68enne di Aosta, Piero Chiambretti prepara il ritorno in Rai con Donne sull’orlo di una crisi di nervi, da maggio sulla terza rete. Una carriera, quella del comico, autore televisivo e conduttore, da sempre legata alla comunità queer. Perché Chiambretti, fuoriclasse assoluto del piccolo schermo, di profonda intelligenza e con un’ironia affilata come una lama, ha sempre raccontato, ospitato, rappresentato e reso visibile le persone LGBTQIA+, fin dal suo primissimo programma radio, nel 1982, dal titolo Omosessuali si nasce, in onda su Radio Studio Aperto.
Indimenticato diavolaccio al Festival di Sanremo del 1997, al fianco di Mike Bongiorno e Valeria Marini, per poi tornare all’Ariston nel 2001 come quota comica e nel 2008 come co-conduttore insieme a Pippo Baudo, Chiambretti ha lanciato nel corso degli ultimi decenni non pochi personaggi dichiaratamente LGBTQIA+.
22 anni fa, era il 2002, fu proprio lui ad ‘inventare’ Alfonso Signorini, ospite fisso in 2a serata di Chiambretti c’è, su Rai2, programma ideato insieme a quel genio di Gianni Boncompagni. All’epoca Signorini, oggi reuccio del Grande Fratello, era condirettore di Chi, poi da lui diretto per 15 anni, e ai più sconosciuto.
Altra invenzione di Chiambretti fu Costantino Della Gherardesca, che inizia a lavorare in tv nel 2001, sempre con Chiambretti c’è, su Rai 2. Il rapporto tra Costantino e Piero va avanti negli anni, perché i due continuano a lavorare insieme anche quando il conduttore passa a La7, con ProntoChiambretti e il celebre Markette – Tutto fa brodo in TV, che vede Della Gherardesca trasformarsi nell’indimenticata Maga Maghella. Le collaborazioni tra Piero e Costantino, nel corso del tempo, non hanno mai smesso di esistere. Sempre a Marchette si sono viste anche la drag queen Ape Regina, Vladimir Luxuria e Gennaro Cosmo Parlato, il cui ultimo album risale al 2011.
Lanciata in tv da Serena Dandini in The Show Must Go Off, Drusilla Foer diventa opinionista di Piero Chiambretti nel 2018 con Matrix Chiambretti, mentre in Grand Hotel Chiambretti Immanuel Casto sbarca su Italia1, sfondando il muro che si credeva insuperabile della tv generalista.
Con Matrix Chiambretti il conduttore vuole con sè sia Eva Robin’s che Vittoria Schisano, mentre un anno prima del boom del Grande Fratello Vip Cristiano Malgioglio viene ‘rilanciato’ da Piero con Chiambretti Supermarket e a seguire con Grand Hotel Chiambretti e CR4 – La Repubblica delle Donne, dove Drusilla Foer ricopre il ruolo di Ministra della Repubblica delle Donne insieme ad Iva Zanicchi. Anche Platinette, creatura di Maurizio Costanzo, è spesso ospite dei programmi del conduttore piemontese, così come LaLa McCallan, diva en travesti che omaggiò Maria Callas nel corso di Grand Hotel Chiambretti.
Irriverente, controcorrente, in grado di oscillare continuamente tra alto e basso come pochi altri conduttori, Chiambretti, padre di Margherita, figlia avuta con l’ex compagna Federica Laviosa, è sempre stato il cantore degli emarginati, colui che dava spazio catodico a chi quei pochi minuti di visibilità non li aveva mai avuti. Laddove gli altri fuggivano, spaventati da eventuali ripercussioni e/o polemiche, Chiambretti ci si tuffava a mani aperte, sguazzando in mondi colorarati raramente mostrati, raccontati. La ‘queerness’, intesa anche come “stranezza”, l’ha sempre ammaliato, incuriosito, dando presto forma ad un tipo di televisione che non si era praticamente mai vista, se non ai tempi di Renzo Arbore e Nino Frassica.
Il suo ritorno in Rai, in un momento storico in cui il servizio pubblico censura scrittori, caccia conduttori e/o giornalisti e si fa megafono di governo, potrebbe trasformarsi in inattesa ma necessaria oasi di rappresentanza, visibilità e resistenza, spazio di cultura e sfrontatezza, ipotetico trampolino di lancio per nuovi personaggi, a cui dare fiducia e soprattutto voce in un Rai a trazione meloniana che sempre più spegne microfoni indigesti.
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