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ATTENTI AL PUTTO-PUTTANA

È uomo, checca, femmina, efebo ingenuo, maschio violento. Sa essere tutto, a seconda delle situazioni. E’ oppio e unguento. Ma anche maestro di cospirazioni.

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E’ mai entrato nella vostra vita un putto – puttana?
Sapreste riconoscerlo?
Creatura capace di farvi sputare il cuore – vomitarlo, tra quei baci profondi, sulla sua pelle perfetta, talco e seta, tra i suoi tempi, le sue misure e le mani che pretendono – avide, mani di uccello, voraci catastrofi.
Corpo capace di cancellare i precedenti – la memoria degli amplessi di un istante, gli itinerari furtivi di sopravvivenza, gli amori passati, quelli grandi che credevate indelebili. Tutto. Pensavate che qualcosa fosse destinato a rimanervi addosso – odori, impronte di bocche e di lingue, labbra ingorde a succhiare dai vostri sessi tutto il piacere e il desiderio? Speravate di conservare, fra gli anfratti del corpo e sulla pelle, la mappa di tutte le vostre iniziazioni erotiche e amorose? Illusioni. Gocciolerete rimpianto, avrete per sempre nostalgia della sua saliva, della sua lingua, che, da sola, vi scopava. In ogni dark room e in ogni sauna udirete l’eco dei suoi gemiti maliziosi, delle sue incursioni indecenti in altre cabine, accanto ad uomini che chiamerà “attrezzi di piacere”, pronto a correre da voi per raccontarvi i dettagli. Ma anche camminando, soffermandovi agli angoli delle strade, in quelle giornate cariche di leggerezza, vi apparirà davanti. Il suo pensiero e il suo sadismo delicato, quasi ottocentesco, non potranno abbandonarvi mai più. La sensazione meravigliosa dell’accostarsi a qualcuno, del destino che si schiude e diventa sentiero nitido – giocolieri con l’amore, pronti a raggiungerlo ovunque decida di andare. Avvicinamento – e pericolo – qualsiasi bellezza possa farvi intravedere.
Un putto – puttana travolge e, all’ inizio, regala la sensazione inebriante della rinascita, di quel sentimento angelico e carico di purezza sempre vagheggiato – o temuto? La purezza del suo essere di tutti e di nessuno. Un putto-puttana è un pericolo e un sogno. Deferente verso le meraviglie della creazione, confeziona la sua vita come un prezioso gioiello di sguardi mirati, di contatti solo apparentemente casuali. Anche durante le lente sodomie in cui si offre, femmina accogliente, in cui vi regala il suo corpo, aprendosi alla vostra impetuosità e portandovi, adagio, in quel paradiso infuocato di cui solo lui possiede la chiave. Anche penetrandovi. Con la passione altera di chi potrebbe essere altrove, lasciando il desiderio inespresso e quindi sempre vivo. Anche in quei momenti non c’è nulla di fatale – solo la vostra sofferenza, intensa e sorella del godimento.
Bellissimo, efebico e ambiguo ma negli sguardi e non negli ammiccamenti, non nelle movenze del corpo perfetto e carico di una fatalità sessuale – un destino scritto, segnato addosso.
Moro e mediterraneo – pelle lattea, di solito. Sarete felici portandolo in giro, felici e orgogliosi del vostro potere – ostinata idea di onnipotenza.
Non farà nulla per disilludervi. Anzi.
Un putto-puttana è uomo, checca, femmina, efebo ingenuo, maschio violento. Sa essere tutto, a seconda delle situazioni. E’ oppio e unguento. Ma anche maestro di cospirazioni.
“Il dolore troppo limpido dell’amore diviso…” Scrive Anais Nin. E sarà questa limpidezza a farvi impazzire – è forse l’amore solo follia?
Io ho incontrato un putto – puttana in un gay bar francese – ammiccava anche con me, mi carezzava la guancia, mentre uomini di ogni età cercavano di concupirlo – quelle dita, indimenticabili…
E ne ho incontrato uno, perverso, eccitante, in un libro. Anche nello scritto capace di suscitare emozioni violente come frustate. L’immagine di quello reale si è sovrapposta a quello raccontato, Onni, il protagonista di “Amicizie Profane”, il superbo romanzo di Harold Brodkey dove lo scrittore sa descrivere alla perfezione, con parole che sono lama, freccia, scalpello, la pericolosità del suo fascino irresistibile.
Fuggire, se capita di incontrare un putto – puttana?
Dipende. Da cosa siete disposti a rischiare e a mettere in gioco. Se la risposta è tutto, lasciatevi andare. Ascoltate la sua musica di perfido e perfetto incantatore -spazzerà via la polvere dei gesti consueti, delle abitudini quotidiane, dei commiati e degli addii passati che ancora credevate ferite aperte.
Altrimenti fuggite. Subito. La sua ferita sarà escissione profonda. La sua sarà abisso.

di Francesca Mazzucato

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