A pochi giorni dal Congresso Mondiale della Famiglia, da cui aveva preso più o meno esplicitamente le distanze (non tanto per i contenuti ma per i modi), Papa Francesco è tornato a parlare di ‘famiglia’. Al singolare, perché a detta del Vaticano può esisterne solo e soltanto una.
Tutto questo traspare dal documento post sinodale dedicato alla cura delle nuove generazioni, dal titolo Cristo Vive. Nove capitoli divisi in 299 paragrafi, fa sapere il Messaggero, in cui il pontefice argentino si rivolge ai giovani, spiegando loro anche l’importanza e la bellezza della famiglia ‘tradizionale’.
C’è una bellezza straordinaria nella comunione della famiglia riunita intorno alla tavola e nel pane condiviso con generosità, anche se la mensa è molto povera. C’è una bellezza nella moglie spettinata e un po’ anziana che continua a prendersi cura del marito malato al di là delle proprie forze e della propria salute. Malgrado sia lontana la primavera del corteggiamento, c’è una bellezza nella fedeltà delle coppie che si amano nell’autunno della vita e in quei vecchietti che camminano tenendosi per mano. (…) Molte volte «c’è chi dice che oggi il matrimonio è “fuori moda”. […] Nella cultura del provvisorio, del relativo, molti predicano che l’importante è “godere” il momento, che non vale la pena di impegnarsi per tutta la vita, di fare scelte definitive. […] Io, invece, vi chiedo di essere rivoluzionari, vi chiedo di andare controcorrente; sì, in questo vi chiedo di ribellarvi a questa cultura del provvisorio, che, in fondo, crede che voi non siate in grado di assumervi responsabilità, crede che voi non siate capaci di amare veramente». Io invece ho fiducia in voi, per questo vi incoraggio a scegliere il matrimonio”. (…) Mi piace pensare che «due cristiani che si sposano hanno riconosciuto nella loro storia di amore la chiamata del Signore, la vocazione a formare di due, maschio e femmina, una sola carne, una sola vita. E il Sacramento del matrimonio avvolge questo amore con la grazia di Dio, lo radica in Dio stesso. Con questo dono, con la certezza di questa chiamata, si può partire sicuri, non si ha paura di nulla, si può affrontare tutto, insieme!
Venerdì, teoricamente, il Papa dovrebbe incontrare alcune famiglie arcobaleno in Vaticano. Con quale spirito, dopo questa ennesima precisazione, non è chiaro.
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Nel 2019 dovrebbe essere ormai chiaro a tutti cosa è omofobia e cosa non lo è. L'affermazione «La famiglia è solo tra un uomo e una donna» è omofobia. Punto. E poi si continua con la storia che che la Bibbia parla sempre chiaramente di maschio e femmina, ma mica tutte le tradizioni vanno sempre e comunque tramandate? I Romani gettavano i neonati handicappati dalla Rupe Tarpea, dovremmo continuare a farlo anche noi? La Bibbia è un testo che rispecchia la mentalità dell'epoca in cui è stato scritto ma agli occhi di noi uomini del 2019 risulta profondamente sessista, maschilista, misogino e omofobo.
Be', lui dice: "mi piace pensare che due Cristiani che si sposano hanno riconosciuto la vocazione di formare in due, maschio e femmina, una carne sola" "Mi piace pensare" non è così imperativo ed è abbastanza naturale che il Papa, quando parla di due "Cristiani che si sposano", si riferisca a maschio e femmina, è il Papa! La Bibbia parla sempre chiaramente di maschio e femmina, non ci si può aspettare che non privilegi questa formula. Francesco non ha mai cambiato la dottrina, ma la prassi, cioè il modo di applicare e di vivere la dottrina. E' questo che fa la differenza. Non siate sfiduciati!