L’Iraq reintroduce la criminalizzazione delle persone LGBTI+, previsti fino a 15 anni di carcere

Era stata depenalizzata nel 2003. Le associazioni LGBTI+ "i potenti iracheni ci accusano di essere la causa dell'ira di Dio che con la sua rabbia manda in rovina il paese".

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Iraq LGBT legge anti gay
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L’Iraq ha approvato Sabato 27 Aprile 2024 il disegno di legge anti-LGBTI+ annunciato nel Luglio 2023. La norma, approvata all’interno della legge sulla prostituzione, punisce le relazioni omosessuali, le persone transgender, le persone di genere non binario, con pene che arrivano fino a 15 anni di detenzione.

Il disegno di legge, la cui discussione raccontata all’epoca da Gay.it era iniziata nell’estate del 2022 , è stato approvato dal parlamento, che durante la discussione ha modificato la bozza precedente, nella quale per le persone LGBTI+ veniva chiesta la pena capitale, poi eliminata dal testo. Lo scorso Febbraio infatti l’associazione LGBTI+ irachena Gala riportava infatti nle intenzioni del parlamento di inserire la condanna a morte come indicato dalla Sharia:

 

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L’omosessualità in Iraq era stata depenalizzata nel 2003, dopo la caduta di Saddam Hussein. Il dittatore aveva ripristinato la criminalizzazione, dopo che nel 1969 era stata depennata dal governo laico del presidente Abdul Rahman Arif.

La nuova legge anti-LGBT+ irachena del 2024 stabilisce:

  • Non meno di 10 anni di reclusione per chi pratica l’omosessualità
  • Fino a 7 anni di prigione e il pagamento di 15 milioni di dinari (circa 10mila euro) per chi “promuove” relazioni affettive tra persone omosessuali, come annunciato con il disegno di legge nell’Agosto 2023, la parola “omosessualità” è stata vietata anche sui media, che saranno obbligati ad appellarsi ad essa solo come “devianza sessuale“.
  • Da 1 a tre 3 anni di detenzione per le persone che “intenzionalmente imitano il genere opposto“.
  • Fino a 3 anni di galera per “il cambiamento biologico di sesso basato sul desiderio e l’inclinazione personale” sia per le persone trans, sia per i medici che eseguono interventi chirurgici di cambio di genere.
  • Proibita l’attività e l’organizzazione di iniziative che difendano e promuovano la comunità LGBTI+

Stiamo entrando in un mondo in cui essere fedeli a se stessi è un crimine esecutivo! – scrive in un comunicato l’associazione LGBTI+ irachena IraQueer – L’approvazione di questa legge rovinerà la vita di molti, ora e in futuro. I giovani iracheni saranno cacciati, senza alcuna base per il governo per gettare le persone in prigione o peggio. Come hanno fatto in passato, danneggeranno ciecamente la vita di molte persone nel nome della paura e delle informazioni errate. Non è solo la comunità LGBT a rischio, ma la libertà irachena è in pericolo! Dobbiamo prendere una posizione e fermare questo subito! Dobbiamo unirci e prendere posizione contro questa ingiustizia! Il governo iracheno sta votando oggi sulla legge anti-prostituzione, una legge nella quale hanno incluso la comunità LGBT senza motivo!

 

La politica irachena e la conversazione pubblica, anche sui social network, ricorrono sempre più alla retorica anti-LGBTI+. Secondo l’ong Human Rights Watch e secondo l’associazione LGBTI irachena IraQueer, le persone LGBTI+ in questi anni sono state comunque costrette nell’ombra, spesso prese di mira da “rapimenti, stupri, torture e omicidi” rimasti impuniti.

L’omosessualità è un tabù nella società irachena e, sebbene fino a ieri non esistesse una legge di esplicita condanna, le persecuzioni sono comunque state attuate per sodomia o in base a vaghe clausole morali e anti-prostituzione contenute nel codice penale iracheno. Gli emendamenti approvati il 27 Aprile 2024 forniscono ora una formalizzazione più chiara ed esplicita e hanno un feroce potere propagandistico nell’ufficializzare lo stigma sociale verso le persone transgender, non binarie, omosessuali, bisessuali e intersex.

IraQueer ha denunciato la strumentalizzazione della legge a fini propagandistici, per distrarre il paese dai gravi problemi di povertà:

“Gli iracheni poveri sono saliti a 13 milioni quest’anno, il dinaro iracheno è stato svalutato a causa di seri problemi economici e le persone devono affrontare questioni legate alla scarsità di servizi pubblici, all’alta natalità e alla disoccupazione. E così i potenti iracheni accusano le persone LGBTI+ di essere la causa dell’ira di Dio che con la sua rabbia manda in rovina il paese”

 

Alcuni giorni fa la Dominica, paese caraibico – aveva annunciato la depenalizzazione dell’omosessualità. Tuttavia si osserva come i paesi che stanno inserendo legislazioni esplicitamente criminalizzanti verso le persone LGBTI+ sono in aumento. In Ghana si attende l’esito della ratifica del presidente dopo l’approvazione di una feroce legge anti-LGBTI. In Uganda una legge che criminalizza persone LGBTI è stata già approvata. Nel Burundi il presidente invita la popolazione a lapidare le persone. omosessuali. Si discute di una legge di persecuzione anche in Kenya.

Di seguito un approfondimenti pubblicato un anno fa e curato dalla britannica BBC sulla vita delle persone LGBTI+ in Iraq

Foto di copertina: Reuters

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