Il fatto. Justin Bieber arriva al Palau Sant Jordi Arena di Barcellona un paio d’ore prima dell’inizio del concerto. È seduto nel sedile posteriore dell’auto che lo conduce dentro l’arena. Il suo finestrino è aperto. Come si vede nel video qui sotto, Justin saluta i fan ed è ben disposto rispetto alla folla. Il body language è quello di una star consapevole della propria gloria, pronta a regalare il brivido di un saluto ravvicinato ai sostenitori più accaniti.
Ma ecco pronto il disturbatore, che ci regala un’altra perla memorabile della gloriosa ascesa di Bieber da status di bimbominchia a star eterna. Un ragazzo, tale Kevin Ramirez si scoprirà poco dopo, si infila con voracità serpentina, tendendo un braccio all’interno del finestrino, presumibilmente come per accarezzare, o quantomeno toccare il volto di Justin. La prospettiva del braccio del ragazzo infilato nel finestrino non lascia immaginare mire di palpeggiamenti indecenti, né di un gesto necessariamente violento. Si tratta insomma di un fan sfegatato, pronto a tutto pur di toccare il proprio idolo, sfiorare il corpo di un figlio di dio. Il giorno prima a Bologna Justin ha esibito sul palco il suo nuovo tatuaggio, la scritta gigante sugli addominali alti SON OF GOD. Secondo Vanity Fair America, che ha dedicato all’episodio un imperdibile editoriale dai toni filosofici, il tatuaggio è simbolo della rinascita del teen idol che diventa adulto e mette la testa al posto, e quest’episodio del pugno ci pone davanti al grande dilemma se noi, in quanto umani, siamo buoni o cattivi a prescindere. Potere di una star giovane e accecante. Scorre il sangue. Telecamere e telefonini catturano con ferocia l’esaltante momento del nostro gaudente visibilio, allorquando il volto dell’accanito fan Kevin schiocca rimbalzando sul pugno che Justin gli stende senza esitazione, catapultando il ragazzo fuori dall’auto. Rido come non mi capitava da tempo.
La star, invasa nel suo spazio vitale, reagisce come una bestia in gabbia, sferrando un sacrosanto cazzotto al fan aggressivo. Il quale si volta stupito verso il fuoco spianato delle camere, esibendo inconsapevolmente un truculento effluvio di sangue, causato dalle nocche saettanti di Bieber.
La notizia fa brevemente il giro del mondo, sulla scia dei recenti episodi nei quali Justin Bieber ha manifestato insofferenza verso l’atteggiamento assediante di quegli stessi fan che hanno fatto di lui, secondo un recente rilevamento, la giovane star più ricca al mondo, con un patrimonio netto di 200 milioni di dollari.
È notizia di oggi che Kevin Ramirez, che dopo aver incassato il cazzotto di Justin ha preferito non vedere il concerto e tornare a casa, si è rivolto agli avvocati “Quello che è accaduto è ora nella mani degli avvocati. Saranno loro ad occuparsene, non posso dare ulteriori informazioni”.
Secondo la polizia locale, il fatto è ascrivibile come semplice infrazione, ma secondo alcuni giornalisti Kevin potrebbe far pervenire ai legali di Bieber pressioni per risolvere la questione in una qualche modalità che possa evitare la denuncia. Incalzato dalla giornalista Julia Otero di Onda Cero, Kevin ha detto che il giorno prima, alla sera, aveva visto Justin in aeroporto parlare con i fan “e quindi pensava che gradisse un contatto ravvicinato” ha dichiarato il ragazzo, che contrariamente a quanto ipotizzato nelle prime ore, non è minorenne. “Quando ho visto il finestrino aperto ho colto l’opportunità di infilare la mia mano e toccare la sua spalla e il suo viso, nello stile di un fan affezionato che vuole toccare il proprio idolo” ha raccontato Kevin. “Avrebbe potuto semplicemente spostare via il mio braccio, anziché sferrarmi un pugno aggressivo, ero scioccato… non potevo crederci… Io amavo Justin, ma io vengo prima di lui… sembra quasi che adesso… non gli piacciano i suoi fan…”.
Siamo buoni o cattivi? O forse siamo buoni e cattivi? O forse siamo animali che, colti di sorpresa, sfoderano un istinto di difesa legittimo e proporzionato secondo lo scatto adrenalinico del momento? La domanda non è infatti “Chi non avrebbe sfoderato quel cazzotto?” Poiché non si capisce cosa possano inventare gli avvocati di Kevin, per trasformare in reato il pugno rifilato in faccia a uno sconosciuto che si avventa con il braccio in auto, avvicinando velocemente la mano al tuo volto.
La vera domanda è “Chi è in grado oggi di sfoderare un cazzotto così bello e liberatorio, così pulito e spassoso?” Nessun boxer. Nessuna music star. La più grande rockstar del momento è un ex bimbominchia millenial, che ha iniziato a odiare i social media su cui è nato, come individuo e artista, sui quali è cresciuto e si è arricchito, sui quali ha persino condiviso il grande amore, e che dal giorno alla notte ha iniziato a gettare il microfono a terra, perché le ragazzine urlano, perché le ragazze non lo fanno parlare e che prende a pugni un fan e macina milioni, sbattendoci in faccia il suo malessere stronzo, fastidioso, puro. Altro che the young pope. Avanti Bielebers.
(Giuliano Federico)
https://www.gay.it/musica/news/justin-bieber-apologia
© Riproduzione Riservata
Ma tutto questo articolo é uno scritto ironico di una persona seria che sfotte i bimbiminkia?
Dio schifoso
Ma è uno scherzo no?