Esce oggi in Itala, finalmente, Moonlight di Barry Jenkins, distribuito da Lucky Red. Come già detto nella recensione, questo intenso dramma gay coprodotto da Brad Pitt – vincitore del Golden Globe come miglior film drammatico e candidato a otto premi Oscar tra cui miglior film e regia – vi commuoverà certamente col suo minimalismo poetico e dolente (indimenticabile il sofferto grido di Chiron: “A volte piango così tanto che mi sembra di diventare liquido”).
Ma chi sono i tre attori che interpretano il protagonista nelle tre diverse fasi della sua vita, durante l’infanzia, l’adolescenza e infine nell’età adulta? E la rivelazione candidata all’Oscar che incarna magistralmente lo spacciatore Juan? Per non dire delle due splendide donne, la mamma naturale e quella ‘adottiva’ di Chiron?
Alex R. Hibbert – lo scricciolino nero
Ecco il tenero Chiron detto Little che si affaccia alla (difficile) vita a Liberty City, il quartiere più pericoloso di Miami, fatiscente ricovero per tossici e spacciatori. È la prima parte del trittico, quella più sperimentale e hip-hop, con Little inseguito dai bulli e accolto nella sua ‘nuova’ famiglia dall’amorevole Juan e dalla sua compagna. Spaesato e intimidito, Little inizia lentamente a farsi le ossa, o meglio la ‘pelle di rinoceronte’, come direbbe Tim Cook.
Ashton Sanders – Chiron sta per diventare uomo
Giovane promessa ventunenne, ha già recitato in The Retrieval, quattro anni fa, e nel rappeggiante Straight Outta Compton (2015). È il capitolo centrale, quello dedicato all’educazione sentimentale rimossa, quando Chiron s’innamora dell’amico Kevin con cui avrà la prima e unica esperienza sessuale. Memorabile il piano sequenza alla Gus Van Sant dell’ingresso nella scuola, quando Chiron è pronto a mettere in pratica la sua personale vendetta.
Trevante Rhodes – Il maschio sensibile dai denti d’oro
Ex velocista nato in Louisiana ma trasferitosi a Los Angeles per fare l’attore, impersona Black, ossia Chiron una volta divenuto adulto. Inizialmente aveva fatto le prove per il ruolo di Kevin da grande. È l’ultimo capitolo del film, il più bello. Siamo alla resa dei conti, ai rimpianti per ciò che non c’è stato e poteva esserci, ai primi bilanci di un’esistenza difficile. Chiron è diventato anche lui uno spacciatore ma ora può far bella mostra di un’auto ruggente e collanone d’oro zecchino. Rincontrerà Kevin ma non vi anticipiamo altro: è il più struggente finale queer degli ultimi anni.
Mahershala Ali – lo spacciatore dallo spirito paterno
Potrebbe vincere l’ambita statuetta dorata come miglior attore non protagonista: l’unico vero rivale è il bravissimo Michael Shannon, sceriffo malato terminale in Nocturnal Animals di Tom Ford.
Californiano quarantatreenne con solide esperienze cinematografiche alle spalle (ha recitato ne Lo strano caso di Benjamin Button e in Hunger Games), interpreta lo spacciatore Juan che soccorre Little durante un inseguimento dei bulli e lo ospita amorevolmente nella sua casa. È uno dei personaggi più positivi del film.
Naomie Harris – la mamma sofferente
Altra prova da Oscar – la insidia Viola Davis per Barriere, già vincitrice del Golden Globe – per questa attrice londinese per metà giamaicana, lanciata a Hollywood dal ruolo di Moneypenny in 007 Spectre e consacrata dall’Academy grazie a questa nomination. Si è preparata studiando il comportamento delle tossicodipendenti dell’epoca: “Era evidente come la droga le trasformasse – spiega la Harris – e come finissero per nascondere completamente la loro personalità. Provare empatia per Paula è stato molto più semplice per me quando ho cominciato a vederla come una persona completamente chiusa in se stessa”.
Janelle Monae – la mamma ‘adottiva’
È la vera outsider del cast: interprete rinomata di Rhythm and Blues, spesso paragonata addirittura a James Brown, interpreta Teresa, l’amorevole moglie di Juan che si trova quasi ad ‘adottare’ il piccolo Chiron semiabbandonato dalla madre naturale.
“Mi ha sorpreso – ha dichiarato la direttrice casting Yesi Ramirez -. Aveva grande sentimento e una vasta gamma di capacità espressive. Era molto importante che Teresa apparisse materna e tranquillizzante, visto che Paula non può certo assolvere a questo ruolo nella vita di Chiron”.