I conservatori hanno un intramontabile alibi: lə bambinə. Se il sistema scolastico fallisce a garantire un’educazione affettiva adeguata, per i leader di centrodestra va tutto a tutela did queste piccole pure creature che rischiano di essere “indottrinate” con fantomatiche ideologie gender.
Ma come sottolinea Desmond Fambrini, lə bambinə sono tutt’altro che confusə. A parlare è un’insegnante non binary di San Francisco Bay Area, in California, che sta utilizzando il suo profilo TikTok per dimostrare che le risposte da fornire sono spesso più semplici del previsto.
“Sono natə maschio, grazie della domanda. Ora torniamo a matematica!” risponde Fambrini all’eterna domanda “sei maschio o femmina?“. E che succede se gli alunni ti vedono indossare make-up? Anche lì, si risponde chiaramente: “Mi piace come mi fa apparire. Praticamente lo stesso motivo di tuttə lə altrə”.
Gli alunni non possono confondersi tra Mister o Miss, perché Fambrini si fa chiamare semplicemente Desmond, pur specificando: “Non posso controllare come vuoi chiamarmi”.
@desmondfambrini These are the #lgbtq #school ♬ original sound – Desmond Fambrini
Fambrini continua così su tutto il resto: “Sei fidanzatə?” “Non posso rispondere, è un’informazione privata, che non ha a che vedere con la scuola”. “Il tuo make-up è carino, posso truccarmi anche io?” “Grazie per dirmi che è carino. Non mi è permesso farti truccare a scuola. Dipende dai tuoi genitori” “Perché il make-up ti fa sembrare così abbronzatə?” “Sono in realtà nerə. Ho origini italiane e nigeriane“.
Dopo l’introduzione della legge Don’t Say Gay, le scuole americane hanno abolito ogni contenuto a tematica LGBTQIA+ è abolito: che siano pinguini gay, spettacoli teatrali con protagoniste lesbiche, film della Pixar, o addirittura William Shakespeare.
Ma Fambrini ha capito come arginare le accuse di “indottrinamento”: non impartisce alla classe un Power Point sulla propria identità di genere ma nemmeno nasconderla. Al contrario, la sua è una lezione di rispetto reciproco, che non raggira le leggi anti-LGBTQIA+ e al contempo tutela sé stessə e lə piccolə alunnə.
“Sono un ragazzo che si trucca – vuoi chiamare tutto questo non binary, gender fluid, fai pure” spiega in un suo TikTok “E sta qui il colpo di scena: allə bambinə non frega niente di sessualità. Non te l chiederanno davvero, e se lo faranno, e se accade dì loro semplicemente che hanno oltrepassato, che è una faccenda privata che non c’entra nulla con la scuola. L’indottrinamento di cui avete paura non è reale”.
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