Dopo una lunga battaglia contro il cancro al pancreas, Steve Jobs nn ce l’ha fatta. L’ex CEO di Apple è morto a 56 anni dopo aver lasciato nel mondo dell’hi-tech intuizioni e creazioni che hanno modificato l’esperienza tecnologica di tutti, e non solo di chi possiede un oggetto targato Apple. Particolarmente popolari nella comunità lgbt, i prodotti della mela sono il frutto di un lavoro di design, tecnologia e coraggio. Ecco cinque fatti per cui la comunità lgbt lo ricorderà:
1) Il logo rainbow: il primo logo della Apple era una mela completamente rainbow. Il design venne creato da Rob Janoff nel 1977, anno in cui le rivendicazioni del movimento lgbt in America erano nel pieno.
2) Le pratiche di assunzione gay friendly: Apple è stata una delle prime aziende a porre attenzione alle pratiche di assunzione per le persone lgbt raggiungendo il punteggio massimo di 100 nello Human Rights Campaign’s Corporate Equality Index. Oggi sono di esempio per le altri grandi aziende le pratiche di tutela delle persone lgbt sul luogo di lavoro, i benefits estesi ai loro partner, e i corsi al rispetto rivolti alle persone eterosessuali.
3) Il design: secondo un sondaggio del 2011, gli uomini gay possiedono in media 1,4 volte un iPhone rispetto agli etero. Complice anche il design elegante e sexy così come il packaging di tutti i prodotti della mela.
4) La beneficienza alle cause lgbt: 100,000$. A tanto ammonta la cifra donata dalla Apple per la celebre campagna che chiedeva di votare no all’abolizione dei matrimoni gay in California con il referendum Proposition 8. Parallelamente Apple non ha mai finanziato campagne antigay.
5) Tim Cook come suo successore: Steve Jobs ha personalmente indicato Timothy Cook come suo successore al vertice dell’azienda. Oggi è la persona gay più potente del mondo.
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