Cecenia
Nell’aprile del 2017 il mondo scopriva l’orrore dell’omocausto ceceno, ovvero la repressione omofoba sponsorizzata dallo Stato guidato da Ramzan Achmadovič Kadyrov. All’epoca, più di 100 persone sospettate di essere LGBT+ furono rapite, imprigionate e torturate dalle autorità cecene. Oggi questo numero è raddoppiato e almeno sei uomini sono stati assassinati. Perché nell’assordante silenzio generale, la situazione non è cambiata.
Lo scorso febbraio due uomini gay sono fuggiti dalla Cecenia e sono arrivati in Russia, per poi essere immediatamente rimpatriati con la forza dalla polizia russa. A denunciarlo, via The Guardian, un’organizzazione internazionale per i diritti LGBTQ +. La Cecenia guidata dall’omofobo Ramzan Kadyrov ha addirittura accusato i due uomini di terrorismo. Negli ultimi quattro anni ci sono state decine e decine di segnalazioni relative a purghe anti-gay nel territorio ceceno, inclusi rapimenti, incarcerazioni, torture e omicidi. L’Omocausto ceceno ha sconvolto il mondo, senza però andare incontro a sanzioni di chissà quale tipo, grazie anche alla copertura della Russia di Vladimir Putin, che ha sempre minimizzato le accuse nei confronti di Kadyrov.
La speranza è che il 2022 possa essere l’anno in cui questo orrore, ai più nascosto e taciuto, possa conoscere la parola fine.