Libero vs. Pechino Express: “Il gay può insultare le donne”

A dir poco incredibile articolo contro Enzo Miccio e la comunità LGBT pubblicato da Libero, firmato da Gianluca Veneziani.

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3 min. di lettura

L’ottava stagione di Pechino Express, che martedì prossimo decreterà il suo vincitore, è stata fino ad oggi un trionfo. Ascolti eccellenti per il reality-game condotto da Costantino della Gherardesca, che vede tra i favoritissimi alla vittoria finale la coppia dei wedding planner, composta da un agguerrito e scatenato Enzo Miccio e dalla sua storica assistente Carolina Giannuzzi. Un Miccio che vuole vincere Pechino Express e che non ne ha mai fatto mistero, sin dalla primissima puntata, tanto da provocare e chiamare la fidata Carolina ad un coinvolgimento totale.

Ebbene Libero, a firma Gianluca Veneziani, ne ha subito approfittato per attaccare la comunità LGBT, con un titolo semplicemente allucinante: “Il gay può insultare la donna”.

Pensa un po’ se fosse successo il contrario. Pensa se fosse stata lei a proferire insulti e a prodigarsi in parolacce. Ah, subito l’avrebbero accusata di intolleranza, di attentato contro la categoria protetta e intoccabile degli omosessuali. Siccome invece è stato lui, ossia Enzo Miccio, noto wedding planner nonché gay dichiarato, a offendere lei, cioè Carolina Giannuzzi, sua storica assistente e compagna di gioco in un programma tv, tutto diventa lecito. Semmai si tratta dello sfogo un po’ sopra le righe di un uomo che aveva le sue buone ragioni.

Veneziani, nel suo lungo articolo, parla di ‘provocazioni continue’ da parte di Enzo alla povera Carolina, insultata dal suo capo se non addirittura minacciata («Guarda che se non lo mangi ti licenzio»).

“Trattasi di frivolezze, d’accordo, in un momento in cui siamo funestati da ben altri problemi”, precisa Veneziani. “E trattasi probabilmente di un gioco delle parti, di una rappresentazione tv funzionale allo share. Ma ciò che inquieta, al di là della querelle personale, è il messaggio culturale che passa. Ossia: la donna può essere insultata, sbeffeggiata impunemente, se a dirle improperi è un gay, senza che nessuno evochi il rischio di una “woman-fobia”.

È tutto talmente surreale, nel suo contenuto, che parrebbe un articolo scritto per il 1 aprile, se non fosse stato pubblicato in edicola il 9. “Se viceversa ad aggredirla verbalmente è un etero, subito si grida al sessismo e l’insultatore viene immediatamente espulso dal gioco e sottoposto alla riprovazione generale (vedasi quanto accaduto a Salvo al Grande Fratello, cacciato dal programma per frasi machiste e violente)”, continua Veneziani, senza andare a sottolineare quanto detto da Salvo al Gf Vip (“Se fossi stato single, c’era quella piccolina, tutta trasparente co ’sto culettino… Quella si merita due schiaffi, è proprio da maciullarla… “), che nulla ha a che vedere con il ‘gioco delle parti’ tra Miccio e Carolina, da anni a stretto contatto sul posto di lavoro.

La stessa Carolina, nel corso delle tante tappe portate a termine, ha spesso reagito prontamente alle grida del battagliero Enzo, senza che nessuno gridasse mai alla discriminazione o tantomeno all’omofobia, ovviamente. Lui è il capo isterico, lei la paziente assistente. L’orientamento sessuale non c’entra niente, all’interno di questa dinamica da reality game. Bisogna saper contestualizzare, nella vita di tutti i giorni, e qui si parla di un game-show televisivo, registrato, montato, girato mesi or sono in Oriente, sempre a mille all’ora e in condizioni estreme.

Eppure Veneziani non molla, e sul finale la butta sull’eterofobia, sulla presunta ed eventuale censura da noi voluta nei confronti di chi osa criticarci, attraverso un salto carpiato che è onestamente un insulto al buonsenso. “Ancor più: se è un etero a offendere un gay, allora indubbiamente l’attacco nasconde una matrice omofoba, un velato tentativo di discriminazione sessuale. Ecco il mondo che ci viene offerto dalla tv, specchio della nostra realtà, in cui alcuni hanno il salvacondotto per dire tutto ciò che agli altri sarebbe proibito; e possono sottrarsi alla regola aurea secondo cui non bisogna fare agli altri ciò che non vorresti fosse fatto a te. Il machismo è vietato, il miccismo (ossia il vezzo di imprecare di Miccio) è lecito. Lasciatecelo dire: quando si parla di diritti dei gay, non vorremmo che tra questi diritti sia anche compreso quello all’offesa gratuita“.

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Renzo Loi 15.4.20 - 19:26

libero sbaglia xchè è un litigio fra donne.

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bacibaci 10.4.20 - 14:44

Niente di nuovo sotto il cielo, la destra italiana può attaccare i gay un giorno sì e l'altro pure, visto che i gay che votano destra si vergognano a pretendere dai partiti di destra, che votano, un pò di rispetto. Le persone ci trattano nel modo in cui noi permettiamo loro di trattarci, i gay di destra a quanto pare, non disdegnano che i partiti che votano li dipingano come ricchi privilegiati radical chic, o deviati o capricciosi etc..

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Franzc Dereck 10.4.20 - 9:52

Affilano le armi per contrastare l'ipotetica , futura, incerta e trascurata legge contro l'omofobia . O meglio l'inclusione della stessa tra le aggravanti della Legge Mancino.

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