Antonio Veneziani (a cura di)
La manutenzione della carne
Coniglio editore
208 pagine, 14 euro
Veneziani è un nome noto della cultura gay: poeta e saggista, nel suo lavoro ha sempre dimostrato una attenzione particolare per l’erotismo. Non si potrebbe immaginare una persona più adatta di lui a curare una antologia di racconti hard gay. Lo dimostra l’alto livello di “La manutenzione della carne”, che contiene ventiquattro lavori dedicati al sesso tra uomini di altrettanti autori, “uomini e donne, gay ed etero, transgender e bisex”, come sottolinea il curatore nell’introduzione. Il libro si apre con due ritratti “storici”: il primo, firmato da Renzo Paris, ripercorre il rapporto tra il poeta Max Jacob e il pittore Pablo Piccasso, tra i quali si intromette un Guillaume Apollinaire descritto come un inetto approfittatore. Nel secondo, Robertomaria Siena scruta nell’intensa passione che lega l’imperatore Adriano al suo bell’Antinoo descrivendo i momenti di intimità e la dolorosa scomparsa del giovane. Ma ci sono anche altri racconti incentrati su fatti storici, come la “Strana testimonianza sul caso Ermanno L. raccolta circa quarant’anni dopo” di Riccardo Reim o il divertente “Anda e rianda – Alcune storie di Mimì e Cocò” di Dario Morgante in cui le scopate tra i due protagonisti sono disturbate dalle “voci” della radio che ripercorrono, nella mente di Cocò, alcuni degli avvenimenti più significativi della storia recente. Altri narratori si concentrano su momenti particolari della relazione sessuale: Agostino Raff riesce a fare della masturbazione di un atleta trentenne un momento di alta poesia, Anna Segre racconta attraverso una sessione di fistfucking la lacerazione di un rapporto erotico-amoroso, e Salvo Tavella è bravissimo nel descrivere il pompino fatto a un giovane romeno nel parcheggio di un supermercato. Riferire di tutti i racconti sarebbe impossibile ma è bene citare la presenza di alcuni autori che i lettori conoscono già grazie ai loro precedenti lavori: Daniele Bortoletti, già noto per il complesso romanzo “Porto delle scimmie” (Halley editore) si diverte a rendere ostico anche il suo raccontino “Ultima spiaggia”, Roger Nicotera (“Carne in prestito”, Fabio Croce editore) è invece straordinario nel descrivere l’attrazione di un sedicenne arabo per il suo prestante fratello maggiore, il giovanissimo Alcide Pierantozzi (“Unoindiviso”, Hacca) riesce a sorprendere ancora con i suoi deliri orgiastici e cannibaleschi. E poi Luca Selvaggi (“Voyeur” e “Malamore”, Fabio Croce), Simone Bisantino (“Amore e altri veleni”; Fabio Croce) e l’Hornie Lee Joe di “M’inculerei anche Babbo Natale”. Dieci a lode ad Antonio Veneziani per aver raccolto una così ampia gamma di lavori eccitanti e interessanti.
in seconda pagina, “È bella San Francisco?” di Clam e “M’inculerei anche Babbo Natale” di Hornie Lee Joe.^d
Clam
È bella San Francisco?
Edizioni Zoe
142 pagine, 9.80 euro
Cosa chiedete a un libro erotico? Le funzioni principali che deve svolgere sono note: deve essere eccitante, piacevole da leggere, con personaggi accattivanti e qualche trovata piccante. Bene, se è così allora “È bella San Francisco” ha tutte le carte in regola per essere un “signor” libro erotico. Scritto con disinvoltura dall’ottimo Clam, che ha già sollevato qualche ammirazione con i suoi precedenti lavori “La fossa” e “Foglie umane”, il romanzo segue una trama improbabile e leggera, come accade di solito in questo genere. Il protagonista è Josh, splendido ragazzo di provincia figlio di un predicatore ultrareligioso che, trasferitosi nella grande metropoli, gradualmente perde i valori cristiani di cui è infarcito e la propria eterosessualità. Responsabile principale del cambiamento è Cedric, compagno di università che lo introduce nel mondo del porno gay vincendo le iniziali resistenze del giovanotto con i facili guadagni che il lavoro gli assicura. Ma tra i due nasce ovviamente una simpatia che va oltre ciò che avviene davanti alla macchina da presa e dopo mille avventure scoppierà un vero amore condito da un erotismo sfrenato. A parte la trama un po’ scontata, “È bella San Francisco?” contiene qualche bella scena di sesso descritta con fantasia e accuratezza che non sconfina mai nella pornografia. Un libretto agile da tenere sul comodino quando non si ha voglia di letture impegnate.
Hornie Lee Joe
M’inculerei anche Babbo Natale
Fabio Croce Editore
104 pagine, 10 euro
Non vi fate ingannare da titolo: non c’è niente di natalizio in questo delirio di sesso sfrenato, ma solo scopate, scopate, scopate. Lo dice la quarta di copertina: “in questo libro si scopa”. Nessuno lo può negare: il protagonista ha una sola cosa in testa, fare sesso. Con chiunque e in qualsiasi situazione. Lo fa in ufficio, con colleghi maschi e femmine, con il fidanzato, con la psicologa da cui va dopo essere stato sorpreso dalla madre nel pieno di una sessione di pissing con la cagnolina della vicina (ma non vi allarmate, non c’è sesso con animali…), con decine e decine di avventori del bar in cui lavora dopo aver abbandonato l’ufficio e in pratica con chiunque gli capiti a tiro. E quando le circostanze proprio non lo permettono, si accontenta di immaginare di farlo: così elabora le più fantasmagoriche scene di sesso che si possano immaginare come quella in cui coinvolge una folla di avventori in giro per negozi per gli acquisti natalizi esibendosi in una fellatio con Babbo Natale nella vetrina di un grande magazzino. Eppure nell’assurdità di una trama incentrata sulle ossessioni erotiche del protagonista, “M’inculerei anche Babbo Natale” si distingue nel panorama dei libri porno per l’estrema originalità e per il pregio di riuscire a combattere tutti i luoghi comuni e le piccole vergogne del sesso.
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