“Famiglia? Nessun dubbio“. Questo il titolo del convegno organizzato il 15 giugno 2019, a partire dalle ore 15:30, presso la sala Canareggio dell’Hotel De La Ville, a Vicenza. L’evento, organizzato da Gian Luca Deghenghi di Movimento Italia Sociale, ha scelto proprio una data particolare, dato che si svolgerà in concomitanza con il Vicenza Pride. Lo stesso movimento aveva criticato la manifestazione, a gennaio, chiedendone anche la cancellazione.
Nessuna casualità. Il convegno mira proprio a contrastare la parata. Così, mentre migliaia di persone sfileranno per le vie di Vicenza con musica, slogan, striscioni e bandiere, un gruppo al momento non definito discuterà di famiglia formata da uomo e donna, di figli e della ideologia gender. A presiedere questo incontro che dovrebbe procedere sulle orme del Congresso Mondiale delle Famiglie di Verona, nomi di spicco, conosciuti per le loro opinioni omofobe. Tra tutti, salta all’occhio Gianfranco Amato. Un esperto in bioetica, già incontrato alla 3 giorni di Verona a fine aprile, a sempre in prima linea quando c’è da combattere la teoria gender.
La risposta di Vicenza
Gli organizzatori del Vicenza Pride, indipendente dal convegno sulla famiglia, hanno deciso di indire anche un concorso che riguarderà tutti i negozi e le attività commerciali del centro (e non solo). Infatti, si invitano i bar, i ristoranti, i negozi e i locali ad allestire una vetrina “a tema rainbow“. Ovvero con bandiere arcobaleno, magliette e adesivi. Tutte le vetrine saranno fotografate e condivise sui social. Il giorno prima della parata, le 3 vetrine più belle verranno premiate durante un evento pubblico.
Il contest è stato organizzato ripensando al 2013, quando alcune attività avevano volontariamente abbellito la vetrina con delle bandiere rainbow, a sostegno del pride di quell’anno. Insomma, quale miglior risposta a un convegno omofobo, se non il sostegno (volontario o sotto forma di concorso) dei cittadini della città di Vicenza?
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"...... , nessun dubbio" ? Bravi ! Infatti solo gli imbecilli non hanno dubbi. E lo scriveva Sant' Agostino ( dubito , ergo sum) , il massimo dei Patristi nel quarto secolo , anticipando il Cartesiano " cogito ergo sum".