Legge contro l’Omofobia, Monica Cirinnà: “Facciamola subito, insieme ad una legge sull’omogenitorialità”

Anche Alessandra Maiorino, senatrice 5 Stelle, si è schierata compatta a favore di una legge contro l'omotransfobia: "È un treno da non perdere, l’odio non è un’opinione".

monica cirinnà
4 min. di lettura

Madrina delle unioni civili italiane, anche Monica Ciribnnà ha preso parte ieri pomeriggio all’incontro per discutere della proposta di legge contro l’omotransfobia in discussione presso la Commissione Giustizia, a firma Alessandro Zan.

Al fianco di Nicola Zingaretti, suo segretario di partito che ha promesso battaglia nei confronti di una rapida approvazione della legge, anche la Cirinnà ha ribadito l’urgenza di una rapida e positiva conclusione.

E’ un segno politico che il PD sia qui, qui da ore. Abbiamo già fatto riunioni precedenti, con tutti i rappresentanti delle associazioni nella nostra sede.

Tantissimi ragazzi, soprattutto da provincie lontane, mi scrivono per dirmi ‘io mi sono innamorato del mio compagno di banco ma non posso dirlo a nessuno, ma lo dico a lei senatrice, perché così qualcuno lo sa e può veicolare questa voglia di riconoscimento’. Se sai ascoltare ricevi, i parlamentari dovrebbero utilizzare di più le nostre caselle postali. Noi questa legge, Nicola la dobbiamo fare, ci dobbiamo stringere con questa maggioranza. Sui punti dirimenti, importanti, che ci qualificano, come persone che si vogliono occupare della dignità delle persone, dobbiamo essere uniti. Questa legge va fatta, ma va fatta bene. Quando il DDL Scalfarotto arrivò in senato ci guardammo negli occhi per dirci che era stato svuotato.

La vita delle persone è dignità, è il poter dire ‘io amo Giovanni’. Visto che siamo sempre un po’ incerti nel futuro, caro Nicola, evitiamo la seconda lettura, facciamo una bicamerali interna tra noi, con tutti i parlamentari che vogliono questa legge. Accordiamoci su un testo, e quando arriva al Senato si vota.
Ma fatemi aggiungere un’altra cosa. Dentro la vita delle persone c’è anche la famiglia, i bambini arcobaleno, che forse non troveranno risposta in questa legge. Ma sono bimbi senza diritti. Non hanno nonni, zii, la condizione dell’asse ereditaria. Proviamo a ricordarci di tutti. Ok la politica dei piccoli passi, ma bisogna mettere mano anche alle grandi partite che tutti i giorni gravitano sulla vita delle persone. E anche una legge sull’omogenitorialità va fatta.

Chiedo a tutti noi, al mio segretario, al mio partito, più coraggio sui diritti. Cambiamo i decreti Salvini, cambiamoli presto, facciamo una legge sull’omotransfobia il prima possibile. Facciamo dimenticare a tutti questa inutile discriminazione, perché la vita delle persone, la dignità delle persone, è una sola. Superiamo le nostre differenze, sia dentro il PD che fuori dal PD. Colleghi 5 Stelle, votiamo il testo base e andiamo avanti. Siamo più limpidi.

E proprio dai 5 Stelle ha preso parola la senatrice Alessandra Maiorino, che ha proposto una legge contro l’omotransfobia e pronta a sostenere il percorso politico al fianco del Partito Democratico.

E’ importante che questo provvedimento sia trasversale, sono la prima firmataria di un disegno di legge contro l’omotrasfobia presentato mesi fa. Questi temi non dovrebbero avere colore politico, non andrebbero ideologicizzati.
La complessità della natura umana, la bellezza di questa complessità che qualcuno vorrebbe ridurre ad un sistema binario, non si può pensare di ingabbiare l’essere umano in categorie così semplicemente comprensibili. Per altri rassicuranti, per me ingabbianti. Questa legge si prefigge di andare a tutelare quella comunità di persone che non vogliono identificarsi in una semplificazione che rovina la natura umana. E’ sotto gli occhi di tutti che questa legge serva, c’è un’assoluta necessità di dare un nome a questo fenomeno. A chi nega l’esistenza di un problema, ho dato loro una superficiale ricerca in rete. È talmente orribile, quel che si può trovare on line in 5 minuti, che basterebbe a convincere tutti che esiste un odio specifico nei confronti delle persone omosessuali.

Questa legge va a identificare questo tipo di reato, che non è un’opinione, ma odio. E l’odio non è un’opinione. Perseguire è un passo necessario. Il nostro testo di legge istituisce anche le case rifugio, centri antiviolenza specifici per le persone LGBT. Una realtà necessaria per dimostrare che lo Stato c’è.
Dobbiamo recuperare tutti gli anni persi in precedenza, abbiamo il dovere di dare tutto quel che è possibile dare per colmare questa colpevole lacuna. Questo è un treno che non si può perdere. E’ ora o chissà quando. Siamo uniti per portare a casa questo risultato. Lo dobbiamo all’Italia e non solo alla comunità LGBT, perché ne va della dignità di questo Paese.

Approfittando della metafora del treno, è intervenuto Gabriele Piazzoni, presidente Arcigay.

Sono treni che non possiamo perdere, ma dobbiamo fare anche attenzione a quale treno si metta sui binari. Legislazioni che vanno a incidere su questi temi si verificano ogni tot decenni. Ecco perché bisogna attaccarci più vagoni possibili. Tutti i testi di legge hanno in comune la parte penale, per poi spaziare su altri punti.

Ma sono tre le azioni fondamentali. La prevenzione, il contrasto e il supporto alle vittime. Serve tutto questo per dare supporto alle persone e cercare di cambiare la cultura di questo Paese.

Avremmo comunque un’opposizione ferocissima, che il provvedimento sia asciutto o ricco. La parte penale verrà attaccata nonostante non ci sia la parte della propaganda, così come attaccheranno qualsiasi ipotetico impegno di spesa da parte dello Stato. Ci sono proposte di legge presentate da tutti i partiti che fanno parte della maggioranza, quindi sulla carta c’è un grande e ampio sostegno. Un’ipotetica maggioranza per fare una buona legge, se c’è la volontà politica di volerlo fare. Qui si tratta di sopravvivenza, di una legge che permetta alle persone di essere pienamente se stesse. Ora sta al Governo prendersi in carico questo provvedimento legislativo. L’odio non è un’opinione, l’istigazione a commettere violenze non è un’opinione, e su questo il Governo deve avere la schiena dritta.

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