Di molestie ne sentiamo parlare ogni giorno. Che siano pubbliche o nel privato, nel 2023 le persone si ritrovano ancora a fare i conti con gesti e interventi non richiesti che diventano vera e propria violazione di sé. E succede anche agli uomini.
Come nel caso di Marco Agostini, comandante 63enne della polizia locale, che durante la sfilata di Armani, presso le Tese dell’Arsenale di Venezia, è stato palpato ben cinque volte sul posto di lavoro da un ragazzino di vent’anni, senza alcun tipo di consenso e circondato da oltre 400 persone.
“Non volevo che quella bella serata si rovinasse, ma ho provato disagio e imbarazzo perché la situazione era diventata insostenibile” racconta Agostini a Repubblica. Dopo aver avvisato il direttore generale del Comune Morris Ceron, Agostini se n’è andato (specifica: “anche per non disonorare la divisa di gala che indossavo per l’occasione, lo smoking con il papillon“).
A casa ha scritto un post su Facebook con l’urgenza di condividere l’accaduto e mandare un messaggio di solidarietà a tutte quelle persone che vivono una situazione simile. Dichiarandosi da sempre solidale alle vittime di violenza, Agostini spiega che ora ha anche un’idea di cosa significa esperire fisicamente una cosa del genere: “Prima avevo la percezione di quello che si poteva sentire, ma non avendola mai provata fai comunque fatica. Ora ho realizzato il disagio fisico e non potevo rimanere indifferente e fare finta di nulla“ spiega l’uomo “Bisogna dire no sempre a questi comportamenti”.
Come prevedibile, il post è stato accolto da una valanga di battutine e commenti che ridicolizzavano e sminuivano l’esperienza di Agostini, costringendolo a cancellare il post. Tra lo scherno e l’assenza di empatia, Agostini riporta di aver ricevuto anche moltissimi commenti di solidarietà, confermando quanto sia importante per le vittime di molestie avere una rete di persone che le sostengano.
Per la prima volta Agostini ha percepito quello che tantissime donne vivono quotidianamente sulla loro pelle: violazione del proprio corpo, umiliazione, e lo scontro con un sistema che non sa ascoltare.
Come tante donne, Agostini non se l’è sentita di denunciare, dichiarando: “Ripeto, io ho le spalle grosse, ho provato un disagio davvero spiacevole, ma sono un uomo di 63 anni con una corazza. Il mio messaggio era di solidarietà e rivolto a chi è fragile e di condanna verso quegli uomini che molestano le donne o altre persone: non si fa, è disgustoso. Le persone devono essere rispettate“,
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