Venezia: è partita la campagna “L’amore secondo noi”

Lanciata in laguna una bella campagna contro l’omofobia: otto diversi manifesti per ricordare alla maggioranza dei cittadini che c’è una minoranza di diversi ma uguali.

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VENEZIA – Il Comune di Venezia ha avuto la bella idea e il coraggio civile di promuovere una campagna pubblica contro l’omofobia e per il diritto alle differenze di identità e di orientamento sessuale. Si chiama “L’amore secondo noi” ed è promossa attraverso l’Osservatorio Lgbt (Lesbiche, gay, bisessuali e transgender) e l’Assessorato alle Politiche giovanili. L’iniziativa, che è costata all’amministrazione solo cinquemila euro, ha il patrocinio di “Tutti diversi, tutti uguali“, la campagna del Consiglio d’Europa a favore delle diversità, dei diritti umani e della partecipazione dei giovani. Lunedì mattina c’è stata a Ca’ Farsetti la presentazione alla stampa alla quale sono intervenuti il sindaco di Venezia, Massimo Cacciari, la delegata del sindaco alla Cittadinanza attiva e ai Diritti alla differenza Franca Bimbi, l’assessore comunale alle Politiche giovanili e Pace Luana Zanella, la giornalista e scrittrice Delia Vaccarello e la rappresentante della campagna “Tutti diversi, tutti uguali” del Consiglio d’Europa Rebecca Zini.
Franca Bimbi ha spiegato che «La campagna è la continuazione di un percorso su queste tematiche, iniziato all’interno del Liceo Tommaseo. Gli studenti, sotto la guida della professoressa Laura Gattini, nel 2004/05 hanno partecipato al progetto ‘stereotipi maschili e femminili’ e l’anno scorso sul tema ‘omosessualità’. Proprio da questa serie di incontri e di confronti, a cui ha preso parte anche la scrittrice Delia Vaccarello, è nata questa campagna di informazione che oggi lanciamo.» Per l’assessore Zanella si tratta di «un’iniziativa che il Comune sta appoggiando con convinzione, perché di questi temi, anche nel mondo della scuola, si sta parlando sempre meno, e sempre peggio.» «Se poi aggiungiamo – ha continuato il sindaco Cacciari – che su queste tematiche anche a livello di mezzi di informazione, siamo arrivati a un livello di rappresentazione ormai a livello aberrante, si può capire quanto questa campagna ci stia a cuore. È però dal mondo della scuola, l’unico che ha un contatto diretto e generalizzato con i ragazzi, che devono arrivare risposte e iniziative di incontro e di confronto concrete.» La campagna “L’amore secondo noi” consta di diverse tipologie di manifesti e di un opuscolo informativo. I ragazzi della scuola Benedetti condurranno parallelamente un’indagine su come la città reagirà a questa iniziativa, non solo sentendo le opinioni della gente, ma registrando ad esempio le reazioni “indirette”, come ad esempio il numero di manifesti strappati o le scritte di commento che saranno apposte su di essi.
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Visto l’argomento c’era da aspettarsi delle critiche, che infatti non hanno tardato ad arrivare, riportate dal Corriere Veneto. In un paese nel quale un gay non ha neanche sancito per legge il diritto di poter assistere il proprio partner in ospedale in casi di bisogno il consigliere comunale di An Raffaele Speranzon gioca la carta dell’Italia finto-civilizzata e spiega che a parer suo questa « è una campagna inutile. Gli omosessuali sono pienamente accettati da ogni punto di vista nel tessuto sociale veneziano». Dalla Margherita invece Maria Paola Miatello Petrovich si dichiara sorpresa: «Non mi pareva – dice – che fosse mai stato indicato come problema emergente quello dell’omofobia. E certamente non fra le priorità». Sembra di capire che, al solito, le priorità sono quelle della maggioranza della popolazione. Delle minoranze, ma sì, ci occuperemo casomai se avanza un po’ di tempo, che fretta c’è… A noi la campagna del Comune di Venezia pare invece lodevole e meritoria, soprattutto perché parte in un momento in cui la ‘demonizzazione’ delle persone omosessuali, soprattutto se in coppia, sta raggiungendo nuovi massimi.
(Roberto Taddeucci)

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