Un duplice attacco a poche ore dalla celebrazione della Giornata Internazionale contro l’OmoBiTransfobia, con l’Italia sempre più in basso nella classifica dei diritti LGBTI+ e con il Governo Meloni che ha schierato il nostro paese contro la dichiarazione con cui la presidenza del Belgio ha invitato l’Unione Europea ad impegnarsi per la tutela dei diritti della comunità LGBTI+.
Da parte dell’esecutivo c’è stato un faticosa tentativo nel provare a giustificare quell’ingiustificabile mancato voto europeo, con la ministra Eugenia Roccella prima e la premier Giorgia Meloni poi a soffiare sul fuoco della discriminazione istituzionale.
Intervistata da Il Messaggero, la ministra per la famiglia e le pari opportunità ha parlato di un’Italia con una “posizione liberale” e non reazionaria, pur avendo preferito non votare il documento belga.
“Lo troviamo molto sbilanciato verso il cosiddetto gender. Abbiamo un’idea molto chiara: chiunque può scegliere con chi avere rapporti amorosi e sessuali, ma la libertà di essere chi si vuole sostenuta dal documento è una forzatura ideologica e una negazione della realtà dei fatti, perché la realtà del corpo e l’appartenenza sessuale non si può cambiare fino in fondo. È legittimo intervenire per adattare ai propri disagi e ai propri bisogni il proprio corpo, ma non si può fare di questo un canone”. “Il documento Ue contiene due elementi che ci hanno spinto al disaccordo“, ha proseguito Roccella. “Si parla di espressione di genere. Vuol dire come io comunico all’esterno il mio genere auto-percepito. Per esempio, i promoni. Tu pretendi che gli altri ti considerino e ti chiamino solo secondo la tua volontà, che può anche cambiare nel tempo e magari più volte. Credo che debba valere ancora il cosiddetto binarismo sessuale: ci sono le femmine e ci sono i maschi“.
Roccella si è detta contraria a “cambiare il paradigma dell’umano. Si cerca di negare non solo la biologia ma di negare anche il corpo, che è basato sulla differenza sessuale tra uomini e donne. Il corpo non va considerato un oggetto che ci portiamo appresso. Una persona è il suo corpo”. Non contenta, la ministra si è detta scettica nei confronti dell’intersessualità. “Quel che si vuole affermare, e non va bene, è che il sesso è quello percepito e che comunque esiste un ventaglio di possibilità che rientrano nella categoria del fluido. Nel documento Ue si parla di “caratteristiche sessuali” per indicare l’intersessualità. Si vuole cioè affermare che non si tratta di disturbi, ma di varianti possibili“.
Poche ore dopo le parole di Roccella, che negano la nostra Costituzione, la scienza, i principi di uno Stato liberale, la Convenzione di Istanbul e qualsivoglia normativa europea, sono arrivate quelle di Giorgia Meloni, che è tornata a collegarsi con l’ultradestra spagnola. A due anni esatti dallo show che Alessandro Zan definì “criminale”, al grido “Sì alla famiglia naturale, no alla lobby LGBT e al gender”, la presidente del consiglio è tornata a rimarcare i medesimi temi, questa volta in collegamento con Madrid per “Europa Viva 24”, convention dell’ultradestra ospitata da Santiago Abascal di Vox.
“Buongiorno patrioti“, ha esordito Meloni in spagnolo. “Il nostro continente sta sperimentando una fase di incertezza e di declino, noi possiamo costruire una Ue differente e migliore, può cambiare identità”. “L’Unione europea che abbiamo in mente deve ritrovare l’orgoglio della sua storia e della sua identità. Quando la storia chiama la gente come noi non retrocede”. “Ci opporremo a chi vuole mettere in discussione la famiglia, quale pilastro della nostra società, a chi vuole introdurre la teoria gender nelle scuole, a chi intende favorire pratiche disumane come la maternità surrogata“, ha sottolineato Meloni, in piena campagna elettorale e pronta a tramutare in legge il DDL Varchi, che etichetterebbe la GPA (già illegale in Italia) come “reato universale”.
“Nessuno mi convincerà mai che si possa definire progresso consentire a uomini ricchi di comprare il corpo di donne povere, o scegliere i figli come fossero prodotti del supermercato”, ha proseguito Meloni, che a Montecitorio ha accolto a braccia aperte l’uomo più ricco del mondo diventato papà tramite GPA, Elon Musk. “Non è progresso, è oscurantismo“.
Dura le reazioni.
“Giorgia Meloni, tra nazionalisti, franchisti e amici di Trump, ci attacca dalla Spagna dicendo che la sinistra cancella l’identità. Un giorno ci spiegherà che cosa vuol dire, nel frattempo le ricordiamo dall’Italia che dopo un anno e mezzo al governo lei sta cancellando la libertà delle persone”, ha replicato Elly Schlein.
“È la leader in Europa di un’estrema destra fascista schierata contro le politiche sul clima e contro ogni avanzamento dei diritti civili, come dimostrato pochi giorni fa con la mancata firma della dichiarazione Ue sui diritti Lgbtq+”, ha aggiunto Angelo Bonelli, portavoce di Europa Verde e deputato di Alleanza Verdi e Sinistra. “Si vede Giorgia Meloni felice di stare insieme a coloro che vogliono colpire i diritti di tutti in Europa: dalle donne alla comunità Lgbtq+, e che vogliono cancellare la transizione ecologica”.
“Il menu della destra è quello di sempre: un tocco di nemici immaginari, un pizzico di menzogne e per concludere una bella spolverata di odio gratuito”, ha tuonato Riccardo Magi, di +Europa. “Ministra Roccella e Presidente Meloni, fate ciò che volete del vostro corpo, delle vostre famiglie, della vostra identità e della vostra libertà. Ma tenete giù le mani dai corpi, dalle identità e dalle libertà delle persone LGBTQI+. E delle reali difficoltà di tutte le famiglie, magari, iniziate ad occuparvene per davvero. Non vi consentiremo di rendere l’Italia uno Stato satellite dell’Ungheria“.
“L’Italia è un Paese in cui una persona viene accoltellata per il suo orientamento sessuale, mentre il governo Meloni non firma la dichiarazione UE a sostegno dei diritti lgbtqia+. Lo ripeto: le parole d’odio e le fake news della destra armano e legittimano i violenti”, ha concluso Alessandro Zan, ricordando quanto avvenuto nel weekend a Milano con un ragazzo finito in ospedale solo perché gay.
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