Omini Rosa sui muri di Milano: li avete visti? Tra via Pontano, Porta Venezia, NoLo lanciano messaggi di inclusione e libertà. Ecco chi si nasconde dietro queste piccole grandi opere.

Omini Rosa sui muri di Milano: li avete visti? Tra via Pontano, Porta Venezia, NoLo lanciano messaggi di inclusione e libertà. Abbiamo intervistato l’autore di queste opere di Street Art “gentile”, Christian Aloi in arte Aluà.

 

Visualizza questo post su Instagram

 

Un post condiviso da GAY.IT (@gayit)

Ciao Christian, raccontaci di te:

Sono Cristian Aloi in arte Aluà autore degli omini Rosa.

Gli Omini Rosa sono realizzati su carta e poi incollati sui muri, e rappresentano più o meno tutti quanti noi, appunto non avendo identità sessualità.

Perchè hai scelto il rosa?

Ho scelto il colore rosa appunto perché è un colore di uguaglianza di pace.

Come sono nati gli Omini Rosa?

Gli omini Rosa nascono da una ricerca, sono dei personaggi senza identità senza sessualità sono nati appunto per questo, per rappresentare tutti noi.

Quali sono i temi delle tue opere?

I temi su cui mi baso sono i diritti e l’uguaglianza: parlo della comunità lgbt come del gli immigrati, di tutte quelle situazioni che hanno bisogno ancora di diritti e di leggi.

Come hai iniziato?

La street art l’ho cominciata qui a Milano, quando mi sono trasferito dalla Calabria, e precisamente in zona Pasteur.

Io ho iniziato da autodidatta con altre tecniche, facevo tutt’altro. Poi mi sono immerso in una  ricerca, invece che aggiungere “togliere”. Quindi sono partito dalla preistoria con appunto delle semplici linee che rappresentavano degli ominidi neutri, senza segni identificativi. Proprio a rappresentare uguaglianza. Ho iniziato ad elaborarli come sculture, realizzavo delle piccole sculture di omini rosa che posizionavo lungo le strade di Milano e della mia zona​ del mio quartiere. Poi appunto con l’esperienza ho capito che duravano molto meno dei poster o della pittura in sè e che era meglio realizzarli su carta: con la carta sono facilmente rimovibili se non sono apprezzati si possono rimuovere senza intaccare troppo il muro. È una street art che pensa anche a non infastidire troppo

Spesso la street art dura lo spazio di poche ore, viene poi rimossa, ricoperta, e sparisce. Come vivi questa cosa?

Inizialmente mi infastidivo perché appunto perdendo molto tempo nella realizzazione nella posa notturna vederli strappati lati dopo qualche ora o dopo un giorno è deludente.

Poi con il tempo ho capito che comunque la street art è arte effimera, essendo per strada tutti possono interagire e chiunque può danneggiarli come collaborare, magari mettendo una propria opera a fianco.

Comunque noti che su alcuni pezzi che trattano proprio un tema specifico vengono danneggiati vengono anche deturpati con delle scritte che vanno proprio contro il messaggio che voglio mandare. Al 50% è proprio per sabotare certi temi, al 50% per noi e semplice spirito distruttivo.

Quanto c’è di te nell’Omino Rosa?

Sicuramente in parte mi ci rivedo anche io.

Ma soprattutto la pittura è terapia quindi già dipingendo cambia lo stato d’animo. In più la street art è un’avventura.

Quindi dà una botta di adrenalina che scompare tutto il resto. C’è solo l’adrenalina addosso.

www.ominorosa.it

 

© Riproduzione riservata.