Fumetti, memoir e romanzi: oggi vi consigliamo cinque libri che raccontano storie LGBT+ per riflettere intorno ai temi della perdita e dell’amore, della lotta e dell’identità, della scoperta e della vergogna.
1) Heartstopper – Alice Oseman – Mondadori
Se ultimamente si sta facendo un gran parlare di Heartstopper, lo dobbiamo alla serie tv Netflix di Euros Lyn. Non tutti forse sanno, però, che dietro al successo di questo prodotto c’è Alice Oseman, scrittrice britannica da sempre attenta al mondo dei più giovani. Ben prima del recente debutto della serie tv, alla quale ha collaborato in veste di sceneggiatrice, Oseman ha pubblicato infatti la serie a fumetti di Heartstopper, che in Italia è pubblicata da Mondadori. College britannici, adolescenti alla scoperta di sé e della propria sessualità, amicizie, cotte e prime disillusioni: sono queste le coordinate entro le quali si sviluppano le vicende raccontate. La trama è esile e misurata: due ragazzi si incontrano tra i banchi di scuola e si innamorano per la prima volta. Niente che non abbiamo già visto, niente che probabilmente non abbiamo vissuto sulla nostra pelle. Ma, come poche altre narrazioni gemelle, Heartstopper è in grado di sensibilizzare senza essere troppo didascalico. È una vera fortuna che la Gen Z possa attingere a questo racconto per costruirsi un immaginario inclusivo e sentirsi accettati.
2) Ho paura, torero – Pedro Lemebel – Marcos y Marcos
L’11 settembre 1973, in Cile, le frange militari di Pinochet mettono sotto scacco il paese e ribaltano il governo di Salvador Allende, instaurando per più di un decennio una dittatura feroce. In questo contesto, terribile e narrativamente efficace, Pedro Lemebel cala la storia della Fata dell’Angolo, un anziano queer, che passa le giornate a cantare stucchevoli canzoni d’amore nella casa-bomboniera decorata di uccelli e ventagli, drappi e intrecci di nontiscordardimé. Quella di Ho paura, torero (Marcos y Marcos) è una storia d’amore ostinato, il racconto di un desiderio inesauribile. Per amore di Carlos, un militante rivoluzionario, la Fata rinuncia a tutto e apre le porte di casa sua per offrire giacigli e rifugi, conforti e baci. Con il suo stile barocco e variopinto, Pedro Lemebel narra di identità in festa ed erotismo gioioso, di desiderio e superamento delle convenzioni. Un romanzo d’amore e di lotta, come non ne verranno scritti mai più.
3) Una storia d’amore. Lettera a mia figlia transgender – Carolyn Hays – Add Editore
A proposito di amori che non si piegano di fronte al compromesso, in Una storia d’amore (Add Editore) Carolyn Hays scrive: “Il mio amore per te è ribelle”. Lo scrive a sua figlia alla fine di un libro che è una lunga lettera aperta, un’epistola sentimentale che fissa nero su bianco la grandezza di un amore che risiede nell’accettazione e nella gioia. La figlia di Carolyn Hays è una ragazza trans e, insieme a lei, i suoi genitori scoprono un mondo ingiusto e crudele. Insieme a lei scoprono il volto dell’America più bieco e meschino e fanno la feroce esperienza della marginalizzazione. È così che questo libro è anche la testimonianza di una presa di coscienza scottante, di un tentativo di rendere il mondo migliore di quello che è. Narrando la storia della figlia, Hays – pseudonimo di una nota scrittrice statunitense – getta le luci sulla piaga della transfobia e ci introduce a temi di strettissima attualità: non mancano, infatti, riferimenti a Rowling e alle sue compagne TERF o citazioni culturali, come Disclosure, il documentario sulla rappresentazione dei corpi trans. Commuove e fa sorridere, Carolyn Hays.
4) Storia del mio breve corpo – Billy Ray-Belcourt – Black Coffee
Anche Storia del mio breve corpo, il memoir di Billy Ray-Belcourt edito da Black Coffee si apre con una lettera. Questa volta la destinataria è nôhkom, la nonna con cui l’autore è cresciuto nella riserva canadese di Drfitpile Cree Nation. Una lettera che, come tutto il libro, apre la strada a riflessioni sulla memoria, sull’identità, sulla vergogna e sulla scoperta. Ma soprattutto una testimonianza che dà voce a chi è stato vittima di soprusi e discriminazioni: Ray-Belcourt è un giovane scrittore, che appartiene alla comunità nativa e a quella queer. Storia del mio breve corpo racconta la scoperta della sua sessualità e di un’identità sempre negata, sempre calpestata. Cosa significa essere queer e appartenere a una minoranza etnica? Ce lo dice Billy Ray-Belcourt.
5) Un uomo solo, Cristopher Isherwood, Adelphi
Tutta la vita in un solo giorno. È la vita di George, il protagonista di Un uomo solo, il romanzo-capolavoro di Cristopher Isherwood (Adelphi). Scritto in pieno stile modernista, il libro racconta appunto un giorno qualunque nella vita di un uomo che ha perso tutto. George ha perso Jim, l’amore della sua vita, e da quel giorno tutto è diventato un tentativo di sopravvivenza. Tutto si è imbruttito, si è avvizzito. Si è spento tutto, persino il sole della California. Ogni mattina, George si sveglia, fa colazione, si veste, si guarda nello specchio e va al lavoro, poi torna a casa e lavora, passeggia, ascolta i vicini parlare al telefono, li guarda dalla finestra, si sdraia, si tocca. Eppure, da quando Jim non c’è, questa vita, questa esistenza come tante, assomiglia alla morte. George è un uomo solo, ha perso per sempre il suo amore. Di libri così, scritti così, ce ne sono uno al secolo. Imprescindibile.
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