Se il nuovo Mister Gay Italia è il primo papà a vincere il titolo, il suo omologo danese è, forse, il primo musulmano a conquistare la corona in un paese occidentale. Eletto lo scorso 16 agosto nella piazza principale di Copenhagen, Mister Gay Danimarca ha rilasciato un’intervista al sito Il Grande Colibrì in cui spiega come conciliare l’essere gay e musulmani, come lui.
Trentaquattro anni, Michael Sinan Thomsen è stato scelto da una giuria tra i dieci più belli votati dal pubblico. Si definisce un "musulmano laico" e spiega che il suo primo approccio con l’Islam è stato tramite alcune famiglie turche che ha frequentato fin da piccolo.
"Non frequento le moschee in Danimarca. L’atmosfera di queste comunità non mi è congeniale – spiega Michael -, ma ho molti amici musulmani che capiscono il mio essere omosessuale e non mi trattano assolutamente in modo diverso. Comunque sono tutti molto prudenti nell’esprimere un "mi piace" sulla mia pagina Facebook. Sono purtroppo preoccupati di quello che altri musulmani potrebbero pensare di loro".
Per Michael, Islam e omosessualità si conciliano in un modo moderno di vivere la religione. "Ciò che penso è questo: nessuno mi deve dire di scegliere tra religione e sessualità – dice -. Siamo nel 2012 e c’è la possibilità di vivere come un moderno musulmano, devoto a Dio". E alla domanda sulle ragioni che lo hanno spinto a partecipare al concorso di Mister Gay, Michael risponde: "Volevo dimostrare a gay ed etero che esistono gay musulmani e che io sono orgoglioso di essere uno di loro. E in più che esistono musulmani moderni, anche etero. Non ho avuto nessun problema per questo, nemmeno dalla mia famiglia".
Non lo stesso, forse, si può dire dell’ambiente gay danese che il neo eletto Mister Gay definisce "conservatore". "Vogliamo essere così moderni e aperti di vedute, ma non è così – dice Michael -. Per come la vedo io, molti gay cominciano ad aver paura dell’Islam a causa di alcuni estremisti musulmani non intelligenti che sfortunatamente ci sono in Danimarca". E il titolo di Mister Gay, Michael, intende sfruttarlo proprio per contribuire all’emancipazione dei gay musulmani. "Voglio aiutare altri omosessuali musulmani – conclude – a lottare per il loro diritto di essere gay e musulmani!".
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