ASIA MON GAY-AMOUR

E' Singapore la nuovo Mecca gay dell'Oriente. Locali, saune, mostre d'arte, un gay-party di proporzioni bibliche ad agosto. Ma la politica non se n'è accorta e rema contro.

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Tra sviluppo economico e liberazione dei costumi, l’Oriente è sempre più al centro del nuovo scenario mondiale. Anche per i gay, che scoprono la libertà di essere se stessi e di incontrarsi e divertirsi, dopo secoli di oscurantismo. E’ quello che succede, ad esempio, a Singapore, dove una comunità omosessuale sempre più forte e organizzata sta cambiando il volto gay della nazione.

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Negli anni recenti, Singapore si è trasformato in uno dei paesi asiatici più liberali e all’avanguardia, dove la comunità gay si gode un periodo senza precedenti di crescita e visibilità. Con oltre dieci bar dedicati, sette saune, e una pletora di altri esercizi commerciali che servono la comunità gay, Singapore si è sorprendentemente trasformata in una mecca gay.

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Come spesso succede, la cultura e gli stili di vita sono, però, molto più avanti della politica: mentre il Singapore Art Museum ospita la prima esposizione delle foto di Pierre et Gilles mai avvenuta nel sudest asiatico, il ministero degli affari interni comunica con una lettera all’unica associazione per la difesa dei diritti omosessuali esistente nello stato, che la sua richiesta di iscrizione nell’albo delle associazioni è stata respinta. Nelle motivazioni del rifiuto, si fa riferimento a due articoli della legge secondo cui l’iscrizione deve essere rifiutata alle associazioni che “vengono verosimilmente utilizzate per scopi illegali o per scopi contrari alla pace pubblica, al benessere e all’ordine pubblico in Singapore” e a quelle che operino in maniera “contraria all’interesse nazionale”.

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Il fondatore di People Like Us (PLU), Russell Heng, ha detto che nonostante il rifiuto, il gruppo ha avuto così una maggiore visibilità mediatica, riuscendo a «mostrare al governo e al pubblico che le tematiche gay non saranno cancellate».

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L’attivista storico Alex Au, riferendosi al presunto vento di rinnovamento che sta soffiando sull’Oriente, ha sottolineato che questo rifiuto conferma che «ideologicamente nulla è cambiato». «Tutto ciò che ci viene propinato come una “liberazione” o un lasciar regnare la creatività, non è altro che un esercizio di relazioni pubbliche teso in primo luogo a contrastare la percezione di Singapore nel mondo come un paese sterile e autoritario, e in secondo luogo per infinocchiare meglio i talenti stranieri che devono venire a Singapore per contribuire economicamente».

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Ma al di là dell’atteggiamento dei governanti, è innegabile che l’atmosfera a Singapore è decisamente libera. E ciò diventa ancora più evidente ogni agosto, quando migliaia di gay e lesbiche atterranno qui da ogni parte del mondo per riunirsi e partecipare a quello che è diventato il più grande circuit party gay dell’Asia: il Nation party, che si tiene nel weekend intorno alla festa nazionale di Singapore. Si tratta di uno sfrenato festival di tre giorni, dal 7 al 9 agosto, che comprende tre mega dance party, e per la prima volta quest’anno, un vero festival artistico. L’evento è cresciuto negli ultimi quattro anni, e attira un seguito fedele e intrigante, anche se eclettico. Il numero dei partecipanti raddoppia di anno in anno, così che ci si aspetta che l’evento del 2004 attiri più di 8.000 persone.

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Il fine settimana decolla sabato 7 agosto con il Ballo Militare al Suntec Singapore International Convention and Exhibition Centre. Domenica 8 agosto è la volta dell’evento principale, organizzato dal più grande portale gay dell’Asia, Fridae.com: il Nation Party si tiene sull’isola di Sentosa, luogo di villeggiatura, davanti alla fontana musicale da quattro milioni di dollari con cannoni ad acqua giganti che sparano fino a 15 metri nell’aria, e fuochi d’artificio sincronizzati con il ritmo della musica. Infine, party di chiusura al Zouk Club il 9 agosto.
Per la prima volta, il Nation includerà anche la presentazioni di numerose esibizioni artistiche in un informale “Nation Arts Programme”. che comprende spettacoli teatrali e due esposizioni d’arte.

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