Matteo B. Bianchi

Matteo B. Bianchi, nato a Locate di Triulzi il 18 aprile 1966, è uno scrittore, autore televisivo e editor italiano noto per il suo contributo significativo alla letteratura LGBTIQ+. Ha avuto un ruolo attivo nella fondazione di Accento Edizioni, insieme ad Alessandro Cattelan, e ha diretto per quasi vent’anni la rivista di narrativa ‘tina”, creando un’importante piattaforma per scrittori esordienti. Apertamente omosessuale, la sua vita personale e le sue esperienze hanno spesso influenzato i temi e i personaggi dei suoi lavori. Premi su “leggi tutto” per scoprire di più sulla carriera e vita personale di Matteo B.Bianchi.

Carriera di Matteo B. Bianchi

Carriera come scrittore

Dopo il liceo, Matteo B. Bianchi iniziò a scrivere per fanzine e fondò “Anestesia Totale” insieme a Tito Faraci, dedicata al rock indipendente italiano. La sua carriera letteraria prese avvio nel 1993 con la pubblicazione di “Non si può mica fare il bagno con queste troie di onde“, un racconto lungo autobiografico che esplora il suo lavoro in un centro di assistenza per bambini affetti da disturbi psichiatrici o del comportamento. Il suo approccio all’esplorazione del complesso mondo della psicosi infantile è trattato senza indulgere in sentimentalismi o retorica, ma piuttosto con un velo di speranza e ottimismo che rende l’opera non solo un eccellente racconto, ma anche una significativa testimonianza sociale.

Nel 1994, Matteo B. Bianchi portò un nuovo respiro alla scena letteraria con la pubblicazione di “La cosa più bella di Firenze è McDonald’s“, una raccolta di aforismi di Andy Warhol, che tradusse e curò. L’introduzione della “Letteratura spot” nel 1995, con racconti incentrati su personaggi pubblicitari, segnò un ulteriore passo verso la sperimentazione letteraria.

Il 1999 vide la pubblicazione del suo primo romanzo, “Generations of Love“. Il romanzo narra le vicende di un giovane lombardo che esplora le tappe cruciali della sua crescita: dalla scoperta della sua omosessualità, alle prime amicizie e relazioni, fino alle interazioni con la famiglia e le istituzioni educative. L’opera offre un vivido ritratto generazionale, giocando con gli stilemi delle soap opera e parodiando la cultura pop.

La capacità di Matteo di farsi strada attraverso vari generi si evidenziò ulteriormente con il successo di opere successive come “Fermati tanto così” (2002), “Mi ricordo (2004)“, “Tu Cher dalle stelle. Una favola di Natale” (2006) e “Esperimenti di felicità provvisoria” (2006), quest’ultimo un’esplorazione intima della ricerca individuale della felicità.

Apocalisse a domicilio (2010) segna il ritorno di Matteo B. Bianchi alla narrativa di forma lunga dopo il successo di “Generations of Love”. Il libro presenta un giovane autore televisivo milanese, omosessuale e single, che si trova di fronte a una predizione inquietante: la prossima fine della sua vita. Questo annuncio scatena una riflessione profonda sul significato dell’esistenza e lo spinge a cercare risposte tra i suoi passati amori in diverse città del mondo.

In “Maria accanto” (2017), Matteo B. Bianchi prende una figura iconica, la Vergine Maria, e la trasforma in una ragazza moderna di tutti i giorni, creando una narrazione insolita e affascinante sulla santità inserita nel quotidiano. Il romanzo esplora l’amicizia e la fiducia attraverso gli occhi di Elisabetta, una giovane donna milanese che incontra Maria in circostanze straordinarie. Questo racconto è stato elogiato per la sua leggerezza e profondità, offrendo una meditazione su come l’ordinario e il sacro possano interagire in modi inaspettati.

Il suo ultimo romanzo, “La vita di chi resta” (2023), affronta il tema delicato del suicidio e del lutto. Quest’opera ha ricevuto grande attenzione e lode per il suo approccio empatico e innovativo: è stata candidata al prestigioso Premio Strega ed ha ottenuto il Premio Stresa. L’opera è stata lodata per la sua capacità di parlare a un pubblico vasto, trattando temi di rilevanza universale con una narrazione profondamente personale e toccante.

Carriera come copywriter pubblicitario ed autore televisivo

Per anni, Matteo B. Bianchi, oltre alla professione di scrittore, ha lavorato come copywriter pubblicitario in una rinomata agenzia milanese, passando poi alla Rai come autore di un programma radiofonico quotidiano. Contemporaneamente, ha collaborato con diverse riviste. Dalla radio, ha fatto il salto in televisione, dove la scrittura di programmi è diventata la sua principale occupazione. Durante questo periodo, ha anche scritto una commedia teatrale e diverse sceneggiature.

Parallelamente alla sua carriera di scrittore, Matteo B. Bianchi ha avuto un impatto significativo nei media, consolidando la sua presenza nel panorama culturale italiano. Il suo ruolo come caporedattore nella trasmissione radiofonica “Dispenser” e la partecipazione come autore a programmi TV come “Victor Victoria”, “Very Victoria”, “Stasera niente MTV”, “Extra Factor”, “Stra Factor“, “Quelli che il calcio” e “E poi c’è Cattelan” sono testimonianza del suo ampio contributo al settore televisivo e mediatico in generale.

Vita personale di Matteo B. Bianchi

La vita personale di Matteo B. Bianchi è stata segnata da momenti di profonda gioia e tragici dolori, elementi che hanno influenzato la sua scrittura e il suo modo di affrontare i temi universali dell’amore, del lutto e della perdita. Apertamente omosessuale, Bianchi ha sempre integrato aspetti della sua vita personale nelle sue opere, offrendo una prospettiva sincera e spesso vulnerabile.

Uno degli eventi più dolorosi nella vita di Bianchi è avvenuto nel 1998, quando l’uomo con cui aveva condiviso sette anni della sua vita, e da cui si era recentemente separato, si tolse la vita nel loro appartamento condiviso. Questa tragedia ha lasciato un’impronta indelebile su di lui, influenzando profondamente la sua visione del mondo e la sua espressione artistica.

Riflettendo su questo evento devastante, Bianchi ha condiviso pensieri intimi attraverso il suo libro “La vita di chi resta”, dove esplora il dolore e il processo di guarigione dopo il suicidio di una persona amata. In un’intervista, ha detto:

La vita di chi resta è la mia. È la vita di chi perde qualcuno che ama per suicidio. Ciò che si prova in quei momenti rasenta l’indicibile. Un silenzio che sentivo fosse necessario spezzare, trovando i tempi e le parole per affrontare l’abisso e riportarlo sulla pagina, per cercare di dargli un senso e forse una forma di accettazione. La ricerca di una possibile salvezza”.

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