La Posta ad Immanuel Casto
Ciao Immanuel,
sono ancora follemente innamorato di mio marito, anche dopo più di dieci anni di relazione. Un paio di mesi fa abbiamo conosciuto un ragazzo col quale mio marito aveva contatti amichevoli su Instagram (non siamo una coppia aperta).
Ci conosciamo dal vivo e si instaura un rapporto veramente piacevole, soprattutto perché – oltre all’apparenza – questo ragazzo è profondo e pieno di contenuti.
Sono io, da bravo ascoltatore, ad avere un rapporto diciamo privilegiato con lui; trova terreno fertile per confidarsi e mi racconta ogni suo problema. A detta sua, sono la persona che riesce a capirlo.
La mia sindrome da crocerossina mi porta ad avvicinarmi molto a lui; quasi a sperare nei suoi momenti di depressione per potergli dare supporto emotivo. Non credo di essere innamorato di lui, ma questa amicizia a volte mi sembra un po’ troppo maniacale (da parte mia).
Ascoltando le sue storie ho capito che le persone estremamente apprensive non fanno altro che allontanarlo, perciò mi impongo di scrivergli poco, per non essere pedante. Ho paura di rovinare tutto con la mia apprensione o, peggio ancora, di infastidire mio marito, seppure non sia una persona gelosa.
Conviene che ne parli con questo ragazzo? O cerco di trattenermi – come sto facendo – dallo scrivergli giornalmente?
– Stefano
La risposta di Immanuel Casto
Caro Stefano,
comincio dicendo qualcosa che forse non ti farà piacere.
Tu non credi di essere innamorato di questo ragazzo, ma la mia impressione è che invece tu lo sia, eccome.
Lo deduco dal trasporto con cui ne parli e dalla paura che hai di perderlo.
Naturalmente parliamo di innamoramento nella sua accezione di cotta, di infatuazione.
Si tratta di un’ammissione difficile, me ne rendo conto.
Significa ammettere l’esistenza di un sentimento fuori dal tuo controllo, che ha effetto sul tuo benessere emotivo, gettandoti in un turbinio di desideri e paure, di cui avresti anche fatto a meno.
È persino possibile che tu ti colpevolizzi, seguendo una voce interiore che ti dice “ecco, ora hai rovinato tutto”. Forse senti di avere gravato il rapporto di aspettative, senza le quali avresti potuto vivere tutto con più serenità.
Ma non sei certo responsabile per questi sentimenti. Evidentemente questo ragazzo presenta un incastro con la tua personalità tale da far scaturire in te l’innamoramento.
Tu stesso analizzi questo incastro, descrivendo come sia proprio la sua fragilità a farti venire ancora più voglia di stargli vicino. Sei persino molto onesto nel riconoscere che nel tuo desiderio di dargli affetto ci sia anche una componente buia, che ti fa sperare che le circostanze lo pongano in una condizione di bisogno. Bisogno di te.
Ammesso quindi questo innamoramento, devi capire come comportarti.
E qui vengo al tuo dubbio: trattenerti o aprirti a lui? Dubbio motivato dalla paura di perderlo e, contemporaneamente, di compromettere la tua attuale relazione.
Se tu fossi single, ti risponderei che il timore di essere troppo presenti non trova riscontro all’interno di un innamoramento ricambiato. Quando c’è del sentimento, il desiderio di sentirsi quotidianamente è condiviso da entrambe le parti. Ovviamente non parlo di asfissianti richieste di attenzione, che possono effettivamente strangolare un rapporto, ma del piacere di un piccolo contatto giornaliero; che è quello che vorresti tu.
Ti direi di buttarti perché se sei ricambiato, il rapporto può raggiungere un nuovo livello di intimità; se invece non lo sei, meglio saperlo subito e passare oltre, ritrovando la propria serenità.
Ma tu non sei single. Hai un marito che ami e con cui sei felice. Quindi i rischi aumentano di parecchio, che tu sia ricambiato o meno.
Considera che, dopo più di dieci anni, è fisiologico che il trasporto che vi ha fatti avvicinare si sia evoluto in un amore fatto di fiducia (molto più solido di qualsiasi infatuazione). Questa evoluzione però lascia anche spazio a nuovi innamoramenti, che vanno messi in conto. Se la tua relazione continuerà per altri decenni, di innamoramenti ne sperimenterai parecchi. E la scelta di come gestirli è solo tua.
Io non ti posso dire cosa dovresti fare, se non invitarti a fare un bilancio emotivo.
Da quando questo ragazzo è entrato nella tua vita, ti senti più felice o meno felice? Non sarà un bilancio semplice: nello struggimento felicità e dolore si fondono. Ma comunque è necessario farlo, per capire se tenerlo nella tua vita (e a quale distanza), o meno.
Un grosso abbraccio,
Avete consigli da chiedere ad Immanuel? Scrivete pure!