Sui calciatori gay Fabrizio Corona sta facendo sciacallaggio, abusando della situazione in cui si trovano i giocatori omosessuali e sta mescolando la questione dell’outing e del coming out alla vicenda del calcio scommesse. È la critica senza mezzi termini formulata in una durissima nota da Rosario Coco dell’associazione LGBTIQ+ Gaynet.
“Mescolare l’omosessualità con il calcio scommesse, minacciare di outing i calciatori per tenerli sotto scacco, pretendere di spiegare perché nel calcio non si fa coming out: quello di Corona è uno squallido sciacallaggio che ostacola il lavoro di associazioni e mondo sportivo sui temi dei diritti umani e dell’inclusione” spiega Coco, Presidente di Gaynet, in una nota “Le minacce e le forzature di Corona sono una violenza verso la libertà individuale, generano paura e rischiano di farci fare passi indietro”
Fabrizio Corona la scorsa primavera si era già resto protagonista di un outing sbandierato ai danni di un calciatore di fama mondiale, il quale non aveva mai confermato, né smentito. Ieri l’ex paparazzo, al centro della cronaca soprattutto per la questione dello scandalo del calcio scommesse che sta travolgendo la Serie A italiana, ha brandito anche la minaccia di vuotare il sacco sui moltissimi calciatori gay di serie A che, a detta di Corona, sarebbero sotto lo scacco delle società calcistiche. Una denuncia aspramente criticat dal vicecapogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera Alfredo Antoniozzi sulle pagine del Secolo d’Italia, il quale ha invocato una pena esemplare per l’ex paparazzo.
A quanto si percepisce, la tesi di Corona – non del tutto fantomatica – è che ci sarebbero calciatori gay di serie A pronti al coming out, ma il sistema calcio e le società calcistiche (un volume d’affari di miliardi di euro) sarebbero fortemente ostili al rendere pubblica l’omosessualità di alcuni campioni, osannati da curve calcistiche nelle quali essere gay viene considerato quasi sempre un insulto.
A discredito della tesi di Corona, va ricordato che soltanto pochi mesi fa c’è stato il primo coming out di sempre da parte di un calciatore di serie A. Jakub Jankto, oggi al Cagliari, ha rivelato la propria omosessualità. Ed è stato lo stesso Jankto, va sottolineato, a insinuare – con gentilezza – la presenza di altri calciatori (“non faccio nomi” ha detto Jankto) gay che il giorno del suo coming out gli hanno mandato messaggi di supporto.
Secondo Coco di Gaynet non abbiamo bisogno di Corona per ricordarci dell’omofobia nel calcio. Gaynet cita la ricerca di Outsport (Aics e Università di Colonia 2019 per spiegare che il calcio è lo sport più abbandonato in Italia per ragioni legate a orientamento affettivo e identità di genere. Dopo il calcio, seguono boxe, danza, rugby e basket. In Italia nello sport il 41% delle persone LGBTQI+ su 2 non fa coming out, mentre in Europa il dato scende al 30%.
“Il coming out è una fatto positivo per il benessere delle persone a condizione che sia libero e spontaneo” prosegue la nota di Gaynet “È necessario creare le condizioni affinché lo sport sia pronto ad accogliere tutte e tutti. La prima iniziativa del nostro calcio è stata quella promossa dalla Lega Nazionale Dilettanti con Gaynet e Arcigay per lo scorso 17 maggio 2023, che mostra coppie di calciatori e calciatrici che baciano un pallone. Il calcio e lo sport si possono cambiare solo attraverso immagini positive e promuovendo modelli di formazione ed empowerment LGBTQI+ e di genere.
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