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In un’epoca in cui il progresso sembra spesso fare un passo avanti e due indietro, il Vicenza Pride si appresta sabato 22 giugno a infrangere nuovamente il silenzio con un’esplosione di colori, musica, e soprattutto, di messaggi forti e chiari.
In una Vicenza che si prepara a vivere il suo Pride 2024, il Polo Giovani B55 in Contrà Barche si trasforma in un cantiere aperto e dinamico, dove ogni persona desiderosa di contribuire è la benvenuta. Qui, in questi mesi che anticipano la grande parata dell’orgoglio LGBTQIA+, si susseguono incontri per volontari3: non ci sono competenze predefinite richieste, solo la volontà di partecipare attivamente a un progetto che intende celebrare la comunità queer in tutte le sue forme. Tra le attività proposte, vi è un’esplorazione della storia LGBTQIA+ che serve da fondamento per poi dedicarsi alla creazione e all’organizzazione dell’evento, mettendo insieme idee, abilità e soprattutto, un impegno comune per la causa.
Riflettendo sul passato, non si può non notare il percorso tortuoso e coraggioso che ha segnato le edizioni precedenti del Vicenza Pride. Dal 2013, quando il corteo sorprendentemente numeroso superò le aspettative di tutt3, dimostrando un bisogno viscerale di riconoscimento e di spazi sicuri, fino al 2022, quando il Pride fu dedicato a Cloe Bianco, simbolo di una battaglia tragica contro la transfobia che ancora miete vittime
Il Vicenza Pride 2022, in particolare, fu un momento di forte commozione e di rinnovato impegno collettivo. La morte di Cloe non fu solo un nome su un manifesto, ma un grido di dolore che ha attraversato la comunità, richiamando l’attenzione su quanto sia ancora lungo il percorso da fare in quanto attivist3. Quell’edizione fu un chiaro messaggio: dietro ogni bandiera, ogni corpo che danza liberamente, c’è una storia, una lotta, una vita che chiede di essere vissuta senza paura.
Ogni anno, il Pride di Vicenza, come quelli di tante altre piccole e grandi città d’Italia e nel mondo, si conferma non solo una celebrazione, ma un atto politico, un promemoria di ciò che è stato conquistato con fatica e di ciò che ancora si deve ottenere. Le parole d’ordine sono sempre le stesse: uguaglianza, visibilità, diritti. Eppure, ogni volta, sembrano acquisire un nuovo significato, un nuovo peso, alla luce degli eventi recenti che continuano a minacciare quei fragili progressi.
Il Pride è anche un momento per guardare al futuro con speranza, per immaginare un mondo in cui l’amore non sia circoscritto da leggi, pregiudizi o violenze. Il 22 giugno 2024, Vicenza sarà nuovamente testimone di questa visione, di questa utopia che passo dopo passo cerca di trasformarsi in realtà. Sarà un giorno di festa, certo, ma anche di riflessione profonda su come ogni persona può contribuire alla costruzione di una società più inclusiva e rispettosa delle differenze.
Come in ogni edizione, ci saranno coloro che non vedranno nel Pride altro che una provocazione, una sfida ai valori tradizionali. Ma questo è il prezzo da pagare quando si lotta per un cambiamento reale: la resistenza, l’incomprensione, a volte persino l’ostilità. Eppure, la storia ci insegna che nessun progresso sociale è stato mai ottenuto senza lotta, senza la determinazione di coloro che, nonostante le avversità, hanno scelto di stare dalla parte giusta della storia.
Il Vicenza Pride 2024 sarà tutto questo e molto altro: una giornata di orgoglio, di gioia, di lotta. Un momento per ricordare a noi stess3 e al mondo che l’amore in tutte le sue forme merita di essere celebrato, non condannato; che la diversità è ciò che ci rende unicamente umani.
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