Che ruolo hanno i genitori nelle nostre vite?
Potremmo rispondere in mille modi diversi, perché ogni rapporto e storia è a sé.
Ma Agedo Nazionale, associazione di genitori, parenti, e amici di persone LGBTQIA+, ci dimostra che un nucleo famigliare attento, comprensivo, e amorevole può fare davvero la differenza.
“Cari genitori, noi abbiamo bisogno di voi” scrivono in una lettera pubblicata all’alba del Pride Month.
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Come spiega Agedo, la presenza dei genitori è fondamentale, durante e oltre il Pride Month. Una fortuna non scontata, in quanto non tutt3 possono contare su una figura genitoriale: “A volte, purtroppo, la vita mette a dura prova l’esistenza di una persona fin dai suoi primi anni di vita e trovare qualcuno su cui contare durante il cammino può essere davvero difficile”.
Se la nostra vita è più complicata e sempre più esposta a violenza, verbale o fisica, insieme alle costanti discriminazioni della società, le ferite che ci portiamo dentro “si allevieranno solo grazie agli affetti e alle cose positive che il futuro ci riserverà”.
La lettera di Agedo riflette che spesso non è solo l’esterno a condizionare la nostra vita, ma anche un conflitto che viene dall’interno, derivato da una società e una cultura eteronormata che ci insegna sin da piccol3 che il modello perfetto è eterosessuale e cisgender. Ma quanto tempo passerà affinché nessuno sia escluso e ciascuno vada bene così com’è?
“Vedervi partecipare ai pride d’Italia è per noi motivo di grande gioia. Quando camminate con noi e prendete parte alla vitalità del corteo, sappiamo di avere al nostro fianco ciò che di più importante abbiamo al mondo: ci avete dato la vita e ci aiutate a prendere il volo“ scrive Agedo, evidenziando che nonostante l’aria festosa del Pride Month, la realtà è ancora dura tra bullismo, la solitudine, manifestazioni varie di discriminazione durante il periodo degli studi, sul posto del lavoro e pesanti giudizi in merito alla nostra vita privata.
“Noi abbiamo bisogno di voi, del vostro prezioso sostegno affinché non si torni indietro, ma si vada avanti con forza. Dobbiamo rendere la nostra società e il nostro mondo migliori. Questo non gioverà solo a noi ma a tutti quanti. Vogliamo essere parte del mondo, non un mondo a parte” continua la lettera “Dove ci sono la libertà di essere sé stessi e il rispetto reciproco si vive meglio. Molto dipende anche dalle nostre azioni: dai piccoli gesti di tutti i giorni ha origine il nostro futuro. Le cose possono cambiare davvero solo camminando insieme”.
Quando prendiamo consapevolezza della nostra sessualità o identità di genere accettarsi non è scontato, tra insicurezze e costanti confronti con l’esterno. Ma qualunque sia il nostro percorso personale, Agedo sottolinea che abbiamo bisogno di ascolto e appoggio dalle nostre famiglie: solo così possiamo costruire un nuovo equilibrio e stare bene perché “volersi bene è la premessa per voler bene anche agli altri e per aprirsi al mondo”.
Sono eventi a cui non tutt3 i i genitori sono preparati, proprio a causa di quell’eteronormatività considerata universale di default. Molt3 genitori idealizzano il nostro futuro, chi sposeremo, come saremo, a discapito di una realtà molto più variegata: “Lo è sempre stata” scrive Agedo “Sta a noi scegliere di accettare la varietà del mondo o nascondere la testa nella sabbia e dire che tutto può essere solo o bianco o nero, giusto o sbagliato”.
Perché tutte le nostre differenze sono fonte di ricchezza, ed essere visti sotto una luce diversa o responsabile di sofferenza fa male: “Noi siamo quelli di sempre. La nostra felicità sia anche la vostra. Per accogliere qualcosa di inaspettato dobbiamo imparare a vedere ciò che ci circonda con occhi nuovi, senza pregiudizi” continua Agedo invitando i genitori in difficoltà a chiedere aiuto, perché non sono sol3.
“Ci sono genitori come voi. Il dialogo è l’arma più potente contro qualsiasi paura”.
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