Una lunga intervista a Sky Tg24. Jakub Jankto, 27enne calciatore ceco, centrocampista dello Sparta Praga e della nazionale, è tornato a parlare del proprio coming out, confermando di essere ora felice, perché riuscito a scrollarsi di dosso un peso che da troppo tempo si portava dietro.
“Ho fatto coming out prima per me stesso e poi per aiutare gli altri. Quanto ci ho pensato? Lo sapevo sin da piccolo, però tendi a dire ‘posso continuare in qualche maniera’. Diciamo che il mondo calcistico è un po’ omofobo, l’ho detto tante volte e lo sappiamo tutti, però mi è venuto improvvisamente, non era qualcosa di programmato. Mi è venuto così e non mi dispiace di averlo fatto. Finalmente posso fare quello che voglio e sono felicissimo“.
Jankto è diventato il primo calciatore di peso, nazionale, a fare coming out 30 anni dopo il caso Justin Fashanu, ma è chiaro che nel mondo del pallone ci siano decine di altri calciatori gay, terrorizzati dall’eventualità di dichiararsi. “Io sicuramente non farò i nomi, però ci sono altri calciatori gay”, ha confermato Jakub. “C’erano, ci sono e ci saranno. È così. Mi sono arrivati messaggi. Io non pretendo che adesso facciano coming out anche loro, però forse il mio esempio li può aiutare, magari nel futuro penseranno ‘lo posso fare anch’io‘”.
Tornato in patria per giocare con lo Sparta, Jankto ha giocato tanto in Italia, tra Udinese, Ascoli e Sampdoria, prima di approdare in Spagna. Se non fosse tornato nel suo Paese, però, Jakub non avrebbe trovato il coraggio di dichiarare pubblicamente la propria omosessualità. “Mi ha aiutato molto essere a casa per fare coming out. Se fossi stato in Spagna o in Italia non lo avrei mai detto”. “Quando sei a casa, in Italia si dice ‘casa dolce casa’, è così, è la verità. Le persone qui a Praga mi hanno aiutato molto, Tomáš Rosický, František Cupr, l’allenatore Brian Priske, un grandissimo chapeau davanti a loro. Sono stati straordinari“.
Non a caso Jankto ha confessato che non dimenticherà mai e poi mai la prima partita giocata dopo il coming out, a fine febbraio, con l’intero stadio ad applaudire il suo ingresso in campo. Padre di un bimbo avuto con l’ex compagna, Jakub ha parlato anche di omogenitorialità, sottolineando come “due persone che si amano e si vogliono bene possono tranquillamente occuparsi dei bambini, dando forse un esempio migliore di tante madri e padri perché ci sono sempre i brutti esempi, dove i genitori non si comportano bene”. “Tutto quello che posso fare è occuparmi di mio figlio e della mia famiglia“.
Sul finire di intervista, Jankto ha rilevato anche di essere single. “Sono innamorato di mio figlio, dello Sparta, del mio Paese. Però, se ci riferiamo a una relazione con un ragazzo, non sono attualmente innamorato“.
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