Proprio nei giorni della Costituente che ridefinirà la natura del Movimento 5 Stelle, con Beppe Grillo e Giuseppe Conte che fanno emergere pubblicamente i reciproci dissapori intorno al futuro del soggetto politico (obbligo del tetto dei due mandati o no?), sul portale del Movimento è online un forum di discussione, nel quale il confronto si focalizza sulla possibilità che il Partito Gay LGBT confluisca nei 5 Stelle. Così si legge al punto 14, in materia di Organizzazione interna e strumenti, nella sezione di pubblicazione dei contributi dell’area “assemblea costituente” del M5S:
Confluenza Partito Gay LGBT+ e creazione Network LGBT+ M5S*
La creazione del Network LGBT+ di M5S integra gli attivisti di Partito Gay LGBT+ che confluisce nel M5S a supporto delle istanze della comunità LGBT+. Il gruppo sarà aperto a tutte/i come previsto dall’art. 8 dello statuto M5S, con un Gruppo di Lavoro di 9 membri: 4 dal M5S, 4 dal Partito Gay LGBT+ (uno come Referente del Network) e 1 rappresentante società civile e associazionismo LGBT+
I commenti dei simpatizzanti al Movimento 5 Stelle sono di vario genere. Va precisato che sul forum è possibile scrivere in forma anonima. Alcuni si dimostrano entusiasti dell’iniziativa: “Un partito importante che finalmente abbracci l’inclusività” scrive qualcuno. Altri esprimono dubbi.
Secondo alcune indiscrezioni emerse, sarebbe Giuseppe Conte ad aver fortemente aperto alla possibilità di far confluire il Partito Gay LGBT+ nel Movimento 5 Stelle.
Il forum interno del Movimento, che Gay.it mette in luce quest’oggi dimostra una certa animata discussione sull’opportunità di integrazione. Sulla piattaforma i contributi dal basso sono aperte a tutti, inclusa la possibilità di suggerire nuovi temi su cui la base del movimento può confrontarsi. Un’elaborazione politica dal basso, che in una fase successiva potrebbe essere sottoposta al voto degli iscritti. Dal forum emerge che alcuni simpatizzanti sono preoccupati che questa iniziativa possa creare divisioni o sovrapporsi al lavoro già svolto dal gruppo LGBT interno al M5S (molto attiva la pagina FB ndr)
“La proposta del Network da noi avviata ha l’obiettivo di far confluire tutte le persone che hanno a cuore i diritti LGBT+, e vogliono collaborare con il M5S che uscirà da questa costituente – spiega a Gay.it Fabrizio Marrazzo, portavoce del Partito Gay LGBT – dove ci auguriamo di far passare anche iniziative per noi importanti per la comunità LGBT+, oltre a portare l’esperienza che come Partito Gay LGBT+ abbiamo maturato in questi anni, comprensiva dei nostri attivisti presenti ormai su tutto il territorio nazionale e dei nostri 30 eletti con la nostra lista nei consigli comunali, a cui si aggiungono molti altri eletti in liste civiche”
Secondo Marrazzo, la possibile confluenza del partito arcobaleno nei pentastellati dipenderà dai temi che la costituente M5S approverà, inclusa la proposta sul Referendum sul Matrimonio Egualitario, iniziativa popolare su cui lo scorso Marzo proprio Marrazzo aveva incalzato la segretaria del PD Elly Schlein. Polemiche c’erano state invece nel Movimento 5 Stelle durante la formazione delle liste alle ultime elezioni europee del Giugno 2024, proprio per la potenziale candidatura – poi sfumata – di alcuni esponenti provenienti dal Partito Gay LGBT. Il partito guidato da Giuseppe Conte aveva poi comunque eletto a Strasburgo 6 eurodeputati che hanno sottoscritto la mozione LGBTIAQ+ di Ilga Europe.
“Ricordo che nella passata legislatura – aggiunge Marrazzo – il M5S grazie alla Senatrice Alessandra Maiorino ha lavorato con noi per far passare il fondo per le vittime LGBT+, che con 4 milioni di Euro l’anno sostiene Casefamiglia e centri contro la discriminazione per LGBT+ in Italia”
Alessandra Maiorino
“Non intendo influenzare in alcun modo la valutazione della base nel merito specifico” spiega la sen. Maiorino a Gay.it “in questa fase del percorso verso la Costituente, tuttə, iscrittə ed esternə possono avanzare proposte in ogni ambito“. Secondo la senatrice, coordinatrice del comitato Politiche di Genere e Diritti Civili per il M5S “ogni iniziativa volta a rafforzare la tutela dei diritti e a dare voce a quanti ancora non sono, nonostante la nostra bella Costituzione, uguali davanti alla legge, sono benvenute. L’ultima parola spetterà alla Assemblea degli iscritti e delle iscritte, che in base al nostro stesso Statuto è sovrana“.
Partito Gay LGBT+ o no, il comitato presieduto da Maiorino ha comunque sul tavolo una proposta che comprende più punti, come ci spiega la senatrice: “accesso al matrimonio e alle unioni civili per tutte le coppie comunque composte, adozioni anche per persone singole, semplificazione del processo di adozione, sempre nel preminente interesse dei minori, introduzione del congedo paterno paritario“.
Dopo la discussione online sul forum, la possibilità di far confluire il partito rainbow nel M5S sarà, come tutte le proposte, elaborata “da esperti terzi della società di consulenza che ci sta seguendo, e messa in votazione – conclude Maiorino – Le proposte che riscuoteranno maggior consenso arriveranno ai tavoli dei 300 estratti a sorte in base a criteri prestabiliti di genere, età e provenienza geografica”.
Fabrizio Marrazzo
Il Partito Gay, secondo Marrazzo, potrebbe far confluire nell’azione politica dei Cinque Stelle il lavoro già svolto in alcuni comuni e regioni a maggioranza progressista, per far passare regolamenti come la sanzione contro l’Omobitransfobia già approvata in oltre 10 comuni, ora in discussione anche al comune di Roma grazie all’iniziativa del gruppo M5S in Campidoglio. La norma prevede che il Comune possa infliggere una sanzione di 500 euro a chi commetta atti di odio omobitransfobico. Un modo per sopperire alla mancata approvazione del Ddl Zan, battaglia nella quale proprio la senatrice cinquestelle Alessandra Maiorino era stata in prima linea insieme ad Alessandro Zan. “Questa nostra competenza proviene da attivisti che da oltre trent’anni lavorano sui temi LGBT+ sarebbe messa a disposizione di tutti il movimento – spiega Marrazzo – anche da chi ha fatto azioni sino ad oggi con i quali abbiamo sempre collaborato, anche presenti nel Network Giovani con il quale sarà fondamentale attivare una piena sinergia.”
Network Giovani
Vincenzo Incardona del Network Giovani dei Cinque Stelle, spiega a Gay.it che l’ipotesi non farebbe altro che formalizzare la collaborazione di questi anni, un’opportunità per “organizzare incontri sul territorio, coinvolgendo gli attivisti del Partito Gay LGBT+, quelli del M5S e i rappresentanti della Società Civile, per favorire un dialogo e una collaborazione più stretta“. La formalizzazione di un’alleanza dunque che, secondo Incardona, “darebbe struttura e slancio politico alla proposta di referendum sul matrimonio egualitario“ (qui spieghiamo cos’è), da sempre battaglia proprio del Partito Gay LGBT+.
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