Mara Venier: “Tutti i gay della mia vita”

Dopo l'annuncio shock di voler abbandonare la Tv, l'iconica Mara Venier, si confessa a Gay.it tra passato, presente e un futuro inedito a tinte arcobaleno.

Mara Venier
6 min. di lettura

È ancora una sex symbol, ma le piace essere considerata la zia d’Italia. È amata da tutte le casalinghe, ma è un’icona gay come poche. Spopola su Instagram, ma guarda con un certo sospetto il mondo 2.0 di Zuckerberg. Ha paura degli aerei, ma tra poco percorrerà 8 mila km per raggiungere Santo Domingo.

È la Regina della tv, ma tra l’esserci e non l’esserci, ultimamente, preferisce non esserci e dedicarsi unicamente alla sua nuova passione. Mara Venier è uno di quei personaggi che certo non hanno bisogno di grandi presentazioni. Bella, simpatica, positiva e, soprattutto, grata alla vita per tutti i successi ottenuti. Quando la chiamo è in viaggio per Milano. È felice perché da qualche giorno è diventata di nuovo nonna e dopo aver rifiutato una candidatura come Sindaco della sua Venezia, l’iconica Mara si racconta come non ha davvero fatto mai.

Nonna di nuovo. Che effetto le fa?

Sono felice come non mai, mi creda. Questo nuovo arrivo nella mia famiglia è stato del tutto inaspettato e son davvero contenta. 

Piace alle mamme, alle nonne, alle zie, agli uomini, ma anche ai gay. Si è mai chiesta perché piace così tanto al mondo gay?

Perché in fondo anche io sono molto gay. Non sessualmente parlando, naturalmente, ma nell’aspetto introspettivo c’è un’umanità che ci unisce davvero. Sembrano dei cliché, lo so, ma tutti i miei più grandi amici, da tempi non sospetti, son gay. 

Anche da prima di diventare popolare?

Scherza? Assolutamente sì! Mi ricordo ancora quando avevo quindici anni e stavo a Mestre. C’era un ragazzo che veniva preso in giro per il suo essere gay e io, contro tutto e tutti, legai subito con lui diventando subito molti amici. Non riuscivo ad accettare, già ai tempi, tutte quelle prese in giro.

Ma cosa la spinge a battersi da sempre contro le discriminazioni?

Perché non ho mai visto le “diversità” come un qualcosa di realmente diverso. Ho sempre odiato le etichette e non ho mai fatto distinzioni tra un etero, un gay. Per me esiste la persona e penso che ogni individuo debba avere gli stessi diritti.

Mara Venier: "Tutti i gay della mia vita" - mara venier per luisa viola la collezione primavera estate 2017 dai caftani ai jeans - Gay.it

A proposito di diritti, lei sarebbe favorevole alle adozioni per le coppie dello stesso sesso?

Certamente! Non riesco proprio a capire il perché di tutti questi preconcetti. Se ne parla tanto, ma nessuno capisce che dietro questo tema c’è solo una parola: l’amore, ed è tutto più semplice di quanto non lo sembri. Io, quando mi confronto con amici e colleghi, chiedo sempre: “Ma tu pensi davvero che un bambino stia meglio in un orfanotrofio, che con due persone pronte a dare tanto amore?

E pensa che l’Italia riuscirà a colmare questo gap?

Onestamente? Temo di no! Credo che ci vorrà ancora molto tempo. Nessuno ha il coraggio di fare questo passo in avanti, ma prima o poi…

Le piace la legge Cirinnà?

Mi piace ed è veramente bello che qualcuno abbia finalmente fatto qualcosa di concreto. Per amor di battuta, ma neanche poi così tanto, le confesso che ho obbligato due miei amici a sposarsi.

Davvero?

Certo! Stanno insieme da una vita e ora che hanno la possibilità di unirsi non lo fanno? Al di là dell’unione in sé, questa legge permette delle cose importanti che spesso vengono dimenticate. Mi riferisco all’assistenza sanitaria, per esempio, piuttosto che al discorso dell’eredità. Non bisogna mai dimenticare tutte le battaglie fatte per ottenere questo piccolo, ma grande risultato.

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Il Gay Pride è il modo giusto per manifestare le proprie idee?

Il Gay Pride ha un documento politico, ma è pur sempre una festa. Una grande festa.

E le piace?

Ad una ‘baraccona’ come me, vuole che non piaccia una manifestazione come quella? A me diverte da morire. Il primo lo vidi molti anni prima a New York, nel 1985 se non erro. Ero con Jerry Calà. Appena lo vidi rimasi subito affascinata da tutto quel colore. 

Molti gay, sui social, contestano il look di personaggi più effemminati. Come vive questa strana forma di discriminazione?

Io non credo che i gay siano i primi a discriminare! In generale tutti criticano e commentano i look dei personaggi, ma anche delle persone meno popolari. Talvolta si esagera, quello sì, ma non ne farei un discorso di sessualità. Se solo si provasse ad andare oltre alle apparenze, sarebbe un mondo migliore. 

Beh, ma con il suo amico Malgioglio, piuttosto che con Bosco Cobos non son stati così carini…

Voglio sperare che siano stati commenti relativi ai loro personaggi, e non alla loro sessualità. In fondo non si può piacere a tutti, no? Cristiano e Bosco sono due amici. Due persone eccezionali che tutti meriterebbero di conoscere. Con Malgioglio ci chiamiamo “sorelle”, mentre con Bosco abbiamo un rapporto che definirei familiare.

Mara Venier: "Tutti i gay della mia vita" - mara venier bosco cobos - Gay.it

Se suo figlio le avesse mai detto: “Mamma, son gay” come avrebbe reagito?

La verità? Avrei adorato. Ho il quarantuno di piede e anziché regalare le mie scarpe alle amiche trans, le avrei prestate, per gioco, a lui. 

E si è mai chiesta perché molte mamme son così reticenti nei confronti dell’omosessualità dei propri figli?

Me lo sono chiesta spesso e non volentieri, senza trovar mai una risposta. Posso raccontarle una cosa?

Deve…

Un anno fa mi recai in un locale gay vicino Mantova, per una serata che mi vedeva impegnata come madrina. C’era tantissima gente. Poco prima che iniziò la serata mi si avvicinò un bel ragazzo che mi chiese se potevo dedicargli due minuti del mio tempo. Non mi negai e mi appartai con lui. Mi iniziò a parlare della sua omosessualità e del suo non accettarsi, derivato dalle prime accuse da parte dei genitori. Voleva farla finita. Voleva smetterla di vivere.

E lei?

E io rimasi senza parole. Provai a parlargli, ma vedevo che non riuscivo a risolvere, come è normale che sia, i suoi problemi. Durante la serata cercavo di divertirmi e di dare a tutti la mia attenzione, ma quella confessione mi turbò molto. Chiesi il numero al ragazzo per riuscire a parlargli meglio.

E lo chiamò?

Lo chiamo ancora oggi, figuriamoci se non lo chiamai l’indomani. Sentivo nella sua voce una paura che non ho mai avvertito in nessuno. Mi diceva che sua mamma non avrebbe mai accettato la sua sessualità e che suo padre, che aveva già mangiato la foglia, lo riempiva di botte. Lui non riusciva davvero ad accettarsi. Io mi feci forza e gli chiesi il numero della mamma e della zia. Lui non era così tranquillo davanti a questa mia richiesta, ma si fidò.

E cosa le dissero le due donne?

La zia, conoscendo la sorella e il cognato, era molto preoccupata, ma anche lei mi diede il suo appoggio in caso di difficoltà. Poi chiamai la mamma e le dissi: “Signora, buongiorno, sono Mara Venier!”. La conversazione prese una piega divertente, quasi comica, tra complimenti e dimostrazioni d’affetto nei miei confronti, ma cercai di concludere la telefonata dicendole: “Io amo suo figlio perché è una brava persona, perché ha un gran cuore e, soprattutto, perché gay!” 

E la mamma?

E la mamma, il papà e anche la zia, han capito che non c’è nulla di più bello dell’essere se stessi. Questo è stato un caso, ma non è la prima volta che affronto situazioni del genere. Lo feci anche a Domenica In. Nel mio piccolo ho sempre cercato di esserci. Ho una forma di amore nei confronti dei gay che non posso non manifestare

Conduttrice, attrice, stilista e persino scrittrice. Ma dove pensa di dare il meglio?

Il meglio credo di averlo dato nelle mie Domeniche In. Sono rimaste, ancora oggi, nel cuore degli italiani. L’affetto che ancora c’è nei miei confronti deriva, senza alcun dubbio, da quell’esperienza lì. 

Non le manca la Tv della domenica?

No, affatto. È tutto cambiato. Una volta si iniziava alle 14 e si finiva con l’inizio del Tg1. Oggi, invece, si parla di reality e di cronaca nera. Io di Tv ne ho fatta tanta ed ho avuto tantissimo, ma oggi preferisco starne un po’ fuori. Sono serena come non mai. Oggi mi diverto con la moda, facendo la stilista. Faccio dei caftani bellissimi, pieni di colore, che possono indossare le donne, ma anche i gay. 

Si parlava di una sua possibile conduzione di Uomini & Donne. Chiacchiericcio o verità?

Chiacchiericcio. Puro chiacchiericcio.

E la recitazione le manca?

No, no. È un lavoro troppo impegnativo, ed oggi, detto tra noi, voglio finalmente godermi la vita. Abbiamo preso casa, con mio marito, in quel di Santo Domingo e non vedo l’ora di andare.

Quando andrà?

Il 15 luglio. È un posto meraviglioso. Lì mi sento libera. Mi diverto come una pazza. 

Mara Venier: "Tutti i gay della mia vita" - Mara Venier - Gay.it

In molte tendono ad imitarla. Vede qualche sua possibile erede in circolazione?

Delle giovani mi piacciono Alessia Marcuzzi, brava, bella, sincera e anche Michelle Hunziker.

 

Questa serie di contenuti è offerta da Astoria, un’azienda vitivinicola veneta che supporta attivamente le iniziative sociali per l’inclusione e contro le discriminazioni. Scopri come.

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cantalupo75 23.6.17 - 20:00

"Sono una pesciarola". Le invidio un pò questo suo non sapersi trattenere, non ingoiare mai il rospo, come quando se n'è andata l'ultima volta dalla rai (non so perché). Sì, vado a Tu si que vales e faccio pure la valletta al petomane. E ALLORA?!

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Giovanni Di Colere 23.6.17 - 17:48

Secondo me i gay come gli etero sono persone sensibili e umane o piene di odio e disprezzo. Non c'è differenza. Purtroppo!

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Rocco Smith 23.6.17 - 16:13

"Io non credo che i gay siano i primi a discriminare!" forse la sig.ra venier non ha letto i commenti di alcune acidelle qui dentro... non solo discriminano ma sono pure razzisti, islamofobi e, per non farci mancare nulla, pure omofobi... Il punto è che essere gay è trasversale: ci sono gay belli dentro e altri che dentro hanno solo merda... esattamente come negli etero e nessuno si sognerebbe mai di dire una frase del tipo "Io non credo che GLI ETERO siano i primi a discriminare!"

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