Gay.it, in collaborazione con VANS, racconta la scena del Queer Tattoo. Intervista a Rita La Zia.

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Il corpo è uno dei campi di battaglia per le persone LGBTQ+, e la relazione col proprio corpo e con gli altri corpi è uno degli elementi che definisce dialetticamente la propria identità.

È in questo senso che l’arte del tatuaggio può raccontare oggi la cultura queer, in quella che è una vera e propria incarnazione sulla pelle delle persone della comunità LGBTQIA+, degli stili, dei simboli, dell’immaginario queer.

Gay.it racconta in una serie di video le storie, i simboli, gli stili che definiscono oggi l’identità queer attraverso il tatuaggio: un progetto video in collaborazione con VANS.

 

Queer Tattoo: Gay.it e VANS raccontano il tatuaggio come strumento per definire la propria identità - Schermata 2022 09 30 alle 16.48.25 - Gay.it

 

Una cultura indipendente, non mainstream, di cui GAY.IT racconta linguaggi e storia insieme a tre tattoo artist queer molto noti nella comunità milanese, quelli dello studio Sopra Le Righe.

Il progetto è sostenuto da VANS, brand da sempre desideroso di stare al fianco delle community indipendenti che definiscono la street culture e la diversità in modo sincero e genuino.

La prima artista che oggi vi presentiamo è Rita La Zia (@ritalaziatattoo), fondatrice dello studio @sopralerighetattoo, attivo da dieci anni.

Quando il tatuaggio è arrivato in ambito queer, le persone che fanno parte della comunità hanno deciso di farne uno strumento per definire attraverso il proprio corpo la propria identità“, ha dichiarato La Zia durante l’intervista.

In tutte le culture tribali, soprattutto in quelle in cui il tatuaggio era riconosciuto come qualcosa di importante, era in mano alle donne”.

 

Queer Tattoo: Gay.it e VANS raccontano il tatuaggio come strumento per definire la propria identità - Schermata 2022 09 30 alle 16.49.02 - Gay.it

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