Nell’ambito accademico e professionale, le carriere alias rappresentano una tappa cruciale per la tutela dei diritti delle persone trans* e non binarie

Ma cosa sono esattamente le carriere alias? E come vengono implementate e attivate nelle università italiane? In questo articolo, cercheremo di fare chiarezza su questi e altri punti correlati, offrendo una panoramica completa.

carriere alias cosa sono

Carriere alias: cosa sono? 

Definizione di carriere alias

Le carriere alias possono essere intese come un protocollo che permette alle persone trans* e non binarie di apparire nei documenti burocratici interni di enti, istituti o aziende con il nome corrispondente alla propria identità di genere. Questo nome, differente da quello registrato all’anagrafe, diventa la referenza principale, senza però apportare cambiamenti ai documenti ufficiali.

Una delle domande che spesso sorge è: “ma le carriere alias cosa sono nel dettaglio?“. Sono, in pratica, un riconoscimento ufficiale e temporaneo dell’identità di genere dell’individuo, consentendo alle persone in transizione o a chiunque non si identifichi con il proprio “deadname” (il nome attribuito alla nascita) di vivere una vita accademica e professionale senza disagi.

Il protocollo delle carriere alias nasce da un bisogno tangibile: quello di creare ambienti di studio e di lavoro più inclusivi e rispettosi. Una persona trans* o non binaria, in particolare durante il delicato processo di transizione, può incontrare numerosi ostacoli sociali e psicologici. Essere costantemente chiamatə con un nome che non riflette la propria identità di genere può generare stress, ansia e una sensazione di non appartenenza.

L’importanza delle carriere alias

Ecco, in sintesi, perché le carriere alias sono essenziali:

  • Riduzione del disagio: Questo protocollo riduce significativamente il disagio delle persone trans, offrendo loro la possibilità di essere riconosciuti per chi sono realmente.
  • Promozione dell’inclusività: Le carriere alias mandano un messaggio forte sull’importanza dell’inclusività, evidenziando come istituzioni e aziende stiano adottando misure concrete per supportare le persone trans e non binarie.
  • Prevenzione della discriminazione: Con l’introduzione delle carriere alias, si limitano le occasioni in cui ad una persona trans può essere involontariamente fatto “outing”, proteggendola da possibili situazioni discriminatorie o umilianti.
  • Empowerment individuale: Sapendo che la propria identità di genere viene rispettata e riconosciuta, le persone trans* e non binarie possono sentirsi più sicure, accettate e valorizzate, facilitando così il loro percorso di affermazione di genere.

In un mondo in cui l’identità di genere è al centro del dibattito sociale e culturale, misure come le carriere alias rappresentano passi significativi verso una società più equa e inclusiva. Consentendo alle persone di essere riconosciute in modo appropriato, si promuove un ambiente accademico e professionale dove ogni persona può prosperare, indipendentemente dalla sua identità di genere. E ciò beneficia l’intera comunità, creando spazi di dialogo, comprensione e rispetto reciproco.

La genesi delle carriere alias: uno sguardo al passato

carriere alias sguardo al passato

La storia delle carriere alias in Italia rappresenta un importante capitolo nella lotta per i diritti e l’inclusione delle persone trans* e non binarie. Per apprezzare pienamente il significato e l’importanza di questo protocollo, è essenziale esaminare le sue radici e comprendere le dinamiche sociali e culturali che hanno portato alla sua nascita e implementazione.

L’emergere della questione dell’identità di genere

Il concetto di identità di genere, distinto dal sesso biologico, ha iniziato a guadagnare visibilità e riconoscimento in Italia a partire dagli anni ’70 e ’80. Con l’aumento della visibilità delle persone trans*, è diventato evidente il bisogno di tutelare e riconoscere i loro diritti in tutti gli ambiti della società. Tuttavia, come in molti Paesi, l’Italia ha affrontato notevoli sfide culturali e burocratiche nel riconoscere e proteggere questi diritti.

Le prime iniziative

La necessità di proteggere la privacy e l’identità delle persone trans* è diventata sempre più pressante nel contesto accademico e professionale. Il liceo Tito Livio di Padova emerge come un punto di riferimento in questo contesto. L’istituzione, riconoscendo le sfide affrontate dalle persone trans* nel sistema educativo, ha intrapreso l’iniziativa di adottare il protocollo delle carriere alias. Questo gesto, pur essendo localizzato, ha segnato l’inizio di una nuova era di riconoscimento e inclusione.

La diffusione delle carriere alias

Dopo l’esperienza del liceo Tito Livio, l’importanza e la necessità delle carriere alias sono diventate evidenti. Molte altre scuole e università hanno iniziato a riconoscere l’importanza di creare un ambiente inclusivo per studentə trans* e non binarie. La crescente sensibilizzazione su questo argomento ha portato all’adozione del protocollo in numerose istituzioni educative.

Sfide e resistenze

Nonostante l’entusiasmo e la crescente adozione delle carriere alias, la strada verso l’inclusione totale non è stata priva di ostacoli. Molti detrattori, tra cui il movimento Pro Vita, spesso basandosi su preoccupazioni ideologiche o religiose, hanno espresso preoccupazioni riguardo al protocollo. Questi dibattiti hanno evidenziato la tensione tra le forze progressiste e conservatrici nella società italiana, e la lotta per i diritti delle persone trans* e non binarie è diventata una questione centrale nel discorso pubblico.

Carriere alias: dove e come attivarle nelle università italiane

come attivare le carriere alias nelle scuole

L’introduzione delle carriere alias in Italia rappresenta una pietra miliare per l’inclusività e il rispetto delle persone trans e non binarie, in particolare nell’ambito accademico. Questo protocollo, come abbiamo visto, oltre ad essere una risposta empatica alle esigenze di questa comunità, sottolinea l’importanza di creare ambienti sicuri e rispettosi per tuttə. Ma come vengono implementate e attivate le carriere alias? E quali sono le università e le istituzioni che hanno adottato questo protocollo?

Il processo di implementazione

Il processo di implementazione delle carriere alias può variare da una istituzione all’altra, ma generalmente segue alcune linee guida comuni. Innanzitutto, viene effettuata una richiesta formale da parte delə studentə interessatə, spesso accompagnata da una documentazione che sostenga la necessità di tale cambio.

Nelle scuole o università che richiedono una certificazione medica, questa serve a confermare che la persona sta effettivamente attraversando un percorso di affermazione di genere. Tuttavia, molte istituzioni, in uno spirito di inclusività e fiducia, si stanno muovendo verso un modello basato sull’autodichiarazione, eliminando la necessità di presentare documentazione medica.

Una volta accettata la richiesta, l’istituzione procederà alla creazione di un nuovo profilo burocratico temporaneo per lə studentə. Questo profilo include un nuovo libretto universitario, un nuovo indirizzo email e, in alcuni casi, una nuova tessera di identificazione. Questi nuovi documenti riporteranno il nome di elezione dell’individuo, garantendo così che venga riconosciuto e chiamato con il nome che riflette la sua vera identità.

Università e istituzioni adottanti

Diverse università e istituzioni italiane hanno risposto positivamente all’appello per l’adozione delle carriere alias. Oltre 200 scuole e 45 università hanno già implementato questo protocollo, con numeri in crescita.

Se sei interessatə a sapere quali università specificamente hanno abbracciato questa iniziativa, ti consigliamo di scaricare il nostro PDF con una mappatura delle università divise per Regione. Questo documento offre un panorama dettagliato e ti permetterà di identificare rapidamente le istituzioni che supportano attivamente l’affermazione dell’identità di genere delə loro studentə

Carriere alias e normativa

carriere alias normativa, cosa si dice in Italia

Le carriere alias, nel panorama italiano, rappresentano una risposta tangibile alla necessità di riconoscere e rispettare l’identità di genere di studentə e professionistə trans* e non binary. Tuttavia, per capirne pienamente il valore e il ruolo, è fondamentale analizzare il contesto normativo e legale in cui si inseriscono.

Il contesto legale delle carriere alias

Mentre le carriere alias offrono una soluzione immediata e pratica, è importante sottolineare che non rappresentano una modifica ufficiale dei dati anagrafici. Questo significa che, pur potendo utilizzare il nome scelto nei contesti interni delle istituzioni, sui documenti ufficiali rimane il nome anagrafico originale. Tuttavia, il vero valore della carriera alias risiede nell’accordo di riservatezza tra l’istituzione e l’individuo: questo garantisce che, nei contesti appropriati, venga utilizzato il nome di elezione, offrendo dignità e rispetto all’identità della persona.

La legge 164 del 1982: una legge da rivedere

Sebbene rappresentasse un passo avanti al momento della sua promulgazione, la legge 164 del 1982, che regola il cambio dell’identità di genere e del nome anagrafico, appare oggi non adeguata alle esigenze attuali. Per poter procedere con una rettifica ufficiale, la legge impone una serie di procedure, spesso percepite come invasive e gravose, che vanno dalla certificazione medica a processi legali complessi. Questo ha portato moltə ad evidenziare l’urgenza di una riforma che renda il processo più umano e rispettoso dei diritti delle persone trans*.

Il rapporto tra carriera alias e identità anagrafica

La carriera alias e l’identità anagrafica sono strettamente interconnesse. La carriera alias esiste in funzione della situazione anagrafica ufficiale dell’individuo e rimane attiva finché questa situazione persiste. Se e quando la persona ottiene una sentenza, ai sensi della legge 164/1982, che modifica il sesso anagrafico, la carriera alias viene automaticamente disattivata. La carriera universitaria, o professionale, viene quindi aggiornata sulla base del dispositivo della sentenza.

Riflessioni

Le carriere alias rappresentano una soluzione inclusiva ed essenziale, ma è altresì fondamentale che il quadro normativo italiano si evolva per garantire pienamente i diritti e l’identità delle persone trans*. L’obiettivo dovrebbe essere non solo riconoscere e rispettare l’identità di genere, ma anche semplificare e umanizzare il percorso legale associato.

Leggi ora le ultime news sulla carriera alias, scorrendo questa pagina, altrimenti ti ricordiamo di scaricare il nostro PDF con una mappatura completa delle università italiane che hanno attivato questo servizio

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