Nella giornata di ieri il tribunale di Sapporo, nel nord del Giappone, ha stabilito che il codice civile che limita il matrimonio tra un uomo e una donna è “incostituzionale e discriminatorio”, come riferito dalla BBC.
Gli attivisti LGBTQIA+ chiedono da tempo pari diritti in Giappone, unico Paese del G7 insieme all’Italia (Canada, Francia, Germania, Regno Unito e Stati Uniti gli altri) che non consente il matrimonio egualitario. La sentenza segue quanto deciso da altri quattro tribunali distrettuali del Paese, tra cui Nagoya e Tokyo, che avevano già dichiarato incostituzionale tale divieto.
“L’attuazione del matrimonio tra persone dello stesso sesso non sembra causare svantaggi o effetti dannosi”, ha affermato giovedì l’Alta Corte nella sua sentenza, sottolineando come ci si aspetti “fortemente” che il parlamento “istituzionalizzi una legge appropriata” in futuro. “Vivere secondo la propria identità di genere e orientamento sessuale è un inalienabile diritto”.
Il primo ministro Fumio Kishida continua a sostenere che il divieto di matrimonio tra persone dello stesso sesso non sia discriminatorio per la comunità LGBTQ+. Un anno fa ha ribadito che “non consentire alle coppie dello stesso sesso di sposarsi” non è “un’ingiusta discriminazione da parte dello Stato”. A suo dire, i matrimoni tra persone dello stesso sesso “potrebbero cambiare il punto di vista delle persone sulla famiglia, sul senso dei valori e sulla società”. Tuttavia, un recente sondaggio ha rilevato che il 70% della popolazione giapponese sarebbe favorevole al matrimonio egualitario.
A fine 2023 in Giappone c’è stato un sì all’autodeterminazione delle persone trans da parte della Corte Suprema.
Ad oggi il matrimonio egualitario è legale in 35 Paesi nel mondo, ovvero Argentina, Australia, Austria, Belgio, Brasile, Canada, Cile, Colombia, Costa Rica, Danimarca, Ecuador, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Islanda, Irlanda, Lussemburgo, Malta, Messico, Paesi Bassi, Nepal, Nuova Zelanda, Norvegia, Portogallo, Slovenia , Sud Africa, Spagna, Svezia, Svizzera, Taiwan, Regno Unito, Stati Uniti d’America e Uruguay. Grande assente l’Italia.
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