La Polonia di Andrzej Duda
“Le persone Lgbt da anni ormai sono il bersaglio preferito dal governo guidato dal partito della destra populista, Diritto e giustizia (Pis)”, hanno sottolineato i ricercatori del Centro di ricerche sui pregiudizi dell’Università di Varsavia. La Polonia di Andrzej Duda vira sempre più verso l’omotransfobia di Stato, con l’Europa che minaccia sanzioni dinanzi alle contestatissime “Free LGBT Zone” e il ministro dell’istruzione Przemyslaw Czarnek che la scorsa estate ha definito “un insulto alla moralità pubblica“ i partecipanti al Varsavia Pride.
Tutto questo, come scritto nei giorni scorsi da Simone Alliva, in sinergia con la Chiesa cattolica polacca che negli ultimi ha fortificato un linguaggio feroce, alimentando odio e paura. La Congregazione episcopale polacca ha invocato la creazione di “cliniche per aiutare i gay a ritrovare il proprio naturale orientamento sessuale” mentre l’arcivescovo Marek Jędraszewski, importante figura della Chiesa polacca, ha definito “l’ideologia LGBT” una “piaga arcobaleno” paragonabile alla “piaga rossa” del comunismo.