150.000 persone a Torino. 30.000 persone a Livorno. Circa 3000 persone a Parma e a Pesaro. Un migliaio di persone a Varese. Oltre 2000 persone a Lecco.
Un altro straordinario weekend arcobaleno ha attraversato l’Italia, con sei città travolte da un fiume di persone festanti, colorate, ma in piazza per rivendicare diritti ancora oggi negati. Dopo il milione di persone dello scorso fine settimana, Torino, Lecco, Parma, Pesaro, Livorno e Varese hanno fatto loro il testimone in questo 3° weekend di giugno, nel pieno di un’Onda Pride mai tanto partecipata.
18 i carri che hanno fatto ballare Torino, con un bagno di folla impressionante. In prima fila anche il sidaco, Stefano Lo Russo: “Vorremmo davvero che Torino diventasse la città dei diritti, la città che simbolicamente rappresenta questa battaglia di civiltà per tutte e tutti quelli che oggi vedono i loro diritti negati”. “L’Italia è indietro rispetto a tanti Paesi dell’Unione Europea e essere parte dell’Unione Europea per me significa questo, significa appartenere a un Paese non tra i più indietro, ma tra quelli più avanti“.
Direttrice del Lovers Film Festival di Torino, Vladimir Luxuria ha presenziato al Pride all’ombra della Mole, ricordando Cloe Bianco e le responsabilità della politica sulla sua morte: “Mi auguro che almeno un docente agli esami di maturità prossimi si vesta con abiti femminili per segno di amore nei confronti di questa vittima, vittima di esclusione sociale perché sembrava che avesse commesso un crimine”. “Torino è stata la prima città che nel 2003 ha consentito con un ateneo alle studentesse e agli studenti anche se transgender di avere un libretto universitario alias quindi con il nome scelto. Non c’è solo il diritto di studenti e studentesse di andare a scuola, c’è anche il diritto alle insegnanti transgender di poter esercitare il diritto al lavoro, quello che è accaduto a Cloe Bianco è una pagina vergognosa perché di fatto una persona si è tolta la vita perché le è stato tolto il lavoro, la dignità l’inclusione“.
Al Toscana Pride hanno invece partecipato il presidente del Consiglio regionale, Antonio Mazzeo, e Alessandra Nardini, assessora regionale con delega alle pari opportunità, che ha così commentato: “Per le istituzioni è un dovere essere qua. La Regione ha dato il suo patrocinio a questa manifestazione con grande convinzione e oggi siamo a Livorno, finalmente di nuovo in presenza alla grande parata, per testimoniare il nostro impegno al fianco della comunità Lgbtqia+. La Toscana, come andiamo ripetendo, è da sempre terra di diritti, è da sempre in prima linea nella lotta contro le discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere. Dopo essere stata la prima regione a dotarsi di una legge in questo senso, oggi chiediamo, insieme a tante amministrazioni comunali e provinciali in tutta la Toscana, che il Parlamento approvi finalmente una legge nazionale“.
Sabato prossimo altro weekend da urlo per l’Onda Pride 2022, perché scenderanno in strada Albano Laziale, Aversa, Bologna, La Spezia, Perugia, Ragusa e Favignana.
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