The Last of Us 2 ha il bacio gay più bello della Storia dei videogiochi (e ora una data di uscita)

The Last of Us Part 2 è un videogioco di grande diffusione e ad alto budget. Ecco perché la presenza di un personaggio omosessuale in una posizione tanto centrale nell’opera è così importante.

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Chi è appassionato della console PlayStation 4 di Sony avrà già letto la notizia, saprà perché ne scriviamo su Gay.it e conoscerà già la data di uscita del gioco (in caso contrario, la potete trovare in fondo all’articolo). Per tutti gli altri, è forse il caso di spiegare perché un videogioco come The Last of Us Part 2, di cui Sony ha annunciato la data di uscita ieri notte durante il suo evento State of Play, dovrebbe interessare alla comunità LGBTQ.



La serie The Last of Us di Naughty Dog è ambientata in un presente alternativo in cui gli Stati Uniti sono stati invasi da funghi parassiti mutanti che trasformano le persone in qualcosa di simile a zombi. Si tratta di una serie incentrata su una narrazione lineare, di gusto molto cinematografico, in cui chi gioca affronta zombifungo e sopravvissuti malintenzionati sfruttando armi più o meno di fortuna e un approccio più o meno furtivo. La protagonista di The Last of Us Part 2 è Ellie, già co-protagonista del primo episodio, e (ecco perché ne parliamo su Gay.it) sinora i trailer mostrati si sono molto concentrati sulla sua relazione sentimentale con un’altra sopravvissuta, Dina. Anzi, il trailer che Sony mostrò durante l’E3 del 2018 (la più importante fiera occidentale dedicata al videogioco) mostrava quello che potremmo definire “il più bel bacio gay della storia del videogioco”, almeno dal punto di vista visivo e (diciamo così) cinematografico. C’è anche un sacco di violenza, perché The Last of Us è una serie decisamente violenta.



Il trailer trasmesso ieri notte suggerisce purtroppo quello che già alcuni temevano: sembra che Dina sia destinata a morire precocemente provocando la spedizione punitiva che sarà al centro della trama del gioco e che vedrà Ellie riunirsi con Joel, l’uomo che durante il primo The Last of Us ne è diventato un po’ il padre adottivo. La mia speranza è che il trailer voglia solo depistarci, e che Dina non sia realmente morta: già nell’espansione Left Behind di The Last of Us Ellie ha perso la ragazza di cui era innamorata da adolescente, Ridley, e la cultura popolare e soprattutto il videogioco hanno una lunga e brutta tradizione di usare personaggi queer (e donne) come facili vittime di tragedie che possano fare da motore per l’azione drammatica e ludica. È come se, a causa di tutte le difficoltà che la comunità LGBTQ incontra nel mondo reale, i personaggi queer fossero costretti nella narrativa a essere ridotti a queste difficoltà, a queste tragedie, o a tragedie che in qualche modo sono allegoricamente chiamate a rappresentare queste difficoltà reali. C’è, più in generale, un diffuso uso di un topos narrativo comunemente noto come “Bury Your Gays”, cioè l’abitudine di trattare i personaggi LGBTQ come più facilmente “sacrificabili” rispetto a quelli che rispettano le norme eterosessuali e cisgenere, sempre perché anche nella realtà sono più esposti ad aggressioni e al suicidio, e forse perché ancora resta nei media lo strascico della rappresentazione anni Ottanta dell’omosessualità maschile, spesso destinata a concludersi con la morte a causa dell’AIDS.

The Last of Us Part 2, come il primo episodio della serie, è un videogioco di grande diffusione e ad alto budget, sviluppato direttamente da Sony (Naughty Dog è uno studio interno acquisito da Sony nel 2001). È per questo che la presenza di un personaggio omosessuale in una posizione tanto centrale nell’opera è importante, ed è per questo che sarà importante scoprire come la relazione tra Ellie e Dina sarà racconta e inserita nella narrazione. Non è neanche un caso isolato per quanto riguarda i videogiochi sviluppati da Sony e dai suoi studi: il recente Days Gone, un altro videogioco di sopravvivenza in una post-apocalisse con creature simili a zombi, ha una coppia omosessuale tra i suoi personaggi principali. Tra l’altro (spoiler!) alla fine del gioco questi due personaggi sono ancora vivi e stanno ancora insieme.

The Last of Us Part 2 sarà disponibile a partire dal 21 febbraio 2020, in esclusiva per la console PlayStation 4 di Sony (ed essendo un videogioco sviluppato da Sony non sarà disponibile su altre piattaforme per un bel po’).

di Matteo Lupetti

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