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Per comunità LGBT (detta anche comunità rainbow o, in maniera ancora più inclusiva, comunità LGBTQIA+) si intende quell’insieme di persone che hanno un orientamento non eterosessuale (ad esempio, gay, lesbiche, bisessuali, queer) e, per quanto riguarda in particolare le persone transgender/non binary, che non sentono di appartenere al proprio genere biologico, rifiutando spesso proprio la visione dicotomica tra genere maschile e femminile.
La definizione di comunità LGBT diventa fondamentale per queste persone per sentirsi rappresentate, per celebrare il proprio orgoglio e per porsi da contrappeso alla società eteronormativa/eterosessista ed omobilesbotransfobica/queerfobica. Ne deriva, quindi, una visione comune su molti temi politici e sociali.
La comunità LGBT ha, infatti, una propria ricorrenza annuale per la celebrazione del percorso storico di affermazione dei propri diritti civili ed umani. Ha un proprio vessillo, ovvero la bandiera rainbow, ideata da Gilbert Baker a San Francisco nel 1978 e che, per renderla ulteriormente inclusiva, è stata modificata più volte nel corso degli anni. Ed è caratterizzata da un grande attivismo politico, la cui manifestazione più grande ed evidente la si fa coincidere con la parata del Pride, dove le persone LGBTQIA+ (e gli straight ally, gli alleati eterosessuali) scendono in strada per rivendicare ad alta voce i propri diritti e, al contempo, per festeggiare e partecipare ad una giornata di grande gioia, divertimento ed orgoglio.
La storia della comunità LGBT la si fa coincidere generalmente con i moti di Stonewall del 1969, episodio memorabile dove le persone lesbiche, gay, bisessuali e, in particolare, transgender assunsero un ruolo determinante nel far sì che la società iniziasse a fare i conti con la propria omobilesbotransfobia istituzionalizzata e che provvedesse al riconoscimento dei diritti fondamentali per le persone non eterosessuali e/o non cisgender.
Tuttavia, la presenza della comunità LGBT, ovvero di persone che si ritrovano tra loro per darsi manforte, sostegno o semplicemente per situazioni conviviali, ha una storia ben più lunga e radicata nel tempo. Per maggiori approfondimenti sulla storia e l’evoluzione della comunità LGBT, ti consigliamo la lettura del saggio di Maya De Leo “Queer. Storia Culturale della comunità LGBT” (edito da Einaudi). Per un focus sulla storia della comunità LGBT italiana, ti invitiamo, invece, all’ascolto del podcast “Le Radici dell’Orgoglio”, disponibile su Spotify.
L’acronimo LGBT che contraddistingue questa comunità è diventato di uso comune soltanto a partire dagli anni 2000 circa, e si può considerare il superamento di espressioni che, dal 1960 in avanti, si limitavano rappresentare solo uomini e donne omosessuali, come “movimento gay”, “gay & lesbian” e simili, e che spesso non includevano le persone transgender.
Anche la sigla LGBT in un certo senso appare oggi, negli anni ’20 del secondo millennio, superata. Infatti, anche grazie ad un ricco filone culturale che può essere definito “gender studies”, nato dopo il 1990, ha assunto rilevanza l’elemento queer. Il termine queer ha una lunga storia che puoi leggere qui, ma in poche parole nasce dalla constatazione che anche nel definire le persone LGBT si era partiti da uno schema binario insito nella cultura patriarcale, ovvero la distinzione maschio femmina. Le persone che si definiscono queer rifiutano alla radice questa distinzione, e respingono perciò anche le etichette ricavate da una logica binaria, come gay, lesbica, transgender.
Ecco quindi che l’acronimo LGBT si è arricchito con la Q, ed è sempre più spesso usato nella forma LGBTQ, cui viene aggiunto ulteriormente un + per indicare altre “anime” di questa variegata comunità: LGBTQIA+. Per citare quelle più rilevanti, ne fanno parte anche gli intersessuali (persone con caratteristiche fisiche che non ricadono nel binarismo di genere), e gli asessuali (persone che rifiutano definizioni basate sull’affettività o sull’orientamento sessuale) . Vi sarebbero ulteriori comunità come i polisessuali o poliamorosi, gli aromantici ed altri gruppi, che vengono raggruppati appunto con un “+” per non rendere l’acronimo troppo complesso.
La comunità LGBT, come detto, è l’unione di tante minoranze, ed in quanto tale resta minoritaria ma nonostante ciò è numericamente rilevante, ed ha generato un ricco filone culturale di opere a tema, così come di eventi e festival dedicati ad essa.
Qui elencati trovi i principali e, cliccando sul testo sottolineato, potrai accedere agli articoli dove ne parliamo approfonditamente:
Elemento centrale della comunità LGBT sono le associazioni nazionali e locali che sviluppano progetti di volontariato, prevenzione, supporto, culturali, politici di sostegno alle persone LGBTQ.
Esistono anche organizzazioni che aiutano persone in difficoltà e che si sentono una minoranza nella minoranza, come lo possono essere i migranti LGBTQ, i disabili LGBTQ e le persone anziane LGBTQ.
Nelle principali città italiane si possono trovare organizzazioni di questo tipo. Qui di seguito le principali associazioni LGBTQ italiane:
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