Come dice Paul B. Preciado, dobbiamo abbracciare il caos del superamento del binarismo e farne un nuovo orizzonte di osservazione della realtà. Ed è quanto ci viene regalato dallə ragazzə di Prisma 2, che nell’avanzata liquida della ricerca di sé stessə, decostruiscono confini e strutture che appartengono alla vita di noi tuttə.
Il loro nuovo viaggio negli otto episodi della seconda stagione (disponibili su Prime dal 6 giugno) è una conferma di come l’audiovisivo d’autore possa esplorare questi nostri tempi di commistioni e confusioni: cinema? serie tv? contenuto social? dm? internet? fiction? realtà?
Con l’onestà di narratore pronto a fare un passo indietro davanti all’imponderabile, il regista, co-sceneggiatore (insieme a Francesca Scialanca che ha sostituito Alice Urciulo rispetto alla stagione 1) e showrunner di Prisma 2, Ludovico Bessegato, mette a fuoco quel territorio di smottamenti e accelerazioni che è il passaggio dall’adolescenza all’età adulta, per farci scoprire che davanti alla corrente frenesia di rivoluzioni, crolli sistemici, pulsioni di autodeterminazione e oscuri contraccolpi reazionari, siamo tuttə Andrea, Daniele, Nina, Marco, Carola e lə altrə. Così, il superamento del binarismo di genere, la fluidità affettiva e l’ardita avanscoperta dei corpi dell’adolescenza, diventano scialuppe per affrontare l’alto mare aperto delle mille crisi dei nostri tempi, fino ad innamorarci di esse.
Nina – Caterina Forza
L’amica del cuore solida, risolta, sempre pronta a dare una mano, prende in mano la propria vita ed evolve nel personaggio che sposta in alto l’asticella. Da comprimaria ad assoluta protagonista, animata superbamente da Caterina Forza con toni tenui, profondi e potenti, Nina ci regala un’evoluzione sentimentale al limite della sfida con sé stessə e con la realtà assediata da stereotipi e pregiudizi. Nina tiene insieme ciò che è stato della nostra vita, e che pare ormai troppo poco per ciò che siamo qui e ora, per condurci verso l’ignoto fuoco dell’attrazione.
Marco – Mattia Carrano
Le vicende di Marco, cresciuto all’ombra del suo straripante fratello gemello Andrea, sono un colpo al cuore. Sul bordo di una voragine, in quell’imbuto nuovamente sospeso che nel finale costituisce la resa dei conti con la somma degli errori di tutti, l’eterosessuale cisgender bianco che non ha battaglie ideali da rivendicare, prova a non essere soltanto testimone, affronta in solitudine le sue vasche in piscina durante gli orari di chiusura, cede a ripicche e meschinità come ogni bullizzato che prima o poi sarà a sua volta bullo, e cerca persino di avere un’ambizione. Ma nella vita di Marco tutto, anche Carola, è troppo luminoso per quel suo buio interiore che sembra non affascinare nessuno.
Carola – Chiara Bordi
Non saranno le luci del glamour a impedire a Carola di raccontarci la realtà del vittimismo performativo da social network. Non sarà quella protesi alla gamba lo strumento per ascendere all’olimpo delle persone speciali. E non sarà la fama mediatica di una revenge porn a renderla esperta di questioni femministe. Carola è audace, eppure vacilla dubbiosa. È orgogliosa di barcollare tra errori e ripensamenti, ed è pronta a rincorrere, portandosi appresso i sensi di colpa, ma anche la franchezza verso sé stessa e verso il reale.
Jacopo – Andrea Giammarino
Jacopo entra con gentile determinazione tra le maglie della storia fin dall’inizio, e lo fa attingendo al vissuto e al corpo di Andrea Giammarino, ragazzo salito alla ribalta delle cronache nazionali grazie alla sua battaglia per la carriera alias all’interno di un liceo romano. La sua vicenda personale contamina la sceneggiatura, ribalta la percezione di alcune dinamiche di affermazione delle identità e dei corpi e innesca un meccanismo di consapevolezza politica. Che accelera la presa in carico di noi stessə, per trasformarci in cittadinə. Pedagogico e insieme efficacemente reale, Jacopo è un piccolo personaggio capolavoro, esempio di cosa si possa fare con la narrativa (audiovisiva, ma non solo), quando la rappresentazione si mette in ascolto della realtà.
Personaggi comprimari
Prisma 2 è un’opera corale che si avvale della potenza della cura dei dettagli. Alcune scelte appartengono più alla cinematografia d’autore, che agli sciagurati ritmi algoritmici delle serie tv ansiose di catturare. Tra le scelte ambiziose e riuscite di Bessegato, c’è l’andirivieni di personaggi comprimari sfaccettati e dignitosamente rappresentati, che permea la narrazione di costante credibilità e ci lascia più di una volta con il cuore carico di tenerezza, compassione, ma anche di astio e arrendevolezza: una madre scomoda, eppure dignitosa (Autilia Ranieri); una fidanzata adorabile che non riusciamo più ad amare (Micol, Elena Falvella Capodaglio); un’amica fedele che la vita trasforma in occasione di conflitto (Jun, Asia Patrignani); i compagni di mascolinità tossica, pronti ad abbracciare le nostre sofferte trasformazioni (quel lento e sfumato avvicinamento di Vittorio/LXX Blood al vissuto di Daniele, affiancato al rozzo e tenero ribaltamento di Ilo/Matteo Scattaretico); un manager, Luciano (Marco Conidi) solitamente ritratto come squalo, qui mutuato in ostacolo bonaccione che vorremmo odiare, ma che finiamo per amare. Ancora una volta, davanti a noi nulla sembra collocabile nello schema binario. E però, in questo caos, ci sembra di riscoprire la nostra predisposizione tutta umana allo stupore.
Daniele – Lorenzo Zurzolo
Rotti gli argini delle etichette, Daniele si lancia nel burrone di sé stesso, non senza consultare ancora una volta internet per capirci qualcosa, arrancando tra le tentazioni di scorciatoie e di appigli, risucchiato dalla comfort zone dei rassicuranti conformismi. Ma è il suo coraggio a farlo riemergere dalla pozza delle auto-limitazioni, e a metterlo nelle condizioni di contenere in sé repulsione e attrazione, ormoni e raziocinio. Un vibrante, composto e al contempo incontenibile Lorenzo Zurzolo inscena quel maschio cisgender finora vissuto nei bassifondi della propria tossica censura, un maschio che è sempre esistito, ma che forse soltanto Tondelli era riuscito a ritrarre con così cristallina indefinitezza. La buona notizia è che non siamo più nel mondo di Tondelli, ma nel mondo degli incollocabili Daniele, pronti a farsi illuminare dalla vita per ciò che sono.
Andrea – Mattia Carrano
Con grazia e precisione, Mattia Carrano dona anima e corpo a un vero e proprio anti-eroe queer, lontano dai tratti iconici della gay culture. Impetuoso, delicato, il suo Andrea non si arrende davanti alla guerra a bassa intensità dell’amore di Daniele, verso il quale scaglia persino una petulante pretesa di immediata reazione. Andrea non si lascia convincere dal tossico vittimismo di suo fratello Marco, Andrea non si spaventa davanti all’epifania politica della propria indefinitezza di genere e senza clamore ci sbatte in faccia i propri chiaroscuri. La forza di Andrea è di aver guardato dentro sé prima di tuttə. Ne esce una leadership dal pensiero debole e insieme carismatica, un personaggio assolutamente inedito, eppure reale e centrale nello sgretolamento delle gabbie di potere, una voce che parla con realismo e visione di possibili futuri di autodeterminazione. Per noi tuttə.
Prisma 2 è disponibile dal 6 Giugno su Prime.
PRISMA 2 CAST TECNICO
Regia di Ludovico Bessegato
Soggetto Ludovico Bessegato in collaborazione con Francesca Scialanca
Sceneggiatura Ludovico Bessegato e Francesca Scialanca
Prodotto da Rosario e Maddalena Rinaldo (APA)
Line Producer Marco Mastrogiacomo
Direttore della fotografia Benjamin Maier
Scenografia Vito Giuseppe Zito, Carlo Aloisio
Costumi Lisangela Sabatella
Casting Chiara Agnello
Musiche Ginevra Nervi
Montaggio Federico Palmerini (ep. 1 -7) Giorgia Currà (ep. 8)
Missaggio del suono Guido Spizzico
Unit Production Manager Claudio Lucchese
Aiuto regia 1st AD Leonardo Santini
Responsabile post-produzione Monia Calzola
World Sales Beta Film
PRISMA 2 CAST ARTISTICO
Andrea – Mattia Carrano
Marco – Mattia Carrano
Daniele – Lorenzo Zurzolo
Nina – Caterina Forza
Carola – Chiara Bordi
Vittorio – LXX Blood
Ilo – Matteo Scattaretico
Jun – Asia Patrignani
Zelia – Flavia Del Prete
Luciano il manager – Marco Conidi
Micol – Elena Falvella Capodaglio
Raffa – Nico Guerzoni
Susi – Ludovica Rubino
Marika – Francesca Anna Bellucci
Padre gemelli – Andrea Giannini
Madre gemelli – Autilia Ranieri
Akemi – Elisa Qiu Tian Scenti
Jacopo – Andrea Giammarino
Madre Carola – Georgia Lepore
Sami – Zakaria Hamza
Boncio – Riccardo Afan de Rivera Costaguti
Lucio – Tramontozzi Pietro Sparvoli
Camilla – Elisabetta Anella
Sebastiano – Cristiano De Vitis
Veronica – Shaen Barletta
Zio Don Michele – Francesco Pompilio
Preside – Filippo Valle
Gerardo – Martinus Tocchi
Marcello Leo Rivosecchi
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