Dopo aver perso la Sardegna al fotofinish, con il trionfo di Alessandra Todde ai danni di Paolo Truzzu, la destra italiana rischia di perdere anche l’Abruzzo, regione che domenica andrà al voto con il candidato uscente di Fratelli d’Italia Marco Marsilio che dovrà vedersela con l’ex rettore dell’ateneo teramano Luciano D’Amico, indipendente riuscito nell’impresa quasi titanica di riunire tutte le opposizioni parlamentari. Dal Pd ai 5 Stelle passando per Azione e Italia Viva, tutti insieme appassionatamente per strappare l’Abruzzo, feudo di Giorgia Meloni, alla destra di governo.
I sondaggi della vigilia parlano di un vero e proprio testa a testa, con Elly Schlein arrivata in Abruzzo per tirare la volata finale a D’Amico. A poche ore dalla Giornata internazionale dei diritti delle donne, la segretaria Pd ha ricordato come ci sia “differenza tra la leadership femminili e femministe”, sottolineando come “non ce ne facciamo niente di una premier donna se non si batte per i diritti di tutte le altre donne di questo Paese, anziché tagliarle le pensioni, tagliarle i fondi per i nidi, aumentare l’Iva sugli assorbenti”. Chiaro ed evidente l’attacco a Giorgia Meloni.
“Quando si taglia il welfare come sta facendo la destra il carico di cura rimane sulle spalle delle famiglie, soprattutto delle donne”, ha proseguito Schlein. “Lo dico per un motivo ben specifico, perché l’Abruzzo, come le altre governate dalla destra sta ostacolando il diritto delle donne a scegliere del proprio corpo. È una Regione con l’83% di medici obiettori, 20 punti in più della media nazionale. Continuiamo a batterci per attuare completamente la legge 104. I diritti delle persone sono importanti“.
E in tal senso la segretaria Pd ha ricordato ancora volta l’importanza delle battaglie “per diritti delle persone Lgbtq+” e per i “diritti dei migranti, perché è una vergogna che ieri sia morto un altro ragazzo di 17 anni per le ustioni riportate mentre aspettava un soccorso che non è arrivato”.
A sostenere Marsilio, presidente d’Abruzzo nato e residente a Roma, troviamo FdI, Lega, Forza Italia, Noi Moderati, UdC e Dc con Rotondi, più la civica Marsilio Presidente. Al fianco di D’Amico, 64enne della provincia di Chieti, abbiamo M5s, Azione, Avs con Democrazia Solidale, Italia Viva con Psi e +Europa, più la civica Abruzzo Insieme. Nel 2019 si arrivò a sfiorare il 47% dei non votanti. Chi vorrà vincere domenica dovrà riuscire a riportare alle urne il maggior numero di persone possibile. 5 anni fa Marsilio vinse con il 48,03% dei voti, ma Centrosinistra e 5 Stelle arrivarono divisi con due candidati, in grado di sfiorare complessivamente il 52% dei voti.
Dopo l’Abruzzo toccherà alla Basilicata andare al voto, il 21 e 22 aprile 2024.
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