La specie umana è molto propensa alla stimolazione erotica. Biologia a parte, è provato che, presto o tardi, ogni nuovo supporto mediatico viene utilizzato con questa finalità. Dalla stampa al cinema, dalla televisione a internet. Ci sono alcune teorie secondo cui buona parte degli sviluppi tecnologici in questi settori sia stata incentivata proprio dall’esigenza di rendere più fruibili servizi di questo tipo. Quanto ha inciso, ad esempio, l’impulso di consumare erotismo online sullo sviluppo e la diffusione di connessioni internet sempre più veloci?
Anche il mondo del fumetto e dell’illustrazione erotica non fanno eccezione: chi già li segue avrà notato che da qualche anno si stanno diffondendo molte opere realizzate direttamente in 3D, anche a tema gay. Tutto ruota attorno al perfezionamento di un software nato nel 1995 e giunto alla sua settima versione: Poser. Come si può intuire anche dal nome, il concetto chiave di Poser è quello di "mettere in posa" dei modelli digitali estremamente dettagliati (si può decidere tutto: dalla porosità della pelle alla disposizione dei peli pubici).
Tecnicamente è come giocare con le Barbie, con la differenza che le opzioni e le ambientazioni sono pressoché infinite (anche perché nuovi modelli e relativi accessori sono creati quotidianamente). Considerando che per avere dei buoni risultati con Poser non bisogna avere predisposizioni artistiche "classiche", era prevedibile un suo crescente successo, limitato solo dalla creatività e disponibilità economica dei suoi utilizzatori (ogni elemento aggiuntivo per Poser ha ovviamente un costo, e intorno al software base è cresciuto un vero e proprio business).
Alcuni siti a pagamento si sono specializzati in illustrazioni e "fotoromanzi" digitali realizzati con questo programma, anche perché offre alcuni innegabili vantaggi rispetto ai metodi tradizionali: la velocità di utilizzo, ad esempio, ma anche la possibilità di commissionare qualsiasi tipo di storia a prescindere dalle doti grafiche e dalle inclinazioni dei loro realizzatori.
Il domani dei fumetti gay è tutto digitale? Difficile dirlo, ma sicuramente non è tutto oro quello che luccica. In primo luogo perchè "l’effetto manichino" di Poser è ancora ben visibile, in secondo luogo perché, come molti sottoprodotti della grafica 3D che non possono contare su grandi finanziamenti in stile film di Hollywood, anche questi sono ancora abbastanza freddi e carenti di espressività. Inoltre l’abilità di un artista tradizionale non si misura solo dalle sue doti tecniche. Soprattutto nel caso dei fumetti bisogna saper comunicare attraverso un linguaggio molto complesso, e per farlo non basta essere bravi con un software grafico (per quanto mirabolante).
D’altra parte Poser ha ancora molti limiti, evidenti soprattutto nella resa delle situazioni erotiche: ad esempio fa fatica a rendere l’atto di svestirsi o il contatto fisico fra due corpi. In ogni caso l’utilizzo di Poser può essere un esperienza molto stimolante, soprattutto per chi non ha grandi capacità grafiche nel senso tradizionale del termine.
Nel tempo si sono costituite diverse community di poser-artists, anche a tema erotico, che danno molto spazio alle fantasie gay. Se è vero che l’arte è anche e soprattutto un modo di esprimersi è sicuramente positivo che nuovi mezzi come Poser siano alla portata di tutti, l’importante è non confondere la novità con la qualità.
Potrete avere un’idea delle potenzialità di poser iscrivendovi alla sezione free della community www.renderotica.com
di Valeriano Elfodiluce
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