POSTER DA INVESTIMENTO

Nuove frontiere del collezionismo: un articolo adatto a tutte le tasche, i manifesti cinematografici, conoscono un momento di boom. Oltre centomila dollari per il poster di "A man in black" del 1934.

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2 min. di lettura

Settimana post-pasquale abbastanza tranquilla sui mercati finanziari.
Unico avvenimento di rilievo è stato il Beige Book della Federal Riserve americana.
Il disegno sull’economia Usa che ne deriva, evidenzia ancora come le difficoltà generali siano ben presenti, e rallentino un’eventuale ripresa.
Si contrae il settore industriale, quello manifatturiero, e solo l’immobiliare invece continua il suo felice momento.
Oltre agli effetti della guerra poi, a condizionare le economie (ed in particolare il settore turistico) è l’epidemia della Sars, che sta assumendo i caratteri di un vero e proprio flagello.
E’ ancora presto quindi cercare di leggere in maniera chiara l’immediato futuro dell’economia globale, e le incertezze prendono per ora il sopravvento.
Infine, da segnalare la riconferma del Governatore Greenspan come presidente della Fed, a seguito del nuovo mandato (il quinto) propostogli da Bush.

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LA LENTE DI INGRANDIMENTO
Chi di noi non ha mai avuto, magari appeso ad un muro della propria casa, un poster?
E chissà quanti si immergevano sognanti nelle immagini di un manifesto cinematografico…
Sicuramente poche persone risponderebbero negativamente.
E soprattutto chi l’avrebbe mai detto che pure questi oggetti sarebbero diventati in pochi anni preziose icone da collezionare?
Perché tali oggigiorno occorre considerarle.
Nel corso del tempo molti grandi artisti hanno dato il loro contributo nella realizzazione di piccoli capolavori dell’arte, e attraverso le loro figure hanno raccontato i cambiamenti della nostra società, i progressi, le guerre, le innovazioni tecnologiche, i grandi capolavori del cinema.
Benché pure nei decenni passati fossero al centro dell’interesse per molti collezionisti, hanno conosciuto un vero e proprio boom a partire dalla fine degli anni ’90, e le loro quotazioni sono arrivate per alcuni pezzi a livelli astronomici (oltre centomila dollari per il poster del film “A man in black” del 1934), e comunque in generale sono raddoppiate se non triplicate.
Tra l’altro il fatto che come forma di investimento siano accessibili a quasi tutte le tasche, ne ha ulteriormente ampliato la diffusione, ed in questo periodo di magri risultati per le più tradizionali forme di risparmio vengono considerati quasi un bene rifugio alla stregua di molte opere d’arte.
Ovviamente, proprio come il collezionismo classico, i criteri per la scelta dell’oggetto sono l’artista, la conservazione, la qualità della realizzazione, la provenienza, la rarità.
I poster più ricercati sono quelli pubblicitari ed i cinematografici.
Cos’altro dire se non esortarvi a cercare nelle soffitte, nei bauli, negli scaffali coperti dalla polvere, negli angoli dimenticati delle vostre case; potreste avere la sorpresa di trovare un ricordo del passato, indelebile immagine di un tempo che fu.

di Sirio Belli

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