La violenta manipolazione di Un Posto al Sole al racconto della gestazione per altri

Una perfida arrivista, una madre straziata e un bambino comprato. Ecco la GPA secondo Un Posto al Sole.

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La fiction Rai “Un Posto al Sole” ha raccontato la gestazione per altri come una pratica utilizzata da un personaggio malvagio che infligge danni a un bambino e a sua madre. Una manipolazione violenta inflitta dagli sceneggiatori, che si sono allineati alla direttiva della destra di governo che vuole rendere la gestazione per altri un reato universale.

Avevamo già parlato di Un Posto al Sole la settimana scorsa, in particolare degli imbarazzanti monologhi di Michele Saviani sulla cancel culture durante le puntate del 9 e del 10 ottobre.

Tuttavia, quando le crepe superficiali cominciano a farsi più visibili, è probabile che emerga una rottura più profonda e subdola. Si apre un varco di luce direbbero Paola e Chiara, sulla soap opera nazionalpopolare che va in onda sulla Rai, tv pubblica, dal 1996.

Analizzando le trame più recenti, ecco apparire qua e là piccoli, ma inconfondibili segnali di una soap che sta piano piano iniziando ad allinearsi con idee da cui si era finora sempre discostata.

Ma andiamo in ordine.

Quando il personaggio di Lara Martinelli fece il suo primo ingresso nella soap un paio di anni fa, gli sceneggiatori fecero capire sin da subito come la bionda arrivista fosse una dei cattivi. Un Posto al Sole non è avvezzo ai personaggi chiaroscuri, qui la distinzione tra male e bene è molto chiara.

Per una produzione televisiva che da quasi trent’anni viene trasmessa poco dopo l’ora di cena, di cui ciascuna puntata dura tra i 25 e 30 minuti in media, è impensabile creare personaggi alla Tolstoj, scavare profondamente nell’animo umano per cercare le mille sfaccettature e indagare la radice delle azioni riprovevoli di alcuni suoi personaggi.

Il che semplifica molto il “lavoro” dello spettatore, che dovrà quindi tifare per i buoni, e sperare nella disfatta dei malvagi, se non con rare eccezioni. Setting rispettabilissimo, adottato anche da tantissime altre fiction e Serie TV.

La storia di Lara sembrava conclusa dopo una serie di vicissitudini che l’hanno portata a uscire di scena. Nessuno sapeva come e se questo personaggio odiatissimo sarebbe tornato, anche perché qualcosa era effettivamente stato lasciato in sospeso: il bambino che fingeva di portare in grembo.

Dopo essere rimasta incinta di Roberto Ferri (altro pilastro della soap), Lara aveva avuto un aborto spontaneo, ed aveva finto per un periodo che ciò non fosse accaduto, trasferendosi quindi da Napoli a Torino per partorire.

Per un po’ non si era più parlato di lei. Fino a qualche mese fa, quando Lara era prepotentemente ritornata in scena. Insieme a lei un bambino, che non poteva certamente essere il suo.

Sì, perché quel bambino era invece stato “acquistato” in Polonia da una povera disperata che non avrebbe potuto occuparsi di lui. Insomma, la prima volta che ad Un Posto al Sole si parla di gestazione per altri, se ne parla con una storia di traffico e compravendita di bambini. Così da perorare l’idea che la gestazione per altri debba diventare un reato universale, come vuole la destra di governo.

Seguiranno vicissitudini, Lara tenterà di usare il bambino come strumento per riprendersi l’ex. Quindi ecco spuntare Ida, la madre biologica (personaggio che gli sceneggiatori ascrivono alla lista dei buoni, ovviamente) che interverrà per “salvare” il piccolo Tommaso. Ida. Pentitasi della sua scelta, infatti, Ida viaggerà fino in Italia per riprendersi il bambino.

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Una scena della soap con Ida (Marta Anna Borucinska a sinistra) e Lara (Chiara Conti)

Una vicenda strappalacrime, che potrebbe però avere più di un significato.

La storia della perfida Lara e di Ida non è altro che la rappresentazione più palese del pensiero conservatore in ambito di GPA. Un vero e proprio traffico di esseri umani, di madri pentite e addolorate che farebbero qualsiasi cosa per tornare indietro, di persone senza scrupoli che comprano bambini come se fossero levrieri in allevamento, la mercificazione del corpo della donna alla sua massima espressione.

In tempi non sospetti, una trama di questo tipo sarebbe sicuramente passata inosservata in quel miscuglio di intrighi, tradimenti e malizie che è Un Posto al Sole. Lo deve essere, del resto è un prodotto di intrattenimento.

È tuttavia desolante che la soap scelga di insistere su un concetto simile proprio nel periodo in cui le famiglie arcobaleno vengono private del diritto fondamentale alla mera esistenza, con argomentazioni molto simili a quelle intavolate nella trama sopracitata.

Certo, chiaramente non si parla di una coppia omosessualel’unica protagonista omosessuale della serie oggi non si vede da settimane, ed è comunque sempre rimasta una buffa macchietta, meritevole di meno attenzione rispetto alle coppie eterosessuali.

Ma è impossibile non notare come viene delineato il profilo di chi sceglie di ricorrere alla GPA: persone senza valori, arriviste, senza alcuno scrupolo per la madre surrogata, né per il bambino.

Della vita del piccolo Tommaso, infatti, a Lara non frega niente, tanto che di nascosto lo farà ammalare apposta diverse volte per attirare l’attenzione dell’ex, Roberto. In contrapposizione c’è Ida, la madre biologica del bambino, e il suo strazio.

Sembra ora che la vicenda si concluderà con Roberto e la moglie che si prenderanno cura del piccolo, ospitando Ida a casa propria, così che quest’ultima possa crescere il proprio bambino agiatamente, senza più preoccuparsi dei soldi. Tutto è bene ciò che finisce bene? Sembra proprio di no.

Perché la conclusione non del tutto ovvia è che la GPA sia qualcosa di malato, morboso, sbagliato (come dice Jonathan Bazzi: “un feticismo biologico”)  che capitalizza su donne e persone con utero in difficoltà, senza fare distinzioni particolari tra procedure legali e illegali.

La compravendita di bambini viene associata a quella che è invece una pratica civile e regolamentata in molti paesi del mondo (qui la nostra intervista a una coppia di papà), e che spesso rappresenta l’unico modo per una coppia omosessuale – o eterosessuale che non può avere figli biologici – di avere una famiglia.

I talenti e gli intelletti di Un Posto al Sole sceglieranno ora di raccontare le meravigliose storie di solidarietà, altruismo e amore che coinvolgono la GPA, oppure si allineeranno al mandato della destra e della Rai manipolata dal Governo Meloni?

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