Carriera alias per i dipendenti dell’amministrazione della Difesa Italiana: il ministro della Difesa Guido Crosetto non ne sapeva nulla? Doveva essere informato?
Articolo in aggiornamento
Sarebbero state pubblicate le linee guida per l’implementazione e gestione di un’identità alias per persone in transizione di genere che fanno parte del reparto di amministrazione della Difesa. Le direttive sarebbero state emesse dalla Direzione Generale per il Personale Civile del Ministero, con l’obiettivo di promuovere il riconoscimento dei diritti delle persone in transizione di genere tra i dipendenti dell’amministrazione della Difesa, al fine di eliminare situazioni di disagio e forme di discriminazione basate su sesso, orientamento sessuale e identità di genere.
Cos’è la carriera alias? La guida di Gay.it >
Sul social X/Twitter un utente ha fatto notare al ministro l’esistenza di queste direttive. Crosetto ha ribattuto di non esserne stato informato e di presumere che la circolare non sia stata concordata con il Segretario Generale (che supervisiona la Direzione), né con il Gabinetto o l’Ufficio Legislativo. Il Ministro ha fatto notare che il Direttore della Direzione Generale ha probabilmente ritenuto che l’applicazione del contratto collettivo non richiedesse una condivisione preventiva.
Lo scopro ora e non avendolo visto suppongo non sia stato coordinato nè con Segretario Generale (da cui dipende la Direzione) né con Gabinetto o Ufficio Legislativo.
Il Direttore ha probabilmente ritenuto che l’applicazione del contratto collettivo lo esimesse da condivisione.— Guido Crosetto (@GuidoCrosetto) January 12, 2024
Così ha scritto il ministro della Difesa Guido Crosetto, in risposta all’utente X/Twitter Dr. Barbara Balanzoni @barbarab1974
Lo scopro ora e non avendolo visto suppongo non sia stato coordinato nè con Segretario Generale (da cui dipende la Direzione) né con Gabinetto o Ufficio Legislativo.
Il Direttore ha probabilmente ritenuto che l’applicazione del contratto collettivo lo esimesse da condivisione.
Crosetto ha risposto al seguente tweet di una persona (che ha parlato con disprezzo della carriera alias nell’amministrazione della Difesa anche in un video Youtube). Di seguito l’X/tweet postato da Dr. Barbara Balanzoni con il supposto documento:
Post muto …: chiedo conferma a @GuidoCrosetto pic.twitter.com/OgCZr561JX
— Dr. Barbara Balanzoni (@barbarab1974) January 11, 2024
A quanto si legge, le linee guida stabiliscono la possibilità, durante le attività interne all’amministrazione della Difesa, di utilizzare un nome diverso, in sostituzione del nome presente nei documenti ufficiali del Ministero.
Per attivare l’identità alias, il dipendente deve presentare una richiesta formale. Una volta approvata, viene rilasciato un badge identificativo con il nome scelto dalla persona e il numero di matricola del Ministero, oltre a un account alias per i servizi digitali della persona e, ove necessario, una targa identificativa sulla porta del suo ufficio o sulla sua scrivania, indicanti il nome scelto dalla persona.
Non è stato ad ora possibile (venerdì 12 Gennaio ore 20.22) per Gay.it confermare il documento postato su X/Twitter e commentato dal ministro della Difesa Guido Crosetto.
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Di recente la carriera alias è stata integrata dall’AiCS nell’ambito dello sport dilettantistico. Anche il Comune di Milano ha da poco riconosciuto la possibilità di adottare la carriera alias ai propri dipendenti. Intanto continuano gli attacchi dell’associazione ultra cattolica Pro-Vita contro l’adozione della carriera alias nelle scuole e nelle università di tutta Italia.
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Non riesco a capire come una pseudo associazione denominata pro vita possa,in un paese civile,fomentare odio e giudicare le persone che non corrispondono al loro"sacro canone"!!!!!!!!!!