Giovanni Ciacci è sieropositivo HIV+ e della sua condizione ne parlerà al Grande Fratello Vip.
Da sempre Gay.it supporta il coming out delle persone sieropositive HIV+. Qui abbiamo recentemente raccolto alcune personalità famose che convivono pubblicamente con l’HIV.
Sulle pagine di questo sito ci fu il racconto di Jonathan Bazzi, che spiegò bene come il suo annuncio “Sono sieropositivo” fu gridato al mondo come scudo di protezione. Bazzi scrisse poi l’indimenticabile romanzo “Febbre”, finalista allo Strega, naturale continuazione narrativa di quell’articolo anti-stigma.
Quello stigma che oggi è forse il principale nemico, dopo che la scienza ha fatto innalzare, e di molto, la qualità della vita delle persone HIV+. Di Aids non si muore più. E grazie ai farmaci le persone sieropositive possono condurre una vita normale.
Giovanni Ciacci, popolare creativo di moda, stylist e volto noto al pubblico televisivo, si è confidato con il direttore di “Chi” Alfonso Signorini e con lui ha parlato delle motivazioni che lo hanno spunto a partecipare al Grande Fratello Vip. Durante il reality show i Canale 5, condotto proprio da Signorini, Ciacci porterà al grande pubblico popolare un tema che ad oggi è ancora in verità oggetto di stigma.
“Sono sieropositivo, accenderò un faro su questa malattia e sarà la prima volta che si parlerà di Hiv in un programma seguitissimo di prima serata”. (Giovanni Ciacci)
Nell’intervista a CHI, Ciacci ha poi ricordato che negli anni ’80 le parole HIV e AIDS erano sinonimo di morte.
“Le cure antiretrovirali non si erano ancora trovate, moriva un sacco di gente. Per chi si infettava la sieropositività era solo l’anticamera dell’Aids che lo avrebbe condotto dritto al cimitero. Oggi, con le cure, il tasso virale nel sangue viene annullato e non ci si ammala più di Aids. Certo, si muore ancora: chi non si può o non vuole curarsi o chi si accorge troppo tardi della sua sieropositività, magari in Aids conclamato. Ecco, in questi casi è difficile intervenire con successo sulla malattia”.
Ciacci ha anche fatto un immediato esempio di quanto sarà utile, preziosa, impagabile la sua divulgazione, aggiungendo esempi concreti che avranno una portata epocale rispetto alla grande battaglia contro lo stigma:
“Se io mi tagliassi le vene di fronte a te e tu entrassi in contatto con il mio sangue non ti accadrebbe nulla, semplicemente perché nel mio sangue il virus non c’è“, spiega Ciacci. “C’è nella mia mappatura genetica, c’è se sospendo le cure, ma se mi curo nessuno corre alcun rischio“.
La partecipazione di Giovanni Ciacci al Grande Fratello Vip 7 è un sasso nello stagno anche rispetto a un certo conservatorismo che avvolge gli autori e le dirigenze dei programmi televisivi popolari. Ciacci rivela infatti di conoscere molti colleghi e molte colleghe che in un passato anche recente sono stati esclusi dai reality perché sieropositivi. “Grazie a te” ha concluso Ciacci rivolgendosi ad Alfonso Signorini “noi sieropositivi non ci sentiremo più ghettizzati. E questo è un grande passo verso la civiltà”.
Qualche settimana fa dal nostro sito avevamo spronato gli autori di Mediaset a “battere un colpo”, fantasticando sulla partecipazione di Immanuel Casto al GF Vip 7 – Leggi >
Diciamo pure che Mediaset sembra aver risposto e anzi rilanciato! Evviva Ciacci evviva il Grande Fratello! Abbasso lo stigma HIV!
credito foto: screenshot da Giovanni Ciacci Instagram
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