Umbria, in atto “crociata” locale contro la comunità LGBTQIA+: Pride a Perugia il 24 giugno – INTERVISTA

Nessun patrocinio istituzionale: "ll patrocinio dell'Umbria Pride saranno le cittadine e i cittadini"

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UMBRIA – Anche questo weekend, le città italiane si uniranno in un arcobaleno di celebrazioni per il Pride Month, in una linea che unisce Milano con Palermo, passando dall’Abruzzo, l’Umbria, la Sardegna, per tornare a Reggio Emilia e Venezia. Nonostante la distanza geografica, i cuori di queste città batteranno all’unisono. Qui il programma completo delle date e delle città di tutti i Pride 20223 in Italia.

Quest’anno, Gay.it ha abbracciato l’importante compito di dare voce alle varie realtà locali, offrendo una piattaforma per far emergere le loro storie. Ogni Pride rappresenta un momento di festa, di visibilità e di impegno per i diritti della nostra comunità. E proprio per questo motivo, Gay.it si è dedicata con impegno a far sì che ogni voce, grande o piccola, trovi il suo spazio e sia ascoltata.

Abbiamo avuto l’opportunità di connetterci con i comitati organizzatori dei Pride di molte città, tra cuiBari, Bergamo, Catania, La Spezia, Mantova, Civitanova Marche, Parma e Varese. Ragazz* straordinari*, che lavorano instancabilmente per creare eventi inclusivi e celebrare l’orgoglio di una comunità che, più che mai quest’anno, dimostra resilienza e determinazione nella sua lotta.

Questo sabato, sarà anche il turno dell’Umbria Pride a Perugia, evento che si svolge oggi in un contesto particolarmente difficile per la comunità.

Dopo settant’anni di governo di centrosinistra, nel 2014, la vittoria di Andrea Romizi, candidato sindaco di Forza Italia nella città di Perugia, aveva spiazzato tutti. Romizi aveva conquistato la competizione con un ampio margine di quasi 17 punti percentuali, sconfiggendo l’uscente sindaco Wladimiro Boccali.

Cinque anni più tardi, la vittoria alle regionali di Donatella Tesei, candidata per Lega Nord, prima governatrice a non appartenere all’area del centro-sinistra sin dalla nascita della regione nel 1970. Sotto il governo leghista, l’Umbria abolisce nel 2020 la pratica dell’aborto farmacologico in giornata.

Uno spostamento politico con un impatto evidente sulle risposte e sull’atteggiamento delle autorità locali verso comunità LGBTQIA+ e le altre minoranze – come verrà approfondito in seguito.

Cancellata, quindi, la grande storia di apertura e inclusività che caratterizzava la città di Perugia e l’intera regione umbra. I valori di tolleranza e uguaglianza che erano stati faticosamente costruiti nel corso degli anni sono stati messi da parte, lasciando spazio a una politica discriminatoria e retrograda.

La comunità umbra, un tempo esempio di progresso e accoglienza, si trova ora ad affrontare una realtà in cui identità e diritti sono negati e non rispettati.

Quest’anno, l’Umbria Pride ha scelto di creare una preziosa alleanza con il Kyiv Pride, un partenariato che trascende i confini e non fa distinzioni tra le lotte per l’uguaglianza che devono ancora essere combattute.

In questo contesto, abbiamo avuto l’opportunità di fare due chiacchiere con il comitato organizzatore, per svelare i motivi ispiratori dietro l’organizzazione di questo importante appuntamento annuale, nonché per comprendere i principali obiettivi e le rivendicazioni del coordinamento.

 

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Comune e Regione hanno dato patrocinio all’Umbria Pride? Quali istituzioni locali avete dichiaratamente dalla vostra parte?

Quest’anno Umbria Pride ha deciso di non chiedere alcun patrocinio alle istituzioni locali e regionali. E’ stata una scelta ponderata e frutto dello spregiudicato utilizzo politico che viene fatto del patrocinio dalle attuali amministrazioni di centro destra.

Qui in Umbria abbiamo una lunga storia di patrocini negati o concessi e poi ritirati e quest’anno abbiamo deciso di sottrarci a questa logica. A noi non interessa il patrocinio di istituzioni che non capiscono il valore di governare per tutte e tutti e che per di più attuano tutto l’anno politiche omolesbobitransfobiche.

Il patrocinio dell’Umbria Pride saranno le cittadine e i cittadini che sabato 24 giugno scenderanno in massa in piazza.

Qual è il rapporto della comunità queer locale con il sindaco e la giunta?

La comunità è delusa e arrabbiata con questa amministrazione locale. Sono passati ormai 10 anni dall’insediamento del sindaco Andrea Romizi (Forza Italia) e gli atti ostili contro le persone LGBTQIA+ e le nostre famiglie ormai non si contano più.

Dalla battaglia per le trascrizioni dei figli delle famiglie arcobaleno ai patrocini negati al Pride, dal rifiuto a sostenere la nascita del primo Centro Antidiscriminazioni in Umbria a continue politiche familiari che mirano puntualmente ad escludere tutto ciò che non è famiglia tradizionale.

Insomma una giunta comunale che si è appiattita sulle posizioni prima della Lega e poi di Fratelli d’Italia e ha cancellato la grande storia di apertura e inclusività propria della città di Perugia e dell’Umbria.

L’Umbria Pride ha un tema specifico? Un motto?

Il motto che abbiamo scelto quest’anno è “Fierз”. Siamo fierз perché siamo orgogliosз di quello che siamo. Perché c’è bisogno di orgoglio, forza, unione e solidarietà per vivere fuori dalla norma. C’è bisogno di sorellanza queer e di intersezionalità.

In questo periodo storico viviamo una grande polarizzazione: da un lato la sempre maggiore visibilità delle nostre soggettività e delle loro differenze, dall’altro l’inasprirsi di un fascismo radicato e sempre più apertamente manifesto. La nostra lotta deve essere comune per vincere l’oppressione.

Ci raccontate brevemente il percorso della parata?

Il corteo dell’Umbria Pride parte e si conclude nei due luoghi simbolo della città di Perugia. La partenza alle 15 dall’Arco Etrusco, per poi percorrere tutte le principali strade del centro storico, fino a concludersi in piazza IV Novembre accanto alla fontana maggiore e di fronte a Palazzo dei Priori, sede del Comune di Perugia.

Quali interventi a voce sono previsti sul palco dopo la parata?

Come ogni anno prenderanno parola per gli interventi finali tutte le associazioni che compongono il coordinamento Umbria Pride ed insieme a loro ci saranno tante altre associazioni e organizzazioni del territorio che porteranno il proprio contributo, da Arci alla CGIL, dai movimenti studenteschi all’ANPI. Quest’anno sono oltre 50 le realtà che hanno già aderito all’Umbria Pride.

Quali sono le associazioni e i soggetti che hanno organizzato il Pride?

Il coordinamento Umbria Pride è composto da AGEDO Terni, Amelia Pride, Esedomani Terni, Famiglie Arcobaleno e Omphalos LGBTI.

A cosa è dovuta la scelta del gemellaggio con Kiev Pride?

Da quando è scoppiata la guerra di occupazione in Ucraina Omphalos si è subito mobilitata per far arrivare il proprio sostegno e supporto alle associazioni LGBTQIA+ ucraine, anche organizzando una rete di accoglienza qui a Perugia per permettere a chi volesse della comunità ucraina di trovare un alloggio temporaneo.
A fine 2022 abbiamo organizzato una conferenza ospitando due attiviste di Kyiv Pride e di Rainbow Bridge Relocation Project qui a Perugia e un attivista LGBTQIA+ dissidente russo. Da lì è nata l’idea di creare questa partnership simbolica tra i due pride, per continuare a far arrivare a tuttɜ lɜ compagnɜ LGBTQIA+ in Ucraina la nostra solidarietà.

Alcune realtà LGBTQIA+ sono restie ad appoggiare l’Ucraina e a dar spazio a bandiere ucraine e della Nato, voi invece come la vedete?

Le bandiere che sfileranno nel nostro corteo sono quelle del Kyiv e Kharkiv Pride. Perché in questo conflitto la comunità LGBTQIA+ ucraina ha pagato sicuramente un prezzo altissimo e ha bisogno del nostro supporto. Le loro bandiere saranno sempre le benvenute nel nostro Pride e speriamo lo siano in tutti i Pride del nostro paese.
L’aggressione subita dall’Ucraina non è solo una disputa territoriale, ma è un attacco ai valori di libertà e autodeterminazione delle persone e dei popoli europei da parte di un sistema, quello russo, che considera ad esempio le persone LGBTQIA+ malate mentali da dover curare.
Non possiamo certo fermare la guerra con le nostre mani, ma possiamo chiedere di far avanzare la pace in Ucraina, così come in tanti altri paesi, senza rinunciare ai valori di libertà e autodeterminazione che in Europa abbiamo conquistato in decenni di battaglie.

Che messaggio volete mandare alla politica nazionale?

Quest’anno tutte le associazioni del Coordinamento Umbria Pride hanno deciso di far aprire il corteo del prossimo 24 giugno alle attiviste e agli attivisti di Famiglie Arcobaleno. Il nostro messaggio è chiaro e diretto al Governo Meloni e alla maggioranza di centro destra: giù le mani dalle nostre famiglie.

Stiamo purtroppo assistendo ad una vera e propria crociata contro le famiglie omogenitoriali. Invece che dare risposte concrete agli inviti delle corti di giustizia italiane e dell’Europa, che chiedono da tempo di colmare il vuoto legislativo sulla tutela dei figli e delle figlie delle famiglie omogenitoriali, il governo Meloni ha deciso di avviare una vera e propria crociata con l’obiettivo invece di criminalizzarle.

Se le circolari che hanno imposto lo stop alle trascrizioni di figlie e figli sono atti estremamente crudeli, la proposta di legge per l’introduzione del reato universale per chi ricorre alla GPA riesce addirittura a superare la crudeltà e sconfinare nella persecuzione, oltre che essere fuori da ogni logica giuridica.

Buon pride a tuttзvoi!

 

 

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