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Perugia, inseguito e insultato dal branco perché gay

Ultima notte dell’anno di vero terrore per il 20enne Lorenzo. La denuncia di Stefano Bucaioni, presidente di Omphalos Perugia.

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2 min. di lettura

Ancora una denuncia di omofobia, in questo inizio 2019 purtroppo partito com’era finito il 2018.

Lorenzo, 20enne di Perugia, è stato vittima di un’aggressione verbale la notte di San Silvestro, dopo aver passato la serata in compagnia di amici in centro. Come riportato sul Messaggero Umbria, il giovane ha incrociato tra via della Stella e via dei Priori un gruppo di giovani, che hanno iniziato a insultarlo pesantemente.

Una paura incredibile. Di finire come tante storie che conosco, di non riuscire a combattere. Mi hanno visto, hanno capito subito chi fossi e hanno iniziato a seguirmi e offendermi. Vista la chiusura delle scale mobili Pellini a quell’ora sono stato costretto ad allungare il giro per tornare alla macchina, ho fatto finta di non sentire quelle voci, ho accelerato il passo e finalmente sono arrivato alla macchina. Solo dopo essermi chiuso dentro ho potuto tirare un sospiro di sollievo. Ma quell’atmosfera di pericolo fisico che ho provato è difficile da dimenticare”.

Un clima irrespirabile denunciato con forza da Stefano Bucaioni, presidente di Omphalos: «Purtroppo non si tratta di casi isolati, ma di numerosi episodi preoccupanti che in questi ultimi anni sono in deciso aumento nella nostra città. Omphalos riceve periodicamente denunce di omofobia, transfobia, discriminazioni e violenze, ma di tutti i casi solo una piccola parte arriva sulle scrivanie dell’associazione e ancora di meno sulle pagine dei giornali. La realtà è purtroppo più preoccupante anche se si fatica a prenderne atto

«L’aumento di omofobia, transfobia e discriminazioni ha però nomi e cognomi – continua Bucaioni – quando esponenti politici o delle istituzioni si permettono di offendere ed insultare pubblicamente le persone per il loro orientamento sessuale o per la loro identità di genere, offrendo così terreno fertile a violenti e omofobi che si sentono protetti dal pessimo clima politico che si respira a livello nazionale e a livello cittadino. Quando leggiamo e accettiamo passivamente dichiarazioni di consiglieri comunali, consiglieri regionali o di ministri o parlamentari che usano parole sprezzanti contro ogni tentativo di arginare discriminazioni e violenze contro le persone omosessuali e transessuali, non possiamo poi stupirci se per strada assistiamo ad un aumento di aggressioni e minacce.»

«Spero che questi episodi possano far riflettere se non la politica almeno la città, che tra pochi mesi sarà chiamata a scegliere la sua prossima amministrazione – conclude Bucaioni – non consegniamo la nostra città a chi fa della violenza e dell’intolleranza la propria politica. Ora sono omosessuali, transessuali, migranti, rom a subire violenze e discriminazioni, ma se accettiamo questo modello di odio domani potrebbe toccare anche ad ognuno e ognuna di voi

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