Pierfrancesco Favino è donna! Sì, stenterete a crederlo, eppure uno dei maschi più ammirati del cinemondo italico, mr. Seduzione di origini pugliesi, l’indimenticato Davide gay di Saturno Contro, torna con Moglie e marito di Simone Godano, uscito oggi in sala grazie a Warner Bros in un ruolo comico gender davvero inatteso, quello del neurochirurgo Andrea che si trasforma in sua moglie Sofia (Kasia Smutniak), con cui è in crisi dopo dieci anni, a causa di un bizzarro esperimento scientifico. Così lui si trova nella testa – più che nei panni – di lei e viceversa, come in una sorta di Nei panni di una bionda tricolore, generando equivoci a catena e trasformando la loro famiglia ‘tradizionale’ (due adorabili bimbetti) nella più eccentrica famiglia arcobaleno che il cinema italiano ricordi.
È sicuramente una novità, nell’asfittico panorama delle commedie italiane camera e cucina, volgarità facile, gag primitive, ecco un film gender che ribalta gli assunti familisti di tanto cinema nostrano.
“Dopo aver letto tutto di un fiato la sceneggiatura – ha dichiarato il regista – ho amato immediatamente e incondizionatamente Moglie e marito, script propostomi da Matteo Rovere. Come un colpo di fulmine per una donna. Allora ho subito riflettuto su come raccontare questa storia e ho pensato che due erano i possibili approcci al film: preparare a tavolino ogni singolo dettaglio, oppure tuffarmi e godermi il tuffo. Ho scelto la seconda strada, convinto che una grande libertà e un grandissimo divertimento sarebbero stati il traino ideale per questa pellicola […]
È stato fatto ovviamente un lavoro sui corpi, sulle espressioni, sui caratteri dei personaggi. Pierfrancesco e Kasia si sono studiati, si sono ‘assorbiti’ vicendevolmente, facendo in modo che quello spirito di libertà iniziale, quel sentirsi per la prima volta nel corpo dell’altro, divenisse l’anima del film. Questo perché ovviamente nessuno può sapere – con certezza – come si sentirebbe se diventasse improvvisamente suo marito, o viceversa sua moglie”.
“Andrea e Sofia – continua Godano – sono due pietre che rotolano, l’uno nei panni dell’altra, creando solo disastri. Ma avranno modo di ripensare al loro amore che sembra ormai finito. Un’occasione unica per capirsi profondamente e ritrovare la perduta armonia. Questo perché tutti sbagliamo, soprattutto in amore: passata la sbornia iniziale si desidera che l’altro sia a nostra immagine e somiglianza. La persona amata deve essere perfetta, ma questa perfezione non esiste. E allora si litiga, si torna insieme, ci si separa nuovamente, ma c’è sempre il rischio di non capirsi fino in fondo. Basterebbe solo amare la persona così com’è, non come si vuole che sia. Ma riusciamo a capire com’è, davvero? E se non ci riusciamo, quale avventura potremmo vivere per riuscirci?
È un film realistico che parte da uno spunto di pura fantasia, ma un film prima di tutto sull’amore”.
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