Esce il 20 novembre prossimo per le edizioni dell’Associazione Golena, nata come erede della storica Malatempora, un libro che farà certamente discutere. “In Nomine Patris”, infatti, è l’autobiografia di Salvatore Domolo, ex sacerdote della diocesi di Novara, di 48 anni che racconta gli abusi subiti da un prete fin dall’età di 8 anni.
Domolo è “il primo prete della Chiesa Cattolica ad avere avuto il coraggio e la forza di contrapporsi pubblicamente alla gerarchia di potere – si legge nella nota di presentazione del libro -, arrivando ad autosospendersi e sbattezzarsi, riuscendo a uscire dal tunnel e proporre una nuova filosofia di vita”.
A soli tre anni subisce il trauma di vedere il padre che accoltella la madre e ad otto anni è vittima degli abusi di un prete. E’ questo che DOmolo racconta nel suo libro e di come, per dimostrare che si può essere sacerdote, diverso dal suo violentatore, decise di entrare in seminario a 14 anni sopportando un percorso interiore lungo e sofferto. Diventato prete inizia ad aprire gli occhi alla realtà ecclesiastica ed entrato in crisi avvia un percorso di ricerca personale della verità liberandosi dalle strutture dominanti della gerarchia.
Nello stile del libro, che rimane sempre spontaneo, traspaiono evidenti i segni degli studi teologici e filosofici dell’autore.
“Il libro va oltre la narrazione autobiografica – sppiegano dalla casa editrice -, offrendo una forma di vita alternativa e rappresenta una vera e propria denuncia nei confronti della chiesa che si impone come istituzione dominante della coscienza personale inventandosi la mediazione tra l’uomo ed il divino”.
“II Vaticano deve essere giudicato per la pedofilia come crimine contro l’umanità per tre motivi – scrive lo stesso Domolo la cui storia è stata raccontata anche a Verissimo, le Iene, Sky TG24 e City-: primo la vastità numerica mondiale delle vittime generate da un’istituzione religiosa quale la chiesa, secondo per la sua vastità geografica cioè, laddove la chiesa cattolica è presente, c’è almeno una vittima della pedofilia clericale, infine per la complicità attiva dell’istituzione gerarchica dovuta sia all’ideologia cattolica del dominio sulle coscienze, sia per l’atteggiamento schifoso di spostare i preti e vescovi pedofili da un posto ad un altro, molto spesso nelle missioni del terzo mondo in mezzo ai bambini poveri…”. Il volume è ordinabile sul sito già da ora cliccando qui .