Marcello dice ad Orazio nell’Amleto una battuta storica “C’è del marcio in Danimarca”. Oggi noi potremo dire tranquillamente “C’è del marcio nella Tv italiana o meglio C’è del marcio nel grande fratello”. Sarà la discarica (metafora o solo il chiaro segnale di un autocitazionismo colto), saranno i ragazzoni e le ragazzine, perfetti come ad una sfilata di moda giovane, sarà la conduzione della Marcuzzi o il broncio irresistibile (quello si!) di Marco Liorni, ma forse quest’anno il reality sbanca ascolti sembra il più svaccato dei programmi tv. Possiamo fare una cosa, sdoppiarci e considerare il fenomeno tv degli ultimi anni sotto due ottiche, da una parta seri censori e critici, dall’altra inguaribili voyeur in cerca del muscolo, della coscia e del culo sodo di qualche bel ragazzo in forma. Partiamo proprio da quest’ultima considerazione per guardare questo show come una strepitosa vetrina di capezzoli ben turgidi, di pettorali torniti, scolpiti e ben depilati, insomma una bella vetrina di maschi ruspanti e pepati al punto giusto.
Andrea, ad esempio, non rispecchia molto un fisico da immaginario gay collettivo (troppo basso e rotondetto), ma il semplice fatto che sia tatuato e che faccia il vigile del fuoco non può che essere un punto a suo favore. Certo non sarà uno dei insuperabili pompieri di Bilbao ma immaginatevelo con la “pompa” in mano……. Una meravigliosa doccia fredda, peccato sia già fuori.
Alessandro è un bel ragazzetto, castano con gli occhi azzurri, risicato ok, ma forse un pò troppo magro, una specie di finto intellettualino nell’aspetto ma nel petto batte il cuore di un borgataro Doc. Sembra piacevole, se non fosse che a 27 anni vive ancora con la famiglia, e questo fa di lui un vero mammone. Uno così o lo si odia o lo si ama, dal momento che è anche un campione di incoerenza, affermando che “odio le ragazze che fanno le vip”, e lui, che partecipa al grande fratello che pensa di fare, quello che odia le telecamere?
Raniero è il più piccolo della situazione e, forse, il meno tamarro (intellettualemente parlando), dal momento che tiene a mostrare la sua parte British (nato a Londra). Occhio vispo e bel sorriso sembrano, però cozzare paurosamente, con quella smandriata di tatuaggi (davvero brutti) e quel piercing sul capezzolo, che sta li tanto per fare fashion.
Salvatore Troise è il napoletano di turno. Simpatico, sfacciato e insopportabile come certi napoletani che non sanno bene che debbono fare al mondo ma l’importante è che si “parea”. Strano come questo ragazzo che ha solo la terza media e parla napoletano stretto (le a e le e aperte non si contano) possa fare il bancario. Questo è davvero il mistero di Fatima o meglio della Madonna dell’Arco. Bel fisico, senza dubbio, e bel culo sodo, sicuramente un valido aiuto per questo giovane che vuole fare l’attore. Sebbene un consiglio spassionato gli va dato: caro Salvatore se l’attore tu vuoi fare, alla scuola devi andare, ad imparare la dizione e anche un po di recitazione, ma di sicuro non al Grande Fratello.
Michele Morsullo è senza dubbio il più bono del gruppo. Rasato (e ai gay piace la “pelata”), fisico scultoreo e sedere altissimo e pieno: un doriforo di Policleto. Dolce e allo stesso tempo rude, pare che nella vita abbia fatto di tutto, sia il magazziniere (immaginatelo madito di sudore come Marlon Brando tempi d’oro) che il camionista (uno dei sogni erotici gay per eccellenza). Non ha segni particolari, non è particolarmente colto e non è il ragazzo della porta accanto: praticamente l’uomo perfetto!
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Andrea Spadoni è il ragazzo più “in”. Disegnatore di fumetti, deejay e giornalista, Andrea ha tutte le carte in regola per farsi odiare: troppo colto, troppo affascinante, troppo intelligente (almeno fino ad oggi), per riuscire nella impresa titanica di omologazione all’interno di un gruppo di persone con bassa scolarizzazione. Ma i soldi e la voglia di vincere possono fare grandi miracoli e lo sappiamo bene. Fisicamente è un pò pienotto ma comunque gradevole.
Alfredo si candida invece a “icona trash ruspante made in Sicilia”. E si, la terra di Dolce e Gabbana e di Mario Venuti ( tipi da non sottovalutare mai) sforna questo bell’esempio di piccolo ma grazioso esponente del kitch. “Mischia”! la sua prima parola pronunziata, giusto per far vedere che il nazional popolare gli scorre nelle vene. Fisicamente è bassino, gradevole come un cannolo siciliano e anche lui tatuato. Che originale? Ma non preoccupatevi sicuramente sarà lui il fulcro delle più grasse risate.Gabriele è il più vintage della situazione, dal momento che sfodera una pettinatura alla swinging London, che farebbe inorridire pure quella pazza geniale di Vivianne Westwood. A volte non si capisce se abbia sprecato un kg di gel per sistemarsi i capelli o abbia una mucca nascosta che lo lecca per sistemargli la criniera, sta di fatto che in alcune espressioni assomiglia davvero al suo mito, Adriano Cementano, affascinantissimo, ma non bellissimo. Per il resto, fisico & co, potrebbe andare.
Millo, Millo delle mie brame, chi è il più bello del reame? A detta sua e del sito ufficiale lui. Personalmente tutta questa bellezza non mi sembra che ci sia, a meno che si abbiano due fondi di bottiglia verdi come occhiali. Altissimo, imponentissimo e furbissimo, questo romanaccio D.O.C., ama fare il piacione e si vede. Con quelle labbra così voluttuose darà si, baci di fuoco, ma come se fosse Alba Parietti.
E le ragazze? Beh francamente non è che possano interessare più di tanto, diciamo che ci troviamo di fronte al classico nugolo di starlette che pensano di essere genuine ed invece sono delle assetate di successo a tutti costi, pronte a mostrare la coscia e, se capita, il seno, tanto fa audience e quindi ospitate a suon di quattrini.
Indubbiamente il gioco delle belle statuine continua imperterrito, tra cascate nella discarica piena di merda, qualche lacrimuccia, qualche scappata furtiva sotto la doccia e poi il nulla, tanto nulla, che verrà prontamente messo sotto contratto da Lele Mora, uno che di grandi fratelli e grandi sorelle sa come spremerli fino al midollo con la popolarità e poi lasciarli lì, senza ne se ne ma, con un pugno di mosce in mano. Buona fortuna ragazzi e non illudetevi troppo… il risveglio sarà brusco e doloroso.
di Gabriele Gainsbourg
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