Ha preso vita ieri presso il Tribunale penale di Perugia il processo a carico di otto persone per diffamazione, ingiurie e minacce, istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale etnica e religiosa ai danni dell’associazione Omphalos LGBTI.
Secondo l’accusa, gli imputati avrebbero compiuto tali atti con commenti su Facebook ai vari servizi giornalistici che avevano seguito il Perugia Pride del 2019. Commenti come “Al rogo”, “Ve ce vorrebbe fascismo almeno lo provate”, “Falli arduna tutti e poi giù de manganello” e “Spalle al muro”, sono sotto accusa. Commenti chiaramente e gravemente minatori nei confronti degli organizzatori dell’evento che a detta della pubblica accusa “esaltavano pubblicamente metodi del fascismo” per la pubblica accusa. L’associazione Omphalos, come scritto da PerugiaToday, si è costituita parte civile tramite l’avvocato Elena Bistocchi, mentre la Rete Lenford per i diritti Lgbt con l’avvocato Saschia Soli. Gli otto imputati sono invece difesi dagli avvocati Carlo Bizzarri, Valeriano Tascini, Stefano Gallo, Adele Lerose, Francesco Vantaggiato, Bruno Capaldini, Barbara Masolo e Valter Billi.
Agli otto è stata contestata la lesione della “reputazione dell’associazione Omphalos, dei membri della stessa e dei partecipanti al Perugia Pride, fatto aggravato dalla diffusione dell’offesa via web”. Tra i commenti si è letto: “Vi ci vorrebbero davvero 3 mesi di fascismo, vedrete che tutte ste caz… che dite e fate finirebbero, banda di vigliacchi ca…sotto”. Per poi continuare con “Figli di cani fro… di m… io ammiro tutti i diversi che lo fanno in silenzio senza chiedere niente a nessuno … quelli sono autentici voi falsi andate a troncartelo nel c…”. E ancora,“Fate schifo in… a casa vostra portatori di perversione siete merce da termovalorizzatore”, “se comandavo io eravate tutti saponette”, e infine “tutti a lanciare uova marce e palloncini di p… e m…”.
Il processo andrà ora avanti con l’audizione dei testimoni e degli investigatori sul lavoro di identificazione e attribuzione delle frasi agli attuali imputati. “ !”, il commento social di Omphalos LGBTI, che ha recentemente vinto in Cassazione contro Simone Pillon.
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