Quale occasione migliore dell’estate per leggere o rileggere alcuni dei titoli LGBT+ più belli degli ultimi mesi? Oggi ve ne consigliamo cinque:
1) L’estate che resta – Giulia Baldelli – Guanda
Dire “amore” è pronunciare una parola dal significante condiviso e dal significato scisso e mutevole. Dire “amore” è dire niente, perché l’amore non esiste se non nella sfera personale e soggettiva. Meglio dire “amare”, dunque, per catturare l’essenza di un sentimento inspiegabile, meglio affidarsi alla morfologia del verbo che a quella del sostantivo. Il verbo descrive, il sostantivo categorizza. L‘estate che resta, il sorprendente esordio di Giulia Baldelli con Guanda, racconta un amore personalissimo e si fa portavoce dell’amare assoluto e dannato dell’adolesceza. Un rincorrersi pruriginoso ed esasperato che traccia il perimetro di un triangolo pericolante: Cristi, Giulia e Mattia. Tre adolescenti che si fanno grandi nella controra di un paese delle Marche afoso e desolato. Giulia e Cristi si incontrano che sono giovanissime e capiscono di non essere fatte per essere amiche. La loro è una passione precoce, la prefazione simil-erotica di due giovanissime donne, che, malgrado le differenze, non riescono a non sovrapporre le pelli. Ogni estate si incontrano e ogni estate si ritrovano cresciute e, insieme a loro, crescono il sentimento, l’attrazione, il bisogno di richiamarsi addosso. Poi, dal nulla, arriva Mattia, il ragazzetto dai capelli d’oro, così giovane eppure già padrone del suo tempo. Cristi, che di solito ama come amano gli dei, da lontano e con indifferenza, è attratta dalla sua spregiudicatezza. Il loro è un amore dispari e liberissimo, un amore plurale che travalica i generi, il tempo, le convenzioni.
2) La diseducazione di Cameron Post – Emily Danforth – Rizzoli BUR
Non è propriamente una novità La diseducazione di Cameron Post di Emily Danforth: è uscito per la prima volta in Italia nel 2018, ma giusto qualche mese fa Rizzoli lo ha riscoperto e ripubblicato nella sua collana più celebre, la BUR. Nella nuova copertina, una giovane ragazza in shorts sdraiata prona su una balla di fieno e, intorno a lei, la campagna ingiallita dal sole del Montana. Tutto rimanda a Cameron, la protagonista del libro, che perde i genitori in un incidente stradale ancor prima di fare coming out. Cameron è omosessuale, ma la provincia non lo deve sapere, la provincia non accetta, non capisce, la provincia ti annulla, ti dimentica, ti fa sparire. E così Cameron sparisce, si fa piccola e finge di essere una persona diversa da quella che è. Nel frattempo, però, di nascosto, fa le sue prime esperienze queer: i baci, l’innamoramento, il sesso. La provincia non deve sapere, ma alla fine finisce sempre per farlo, perché in provincia tutti parlano e si passano le cose di bocca in bocca. Ruth, la zia ultracattolica, viene a sapere della liaison tra la nipote e la giovane Coley e Cameron è costretta, come tanti e tante e tant* altr* ragazz* della sua età, alla terapia di conversione. Ispirato alle vicende di Zach Stark, questo romanzo racconta con delicatezza i temi drammatici del lutto e della discriminazione.
3) Santi Subito – Antonio Veneziani – FVE Editori
Cercare la santità là dove non sembra essercene neanche un accenno, riscrivere il concetto stesso di misticisimo, di preghiera e contemplazione. Questo fa Antonio Veneziani – ultimo tra i poeti della scuola romana – in Santi subito, (FVE Editori), agiografia in chiave pop e popolare, dove i santi sono le icone senza tempo del cinema e della letteratura. Scrittori, poeti e attori animano le pagine di Veneziani e tornano a essere carne e spirito, tornano a parlare e a parlarci ancora, tornano a indicarci la via. Sono santi anomali e inopportuni, che abbracciano e punzecchiano, provocano il buon costume e i benpensanti. Spesso, sono santi queer: come Carlo Coccioli e Jean Michel Basquiat (“protettore di ombre, garofanini bianchi e viandanti affranti”), come i poeti Dario Bellezza e Allen Ginsberg e come Pedro Lemebel (“Fata, divina, proteggici dalle galere reali e da quelle che ci inventiamo, in questa muta agonia, appena striata di vita; concedici di fantasticare, con la Cabala in mano, senza paura, sul domani“), come Jean Genet e Pier Paolo Pasolini (“Ti supplichiamo San Pier Paolo, parla con Dio, di noi poveri asociali e disgraziati seriali”). E, insieme a loro, anche Nico e Jim Morrison, Marylin Monroe, Amelia Rosselli e molti, moltissimi altri. I santi di Veneziani illuminano il buio dei margini e ci insegnano la misericordia.
4) The Queer Nation Manifesto – Asterisco Edizioni
È in libreria dal 1° giugno, TheQueerNationManifesto (Asterisco Edizioni), il testo cardine del movimento LGBTQIA+ che negli anni Novanta si è costruito intorno agli attivisti newyorchesi di ACT UP, l’associazione impegnata nella lotta contro l’HIV. L’operato di questo gruppo, la sua attività militante e la sua propaganda si sono da subito contraddistinti per la schiettezza e la corrosività del linguaggio e della retorica, lontana dalle tendenze edulcoranti e “normalizzanti” degli altri gruppi militanti del periodo. Da New York a Los Angeles passando per Denver, Utah, San Francisco e Houston: il movimento Queer Nation si propaga e si diffonde velocemente in tutta l’America. È ai suoi esponenti che dobbiamo la riappropriazione del termine queer, che proprio in quel periodo cambia di segno e diventa uno strumento di difesa, uno stendardo politico di rivoluzione e libertà. Tra le mani di Francesco Brusa, Lorenzo Bernini ed Emma Catherine Gainsforth, che hanno curato il testo per Asterisco Edizioni, The Queer Nation Manifesto torna a ricordarci un segmento fondamentale della nostra storia.
5) Felix Ever After – Kacen Callender – Mondadori
A volte un nome è un paradosso, come nel caso di Felix Love, protagonista del romanzo di Kacen Callender (Mondadori), che non conosce amore pur avendolo nel nome. Si chiama Love, ma non riesce ad amare, a dirsi amato. E questo senso di tristezza e desolazione, la percezione di questa solitudine è in parte certamente dovuta al minority stress che lo accompagna sin dalla nascita. In quanto persona nera, queer e transgender, Felix crede, pur essendo fiero della propria identità obliqua e complessa, che l’intersezionarsi di tre differenti marginalizzazioni possa interferire con i suoi tentativi di affermazione e felicità. Ma, all’indomani di un brutto sopruso transfobico, Felix trova il coraggio di ridefinire il proprio spazio nel mondo, di tendere la mano verso lo specchio, cominciando ad amarsi davvero, a conoscersi ancora più a fondo. Dalla penna delicata di Callender, un attualissimo teen drama, che commuove e infonde coraggio.
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