Sondrio, anche qui spuntano i manifesti ProVita: “Basta confondere l’identità sessuale dei bambini”

Un comunicato della CGIL ne chiede l'immediata rimozione, ma l'amministrazione comunale di centrodestra si mette di traverso.

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Continua la crociata marketing di ProVita&Famiglia contro la comunità LGBTQIA+. Questa volta, i nuovi manifesti anti-gender sono stati affissi in prossimità di scuole e ospedale a Sondrio.

Cambia il copione, ma l’obiettivo è sempre lo stesso: instillare terrore nei genitori ed indottrinare lǝ bambinǝ all’odio verso tutto ciò che è diverso dal paradigma eterocissessuale.

Se Gay.it negli scorsi giorni ha condannato gli episodi di violenza verso l’associazione, la comunità attende ancora azioni determinate contro le retoriche d’odio che ProVita continua a diffondere su più canali, finanziate – secondo Alessia Crocini di Famiglie Arcobaleno – da gruppi esteri ultraconservatori e di estrema destra.

A rispondere, questa volta, è la CGIL di Sondrio, con un comunicato stampa firmato da diverse altre realtà sul territorio.

Ci teniamo a sottolineare che non sono certo i progetti LGBTQIA+ che vengono portati avanti nelle scuole a turbare giovani e banmbini, né tantomeno l’introduzione della Carriera Alias o i messaggi gender sulla sessualità fluida sui social o in televisione.

Sono scossi piuttosto dalla violenza, dai messaggi che circolano nella società patriarcale e retrograda, non certo al passo con il loro modo di vedere il mondo, aperto, libero, a colori, che contempla la diversità non certo come un problema”.

Il documento fa anche riferimento alle direttive UE in ambito di educazione sessuale e affettiva nelle scuole come veicolo di tolleranza e inclusività verso le minoranze, che sottolineano come il valore della diversità vada trasmesso a partire dall’istituzione scolastica.

Ma ove l’etica non arriva, si cita anche la legge numero 156 del 8 novembre 2021, che vieta – tra le altre cose – pubblicità o contenuti propagandistici con messaggi discriminatori con riferimento all’orientamento sessuale all’identità di genere.

Un regolamento che impedirebbe a monte la veicolazione di retoriche come quelle di ProVita, ma che dovrebbe almeno garantire la rimozione immediata di manifesti pubblici come quelli che stanno invece spuntando un po’ ovunque in questi mesi.

Del resto, nell’Italia di Vannacci possibile candidato alle europee, di un governo che già di per sé ha avviato una spietata persecuzione verso la comunità LGBTQIA+ e di una popolazione che si sente legittimata a scagliarsi contro le minoranze se l’omobitransfobia ha ormai raggiunto livelli istituzionali, manifesti come quelli che abbiamo visto in questi giorni sono destinati ad aumentare.

Anche se la legge è dalla nostra parte in questo senso, Manuela Rossi di Il Coraggio di Frida – centro antiviolenza firmatario del comunicato insieme ad altre associazioni che si occupa anche di educazione intersezionale nelle scuole – ci spiega che non sempre far ricorso ai regolamenti serve davvero quando l’interlocutore è un’amministrazione comunale di centrodestra polarizzata come quella del sindaco Marco Scaramellini.

L’amministrazione comunale ha reagito al comunicato con un tono assolutamente aggressivo – spiega – sappiamo che il manifesto davanti all’ospedale è stato tolto, ma non crediamo centri il comune.

Si percepisce comunque un’ostilità verso le questioni che noi portiamo avanti, anche se non possiamo rivelare più dettagli al momento”.

Ed infatti, il comunicato in risposta a quello di CGIL da parte dei rappresentanti di Sondrio Viva, Popolari Retici, Lega, Fratelli d’Italia e Sondrio Liberale non fa ben sperare.

Nell’accusare CGIL di voler solo guadagnare un po’ di visibilità mediatica, si parla di pensiero unico, di una fantomatica aggressione alla libertà di espressione di ProVita, e  si racconta di un’Italia che – a dire dei firmatari – si discosta fermamente dai principi fondamentali dei movimenti per i diritti sociali. Nonostante la raccolta firme organizzata in quattro e quattr’otto da alcunǝ cittadinǝ per la rimozione dei manifesti.

Il comunicato stampa della CGIL Sondrio diffuso in questi giorni lungi dal voler tutelare la diversità, aggredisce la diversità, aggredisce chi si discosta dal pensiero unico della sinistra.

Aggredisce manifesti targati” Provita & famiglia ed afferma assiomaticamente che essi siano lesivi della dignità e della libertà di espressione di genere mentre è proprio detto comunicato che lede detta libertà di espressione, di chi, e sono la maggioranza degli italiani, la pensa diversamente dalla CGIL Sondrio e da coloro che a piè pagina affermano aderire al comunicato.

Pur non comprendendo, limite certo nostro, come l’argomento trattato nel comunicato incida sui diritti dei lavoratori che la confederazione in parte rappresenta, noi non condanniamo o denunciamo la diversità di idee od opinioni dei firmatari ed aderenti al comunicato, non ne chiediamo la censura, nemmeno pretendiamo qualcosa come invece si legge nel comunicato, noi invochiamo, ed il verbo e la sua etimologia sono voluti, il rispetto dei principi scritti nello statuto della CGIL nel corso del suo XIX Congresso“.

Su un punto in particolare sarebbe doveroso soffermarsi. Quando l’amministrazione comunale di Sondrio sostiene che la questione dei diritti LGBTQIA+ – e, più in generale, delle minoranze – non incida in nessun modo sulle condizioni lavorative di cui CGIL dovrebbe occuparsi, dimostra la sua ignoranza sulla questione. 

Esistono diversi studi e sondaggi che evidenziano le criticità che seguono le discriminazioni sul posto di lavoro. Ma, soprattutto, esistono i casi come quello di Cloe Bianco, insegnante transgender che dopo essere stata allontanata dal proprio posto di lavoro, ma anche a causa delle continue molestie, si è tolta la vita.

Ad oggi, l’ultimo aggiornamento sulla vicenda parla di un’interrogazione parlamentare d’urgenza presentata dagli esponenti del Partito Democratico a Sondrio contro la diffusione dei manifesti, che ne chiede l’immediata rimozione.

Imbarazzante però che, per far semplicemente rispettare la legge, servano raccolte firme, comunicati e controcomunicati e addirittura una discussione in consiglio comunale.

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ML 11.12.23 - 18:27

I Manifesti son stati coperti questo pomeriggio. Ringraziamo Valtellina Arcobaleno per essersi spesa con tutte le sue forze per la rimozione di quei cartelli ignobili.

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